L’inizio di questo tempo di Avvento è stato funestato dalla tristezza dell’esperienza della comunità di Ischia. “Non possiamo non pensare al dramma di queste vittime”, afferma Mons. Angelo Spinillo nell’aprire il commento alla parola che spezziamo il 4 dicembre 2022, “il dramma di una realtà della natura fatta per la nostra vita e che a volte, mal sfruttata da noi stessi, diventa causa del nostro perderci”. Questo racconta la fragilità della realtà umana che “ci fa provare un immenso dolore, solidarietà e fraternità per le vittime”.
Ma il tempo di Avvento viene a donarci quella speranza che si esprime “nel grido di un’umanità intera, che aspira alla vita nuova”. Così come non possiamo ignorare l’annunzio che ci viene dato da Giovanni Battista nel vangelo della seconda domenica del tempo di Avvento: “un annunzio che ci chiama alla conversione, all’attenzione alla parola di Dio, a sfuggire dalle ipocrisie che condizionano la vita dell’umanità”.
Il vescovo di Aversa rivolge poi un pensiero al ricordo che sabato 3 dicembre la Conferenza Episcopale Campana ha dedicato al documento “Per amore del mio popolo”, stilato 40 anni fa dai vescovi della nostra regione. “Contro la disonestà e la prepotenza della malavita, sentiamo di invocare l’unica via che può darci salvezza: la luce di Cristo Signore. Quel virgulto che cresce nuovo e giovane e che porta vita nuova all’umanità”. Ce lo ricorda anche l’apostolo Paolo nella seconda lettura, invitandoci ad essere “fiduciosi in quella perseveranza nel bene a cui Dio ci chiama e nella consolazione che Dio ci dona, nella speranza che la sua guida ci porti davvero al bene di tutti”.