“Gocce”, primo singolo di affermazione di Subaru, è un brano autobiografico che affronta l’esperienza dell’artista con gli psicofarmaci. Sulla produzione firmata Neura Prd, il rapper classe 2000 riesce a mettersi a nudo in uno storytelling autentico, nato in una notte mentre contava effettivamente le gocce di un farmaco. “Gocce” è a tutti gli effetti uno spaccato di vita condensato in tre minuti che racchiude esperienze passate e problematiche personali.
Ciao Subaru, benvenuto. “Gocce” è il tuo nuovo singolo. A cosa si riferisce il titolo?
Il titolo è una reference diretta alle gocce che ho assunto per dormire in passato, in più mi riferisco agli psicofarmaci come gocce che “cadono nella mia vita” creando problemi a più livelli, come quando le gocce cadono in un liquido creando dei cerchi concentrici.
Quanto ci hai lavorato? E’ stato un processo lungo?
Beh l’idea della canzone l’ho avuta circa a settembre 2022, avevo da poco iniziato a sentirmi col mio nuovo produttore e mi aveva detto di preparare un paio di testi di prova, a gennaio avevo finito di lavorare ad un testo più lungo di quello che poi abbiamo fatto uscire, ho sfrondato sia la seconda sia la terza strofa prima di avere un testo che ci convincesse. Da lì abbiamo iniziato a lavorare sulla produzione del brano, a inizio marzo avevamo il master definitivo e ci siamo messi a lavorare sulla presentazione del brano: grafica, video, promozione e così via.
Quali sono le tue influenze principali nella scena rap italiana?
Qua dovrei veramente citare troppa gente, in primis Fibra, sono cresciuto con Mr.Simpatia ma sono fan di tutta la sua discografia, come di tanti altri big della scena. Di quelli considerati “old school” in vetta ci sono sicuramente Marra, in particolare con Status, Luchè, i Dogo, i dischi di Guè da solista, soprattutto Vero e Mr.Fini, Gemitaiz, Dargen, Bassi, Salmo soprattutto con The Island Chainsaw Massacre, […]
Ho seguito anche tanti emergenti che ora non lo sono più, mi sono innamorato del rap partendo da Orange County California di Tedua, poi ho conosciuto Ernia e tuttora No Hooks resta uno dei miei progetti preferiti, di Rkomi adoro Dasein Sollen e Io In Terra ad oggi resta il mio album preferito in assoluto, gli album di Izi, Ragazzi Madre di Achille Lauro, vari brani e gli ultimi progetti di Nayt, tutta la discografia di Lazza, Polaroid di Franco126 e Carl Brave, lavori di Massimo Pericolo, Mecna, Axos, Disme, la Dark, Silent Bob e la lista potrebbe continuare ancora a lungo…
Più recentemente ho iniziato a scoprire la nuova scena, tra i nomi che mi hanno colpito di più attualmente ci sono sicuramente Kid Yugi, Nerissima Serpe, Tony Boy, per dirne alcuni. In generale cerco di seguire il più possibile tutto il panorama HH italiano, dai big del mainstream, ai classici dell’underground fino al mercato degli emergenti, credo ci sia qualcosa di buono da apprendere da tutti.
Stai già lavorando a nuova musica?
Certo! Ho sempre scritto anche quando non pubblicavo nulla e non credo che smetterò mai, al di là dei singoli che ho in programma per i prossimi mesi ho un EP love in cantiere da un annetto e tanti brani non correlati a progetti specifici.
