Rocco Palombella, segretario della Uilm, evidenzia la trattativa Ilva quando lungo via Veneto già scorre il traffico della serata romana. Il confronto al Ministero dello Sviluppo Economico è stato sospeso e riprenderà tra un paio d’ore. Sarà lunga la notte dell’Ilva. Anche gli altri leader sindacali spargono pessimismo: “Siamo lontanissimi da un ipotetico accordo”, dice la segretaria della Fiom, Francesca Re David. Il clima di cauto ottimismo che era inspiegabilmente trapelato dalle stanze del Mise nel primo pomeriggio ormai è un ricordo lontano. Si è tornati alle tensioni di inizio tavolo.
Per l’Ilva “verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato di circa 10.300 lavoratori”, recita il documento specificando che le assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021. Previsto, inoltre, l’impegno di Am InvestCo (la società di ArcelorMittal) “a formulare una proposta di assunzione” ai lavoratori Ilva rimasti in esubero non prima del 23 agosto 2023 e che non abbiano “beneficiato di altre misure o opportunità”, come l’incentivo all’esodo, e non abbiano “già ricevuto una proposta di assunzione presso un’affiliata”. Un impegno per il quale ArcelorMittal chiede una contropartita, ovvero un costo del lavoro mantenuto invariato con la riduzione dell’orario.
di Alessandro Testa