Mariolina Nigrelli, una donna di 40 anni trovata morta impiccata con la figlia Alessandra di 14 anni, nella casa di campagna alla periferia di Santo Stefano di Camastra (Messina). Ha lasciato, , una lettera di addio al marito, Maurizio Mollica, un fabbro molto conosciuto per le ceramiche artistiche in cui si legge, tra l’altro: “Porto via con me Alessandra”, raccontando di alcune difficoltà.
Al momento la pista più accreditata è quella dell’omicidio-suicidio, avvalorata anche dalla lettera d’addio della donna. Anche se, comunque, gli inquirenti non escludono altre piste. Sul posto, il Procuratore capo di Patti Angelo Vittorio Cavallo, che ha raggiunto la casa di campagna in cui è avvenuta la tragedia, e il sostituto Andrea Apollonio, che coordinano l’inchiesta sulla morte di madre e figlia.
A trovare i cadaveri “stranamente”è stato il marito della donna, Maurizio Mollica, che è stato sentito per tutta la notte dagli inquirenti. Ha pianto per tutto il tempo, come si apprende, raccontando di rapporti “tesi”, soprattutto, negli ultimi tempi con la moglie.
La Procura di Patti darà l’incarico per l’autopsia per capire quando le due donne sono morte e qual è stata la dinamica.
Lo scorso 19 maggio, la donna aveva condiviso un post su Facebook dal profilo ‘Emozioni del cuore’ in cui si leggeva: “Alcuni figli non capiranno mai la tacita supplica di un genitore che ti mette in guardia da qualcosa. Quando un genitore ti chiede di non fumare ti sta chiedendo solo di vivere più di lui. Quando un genitore ti chiede di non uscire con determinate persone è solo perché quelle persone potrebbero farti del male. Quando un genitore ti chiama più volte al cellulare non lo fa perché vuole darti fastidio, è solo che la sua anima freme nel saperti a casa sano e salvo. Un genitore non ti dà mai il peggio né te lo augura. Un genitore ti ama e ti supplica di avere una vita migliore e più felice della propria”. E la donna aveva aggiunto, in dialetto: “Infatti si dice mettiti con quelli migliori di te”. Aggiungendo: “Mi fate solo schifo”. Gli inquirenti stanno cercando di capire a cosa si riferisse.
Queste parole sono sicuramente l’indizio che c’è un uomo di mezzo, ma quello che lascia pensare è il verbo al plurale.
Vogliamo pensare che il marito aveva un mandante?
Gli “uomini” deboli per colpire la donna generalmente trovano come capo espiatorio i figli.
Oggi dobbiamo aver paura anche di un semplice litigio?
Istituzioni dove siete!
a cura di Rosa Arpaia