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“La guerra di tutti contro tutti”

Sulla natura umana potremmo affermare che i tra due litiganti, Aristotele e Hobbes, il terzo gode: Steiner. Siamo sicuri/e? A chi vorrà spetta la sentenza, sempre, ardua.

L’uomo è un essere socievole o meglio un animale socievole. No. È egoista, un animale individuale e gli altri sono nemici.

Insomma “zoon politikon” o no?

In soccorso arriva il pensiero steineriano: “Una vita sociale sana si trova soltanto, quando nello specchio di ogni anima la comunità intera trova il suo riflesso, e quando nella comunità intera le virtù di ognuno vivono.”. Ed è così che l’uomo si trova ad avere a che fare con il corpo, l’anima e lo spirito, in tal modo ingloba Aristotele, Hobbes e chissà quanti altri signori e perché no: signore. Sarà così?

Ah, se l’essere umano potesse sperimentare pensieri, parole e azioni leggermente simili a quelli/e che vibrano nella poesia di Emily Dickinson:

“Se io potrò impedire

a un cuore di spezzarsi

non avrò vissuto invano –

Se allevierò il dolore di una vita

o guarirò una pena –

o aiuterò un pettirosso caduto

a rientrare nel nido

non avrò vissuto invano.”

Si spera che in un prossimo futuro non vivere invano sia lo scopo principale di tutti/e.

Nel frattempo le due forze che sferrano il colpo più potente a ciò che l’amore può creare sono l’egoismo e la libertà, entrambe, però, hanno una parte oscura e una illuminata. È evidente, basta aprire un po’ gli occhi per vederle, non c’è bisogno di spalancarli. Esiste, dicono, l’egoismo sano e la libertà malsana, ma questa è solo la punta dell’iceberg de “La guerra di tutti contro tutti”.

Sapere ciò che accade nel mondo, non ci mette al riparo dalla morte, ci conferma caso mai come è fatta una persona e cosa combina prima di finire in una bara.

Ognuno ha il proprio combino o scombino, cammino che dir si voglia.

Abbiamo necessità di regole e di politiche al servizio della saviezza, poiché altrimenti alcuni/e di noi farebbero imbufalire persino i/le santi/e e si arriverebbe alla guerra di tutti contro tutti, non che ora non ci sia sotto mentite spoglie e in maniera subdola; è l’abitudine a pensare alle armi classiche che porta all’impressione di essere al riparo, in alcuni posti, in questo momento storico.

C’è urgenza prima di tutto di una rivoluzione che avvenga nel cuore e forse nell’attesa si possono prevedere leggi e contratti che ci preservino dai pericoli dell’egoismo oscuro e dalla libertà del potere, in molti luoghi, al servizio della distruzione dei valori fondamentali per vivere una vita degna di essere vissuta.

La guerra di tutti contro tutti, e non si pensi solo ad Aristotele, Hobbes e Steiner sulla bontà o meno degli individui, sarà pure una teoria, ma quanto può rivelarsi vera? E meno male che c’è la paura, in questo caso con funzione positiva, a salvarci. Ci unisce nel generare una società politica che ne sa una più del diavolo.

Questo diavoletto che ci fa continuamente litigare, mannaggia a lui, e così uniamo i mignoli come da bambini e tutto passa. Passa? Eh no, neanche per sogno o per dirla vera e cruda in certe percentuali sì, ma non al cento per cento.

E allora che si fa? Si agisce come al solito, quando non si sa cosa fare, se ne parla fino allo sfinimento e ciascuno tira fuori l’idea, il modello conosciuto e che più gli garba, cercando di farlo adottare a chiunque ed è proprio così che si può finire con la guerra di tutti contro tutti.

In fondo cosa c’è che non va? Niente! Sì, visto che di una cosa si dovrà pur morire, giusto? Di guerra o di pace si muore comunque, lo stesso. Chiaramente il cinismo appena sfoggiato non aiuta, ma esiste qualcosa che preservi dalla morte? Le norme e gli accordi? No.

Il punto è che c’è differenza tra la morte e l’estinzione della razza umana.

E allora in aiuto arriva Steiner, sostenendo che solo attraverso il raggiungimento dell’altruismo sarà possibile trattenere l’umanità dall’orlo della rovina.

Steiner è chiarissimo: “La caduta della nostra attuale razza radicale sarà causata dalla mancanza di moralità”. Parola grossa che si presta a critiche o a battiti di mani a seconda degli schieramenti, ma attenzione l’etimologia è chiara, non si cerchi di relegarla negli straccetti sporchi dell’ignoranza e dei propri comodi personali o interessi, se si preferisce. Si abbia misura e coscienza nell’attribuire accezioni e sinonimi che in brodaglia potrebbero trasformarsi.

Egli sostiene che periremo nella guerra di tutti contro tutti; causa del male e della lotta degli uomini tra di loro. 

L’umanità non avrà scampo si distruggerà nello scontro reciproco e la colpa di ciò sarà degli esseri umani stessi. Pare che ci sia una speranza di salvezza solo per un piccolo gruppo che sarà protetto. Interessa a qualcuno? Forse no. Saranno balle?

Non è pensabile che arrivi una navicella e carichi a bordo i buoni e bravi, sarà probabilmente più una questione di interiorità, una salvezza esoterica (c’è da augurarsi che nessuno si lanci nella ricerca dei significati più reconditi), a ogni modo siccome non si sa mai come vanno certe cose, balle o non balle, sarà il caso di mettersi in lizza e cominciare a praticare l’altruismo, chi vuole può farlo. Altrimenti i saluti sono d’obbligo, almeno quelli. Non si deve dimenticare che la vita è un bene da proteggere.

L’Essere umano è un pezzetto del tutto, di tutti e tutte. Un pezzetto di qua un pezzetto di là si fece l’Universo. E qui non si tratta di pezzi di manzo, di carne, ma bensì di altro. Scoprirlo è il gioco supremo. Non c’è comunità, famiglia e polis che tenga. La filosofia non è come un narcisista chiacchierone e cialtrone. La filosofia è la saggezza che si innalza fino a toccare il cielo. Tutte le verità si uniscono e come scalini conducono in alto, dove si può ammirare il panorama: tante minuscole costruzioni che hanno la funzione di dare conforto ai viandanti in cerca dei pezzetti mancanti.

A cura di Maria Grazia Grilli

Nell’mmagine un’opera di Leonardo da Vinci, dal web

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