Se per piccolo intendiamo esclusivamente il territorio.
Sette comuni uniti dalla storia e un nuovo fattore comune lo troviamo nel mondo dello sport, dell’atletica, del calcio. Non è una novità: squadre di calcio a 11 in categorie importanti, basta ricordare il Giovani Lauro della Marchesa Pandola, la Rinascita Quindicese. Poi ci sono state le scuole calcio, fucine di talenti. Abbiamo avuto scuole di arti marziali, guidate da nomi celebri nell’ambiente (Troiano, Santaniello, i fratelli Raffaele, Renzullo). Non solo sport di squadra. Basti pensare ad un atleta, che pur non avendo avuto i natali nel Vallo, da esso è stato adottato: Armando dell’Aquila, pluricampione mondiale di canottaggio. Straordinariamente, quest’anno il Vallo ha vissuto una delle stagioni calcistiche più memorabili, con ben 3 team che hanno messo in fila le province, le regioni e, in un caso, l’Italia intera. Parliamo del calcio a 5.
Serie D, girone A
L’inizio di stagione della neonata Always Quindici non aveva lasciato molto spazio all’ottimismo. Il team, nato dalla forza di volontà e dall’impegno dei giovani Quindicesi, non riusciva ad inanellare risultati positivi; poi a quasi metà campionato la squadra ha iniziato a recuperare terreno e punti, arrivando ai playoff e conquistando la promozione. Fase eliminatoria vinta tra l’altro contro l’antagonista per eccellenza, l’ASD Giovani Lauro, che pur essendosi piazzata meglio nella regular season, ha ceduto il passo proprio nella finalissima, disputata al centro sportivo “Tomatis” di Marzano di Nola, per poi rivalersi negli spareggi tra i gironi provinciali, con la vittoria sulla Polisportiva Torretta di Boscotrecase sul campo neutro di Scafati. Due squadre separate territorialmente da poche centinaia di metri hanno raggiunto così la serie C2 del calcio a 5, consolidando una realtà sportiva di elevato livello e tanta, tanta voglia di vincere.
“Questo è stato un campionato impegnativo: eravamo partiti per divertirci e alla fine abbiamo fatto risultato” – esordisce così mister Paolino Fabi, Ds dell’Always – “ed è stato un campionato stupendo. Abbiamo dato il cuore e l’anima su tutti i campi, abbiamo affrontato a viso aperto squadre molto più forti della nostra e tante volte le abbiamo superate in campo. Dopo vent’anni abbiamo riportato una vittoria di campionato nel nostro paese. Il progetto C2 ci vede impegnati a non fare semplicemente la parte della meteora, vogliamo lasciare il segno. Puntiamo ai Playoff.” Importante anche l’intervento del Presidente del Giovani Lauro Gianluca Capano: “e’ stata una stagione piena di difficoltà e non ultimo il disagio di non poter giocare ed allenarci nel nostro campo di Lauro. Poi c’è stato il cambio dell’allenatore, i derby persi proprio con il Quindici, ma al momento opportuno abbiamo saputo ricompattarci e vincere il torneo per la promozione. Figura chiave del team è stato Giovanni Addeo, che ringrazio per il suo elevato spirito di sacrificio. E un grazie, consentimelo, va anche al pubblico, che non ci ha mai mollati, al cronista Giuseppe Scafuro, a chi ci ha supportato sempre, anche quando siamo tornati vincitori da Scafati e nonostante la pioggia siamo stati accolti con grandissimo entusiasmo. Sappiamo di aver dato una soddisfazione al paese, l’abbiamo riscontrato anche attraverso i pubblici ringraziamenti del Sindaco Boglione. Per quanto riguarda il prossimo campionato, speriamo di essere all’altezza delle aspettative, dobbiamo programmare ma è prioritario per noi creare un progetto a lungo termine che comprenda un team iuniores o un under-19.”.
“Tutti i sacrifici sono serviti. Abbiamo capito di essere squadra e vogliamo portare avanti il progetto.” – dichiara Giovanni Addeo, del team Lauretano – “Serve un settore giovanile, il Vallo ha tante potenzialità, ma al momento mancano le strutture e la sinergia tra i comuni. Bisogna concentrare le forze per fare qualcosa di buono a livello regionale. In passato è stato fatto, ma i risultati non sono arrivati, un po’ per i diversi modi di recepire e percepire la cosa, un po’ per mentalità. Non serve fare una serie C per qualche anno e poi basta: un progetto calcistico acquista importanza quando nascono vivai, si investe sui giovani e sui giovanissimi, si crea una società solida e si usufruisce di strutture funzionali.”.
Dulcis in fundo, il diamante del futsal nel Vallo: l’ASD Dalia Management di Moschiano. Un comune di circa 1.500 abitanti, destinato a spopolarsi, come un po’ tutti i piccoli borghi antichi del nostro territorio. Eppure succede che questo team, un under-19, riesce a piazzarsi ai vertici della regular season, supera le fasi regionali per il tricolore e accede alla fase finale insieme a Pescara, Ferrara e Catanzaro. E vince. Un paesino ai piedi del santuario della Madonna della Carità mette in fila l’Italia intera e conquista uno scudetto ed è di queste ore la notizia che la società sta operando un riassetto organizzativo e direttivo per far sì che il progetto acquisti solidità.
Non solo calcio.
La realtà sportiva del Vallo non si limita al rettangolo del futsal. Lo scorso 18 giugno a Lauro si è svolta la II City Run dedicata alla memoria del giornalista Franco Lauro con la partecipazione di circa 600 atleti.
Anche in questo caso la sinergia tra società ed amministrazione ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento. Se poi ampliamo il discorso alle attività sportive in generale troviamo il trekking, il ciclismo in ogni sua forma, avvalorato dalla presenza sul territorio del Federal Team Bike, che recluta giovanissimi atleti e numerose promesse, la corsa; poi ancora, il 16 luglio l’area collinare e montana sarà interessata da un campionato XC di mountain bike organizzato dal team Moschiano Adventure.
Cosa va… e cosa no
Il territorio di questo pezzo d’Irpinia è fatto di boschi, colline affascinanti, sentieri montani, percorsi tecnici per gli amanti della MTB e dell’avventura. La natura ci aiuta. Forse un po’ meno le Amministrazioni locali, che non guardano con rilevante attenzione ad un fenomeno che negli ultimi anni si è ampliato e ha acquisito importanza.
Un borgo “Bike friendly” attrarrebbe molti, così come un censimento dei percorsi sia per i pedali che per i podisti. Aree ristoro all’ombra dei castagneti, punti assistenza nei centri storici di questi bellissimi borghi. Alberghi diffusi. Non è necessario “ammiccare” a mega-progetti turistici su larga scala perché non ci sono i presupposti geografici e logistici per realizzarli. Al contrario, un turismo lento e a stretto contatto con la natura, la creazione di strutture sportive funzionali e complete, l’organizzazione congiunta di eventi a ridotto impatto ambientale potrebbero, anzi devono, essere motivo di interesse ed investimento.
A cura di Clemente Scafuro