Croce e delizia
Genere Commedia, – Italia, 2019, durata 100 minuti
Regia di Simone Godano con Alessandro Gassmann, Jasmine Trinca, Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano, Lunetta Savino.
Carlo (Alessandro Gassman) è un proprietario di una pescheria nella provincia laziale, vedovo cinquantenne con a carico due figli e due nipoti. Ha sempre cresciuto la famiglia nel rispetto del prossimo e nella filosofia in cui gli altri debbano essere trattati con correttezza.
Tony (Fabrizio Bentivoglio) è un divorziato sessantenne con due figlie, una nipotina e un burrascoso passato erotico e sentimentale. La sua professione è essere un mercante d’arte, viziato e abituato ai soldi. Inoltre ha sempre posto la famiglia dopo le proprie necessità. Tra i due è amore.
A sorpresa, Carlo e Tony si innamorano, e per comunicarlo a figli e nipoti utilizzano una vacanza a Gaeta per riunire i rispettivi parenti.
Se per la famiglia di Tony l’alleanza è fattibile, per Sandro, il figlio di Carlo, si rivela uno choc difficile da accettare. Di qui l’alleanza fra Penelope (figlia di Tony) e Sandro per sabotare l’annunciato matrimonio fra papà e papà.
Un plauso per il regista Godano che sceglie di affrontare il tema dell’omosessualità, eternamente attuale, riuscendo a mantenere il tono e il registro adeguati.
Da apprezzare i dialoghi scelti per i personaggi: particolari quelli che emergono (piacevolmente) fra Carlo e Penelope (una brava Jasmine Trinca).
La sceneggiatura è ben curata: il regista riesce in un buon rimando ad un suo precedente successo, Ferie d’agosto, rievocando la riunione delle due famiglie di ceto opposto a convivere su un’isola, basandosi principalmente su un confronto socioeconomico, trascurando pienamente quello politico.
Si suggerisce ad ogni modo la visione del film.
Alessandro Testa