PIZZERIA SANT’ANTONIO: i migliori posti di Napoli e provincia dove si mangia streetfood e non solo.
Il nostro viaggio nello StreetFood questa volta ci porta ad Angri, un piccolo comune dell’ Agro Nocerino Sarnese di circa 33 mila abitanti in provincia di Salerno. Quando mi hanno raccontato che la pizzeria Sant’ Antonio faceva la pizza con impasto di pane, ho voluto subito assaggiare; e siccome qui a Napoli la pizza non la amiamo ma la veneriamo, per questo la celebriamo (cit. dal film Ratatouille della Pixar Animation) inizio subito.
Qui al Risto Pizzeria Sant’Antonio ad Angri dimenticatevi location da favola di quelle con piscina, luci soffuse e arredi ultra sciccósi, e scordatevi le belle divise scintillanti. Dimenticate i panorami vista mare, vista lago, vista NIENTE! Qui si mangia! E si mangia davvero bene. Tutto è ridotto ai minimi termini e sembra fatto apposta. La parola d’ ordine è una sola: Deliziare.
Non è stato difficile arrivarci: Uscita autostrada Angri si prosegue per qualche chilometro e si svolta a destra dopo una decina di metri sempre sulla destra entrate finalmente nel parcheggio; Anche se vi sembrerà di parcheggiare la macchina in aperta campagna. Però è gratis. Ad accoglierci e a ricordarci le regole Anti Covid-19 c’era una signora molto allegra che ci ha fatto accomodare al nostro tavolo e senza troppi giri di parole ci ha chiesto cosa volevamo mangiare. Non ci crederete ma la simpatica collaboratrice conosceva il menù a memoria e se vi dico menù non parlo di una o due portate. Ovviamente mi sono perso dopo la terza quindi ho chiesto ed ottenuto il tanto agognato menù.
Arrivo al pezzo forte: Pizza con impasto di pane.
E’ diversa, qui ti devi sporcare le mani, perché usare coltello e forchetta con lei è come usare la forchetta per gustare un impepata di cozze, è come bere un Rum e Pera con la cannuccia, usare il cucchiaio per assaggiare il ragù della nonna la Domenica mattina. Impensabile. Lei è croccante come il pane caldo appena sfornato, il suo cornicione bruciacchiato la rende differente dalla pizza classica e soprattutto si tiene a grande distanza dall’universo Gourmet oggi tanto acclamato. E’ cafona! Adoro utilizzare questo termine quando si parla di gusto, tant’è vero che o’ pan cafone non sarà mai pane paesano. Lei ti conquisterà non tanto per la sua leggerezza e digeribilità, e manco per la freschezza degli ingredienti. E’ casareccia.
Ovviamente non poteva mancare il padrone di casa: Il panuozzo e qualche assaggio di altre pizze come quella con porchetta e patate.
In conclusione:
Abbiamo mangiato veramente bene assaggiando vari tranci di pizza e panuozzi e grazie al consiglio della validissima collaboratrice; non abbiamo preso l’antipasto, per evitare di arrivare troppo pieni all’arrivo della regina della serata. Troppo pieni! capite? Per bere abbiamo preso birra e bibite gassate. Prezzo? circa 15 euro a persona. Una vera miseria. Adesso se siete disposti a rinunciare per questa volta ad un pò di sciccosità non mi resta che dirvi:
Ordinate…buttatevi senza paura! (cit.: Benvenuti al Sud film di Alessandro Siani)
a cura di Salvatore Cocchio