Storia di una ladra di libri
Voto 6/10
Siamo nella Germania alle porte della seconda Guerra Mondiale, nel 1939. Liesel Meminger (Sophie Nélisse) è una ragazzina abbandonata dalla madre che lascia la Germania per le sue idee politiche e sola (aveva un fratellino). Un giorno viene data in affidamento ai coniugi Hubermann, lui (Hans) molto affabile e socievole, lei (Rosa) una bisbetica domata (pensando al Celentano attore).
Liesel ha voglia di apprendere e soprattutto di imparare a leggere tutti quei libri che il suo istinto l’ha spinta a rubare. Ma presto la ragazzina deve fare i conti con il duro periodo in cui i tedeschi si ritrovano. Gli Hubermann decidono di nascondere in casa Max Vandenburg, un giovane ebreo sfuggito ai tedeschi.
Grazie alla cultura e sensibilità di Max, Liesel completa la formazione di Liesel; egli le insegna che le parole sono vita, alimentano la coscienza, aprono lo spazio all’immaginazione, rendono sopportabile la reclusione. Intanto, fuori dalla loro casa la guerra incombe.
Storia di una ladra di libri è un racconto di formazione che si rifà all’omonimo romanzo di Markus Zusak. Si può scorgere come la violenza della guerra e l’assurdità del mondo degli adulti vengono fiaccate dai libri e dalla letteratura, corsie preferenziali per la conoscenza.
La giovane protagonista, grazie ai libri, abbandona l’essere superficiale che è tipico dell’età e impara a leggere (andando ben oltre le singole parole), quello che la circonda, scoprendo i misteri della vita.
La sceneggiato è a cura di Michael Petroni mentre la direzione del film è affidata degnamente a Percival.
Il film ha ricevuto anche una candidatura ai Premi Oscar e un’altra ai Golden Globes (senza però aggiudicarseli).
Si apprezza la valorizzazione degli aspetti filosofeggianti e fiabeschi inseriti in una cornice politicamente corretta che riesce a non sbilanciarsi troppo.
Si raccomanda la visione solo ad un pubblico adulto (per via del contesto bellico e poco entusiasmante per i ragazzi).
Ad ogni modo né si suggerisce e né si sconsiglia la visione.
Consigliato: Sì/No
Alessandro Testa