Unica tappa italiana del tour per “The Sound of Movies” del tenore tedesco.
“Ah, qual colpo inaspettato”, avrà detto qualche spettatore in sala lo scorso 2 marzo durante il recitaldi Jonas Kaufmann, programmato dapprima per il 2 febbraio, poi rimandato per sua indisposizione. In effetti è stato strano vedere il sipario storico del Mancinelli raffigurante il “Parnaso”, esempio sempreverde di bellezza classica e armonia compositiva, a sfondo di un palcoscenico su cui comparivano un microfono da registrazione e delle casse audio. I più curiosi avranno pensato che servissero a una registrazione.
Protagonisti i grandi titoli della settima arte con le sue immortali colonne sonore, presenti nel suo ultimo disco “The Sound of Movies”. Inizio con la celeberrima fanfara della “20th Century Fox” e la “Superman March” di Williams, a dare fuoco alle polveri. Subito dopo, per togliere ogni dubbio è bastato far salire sul palco Jonas Kaufmann: ha cantato al microfono, a voce amplificata. Dopo aver interpretato “What a Wonderful World” e “Singin’ in the Rain” il tenore (altra cosa più unica che rara), ha preso la parola, a mo’ di serata jazz: “Stasera interpretiamo delle canzoni bellissime, non meno piene di emozioni del repertorio lirico. So che non è una situazione normale, perché ho un microfono, ma queste sono melodie che non si prestano a una voce piena, quanto a dei toni più dolci e intimi. Buon divertimento!”
Il pubblico ha condiviso la scelta e senza dubbio si è divertito dall’inizio alla fine. A completare il lungo programma le cime insuperabili della musica da film, dalla colonna sonora di “Via con vento”, la commovente “Maria” da “Wide Side Story” di Leonard Bernstein, la Scena d’amore de “La donna che visse due volte”, “Where do I begin”, dal film “Love Story” per arrivare al non plus ultra,il Maestro Ennio Morricone (“Se” dal “Nuovo Cinema Paradiso”, “E più ti penso” da “C’era una volta in America”, “Nella Fantasia” da “Mission”) e alla conclusione con “Nelle tue mani” da “Il Gladiatore”.
Accompagnamenti alla chitarra, come per “Moon River”, o alla fisarmonica nel caso di “Por una cabeza”. Sul podio il debutto del Maestro Jochen Rieder, niente affatto incisivo, talvolta più intento a seguire i musicisti dell’Orchestra del Lirico (a loro volta non in splendida forma) o il tenore che ad accompagnarli, causando talvolta mancanza di sincronia. Cinque i bis concessi, con brani sempre tratti dal mondo del cinema, tra i quali si riconoscono “You’ll never walk alone”, “Stranger in the night”, “Edelweiss” e “What is a Youth?”.
È stato un concerto dove il pubblico si è trovato davanti al più celebre tenore dei nostri tempi che, come tutti i grandi, ha anche a che fare con molti detrattori, che da qualche tempo gli imputano un calo progressivo della voce. Fatto sta che la scelta del microfono è stata non solo opportuna, ma forse la migliore che potesse farsi in questa circostanza e, a onor del vero, solo un artista dalla caratura come la sua può permettersi il lusso di “camminare sopra” questa scelta e di andare incontro al successo, a priori. Per la serie “comunque vada, ascolto Jonas Kaufmann”.
Prossimi appuntamenti sancarliani per il tenore tedesco tre recite di “Gioconda” in aprile già tutte sold-out, con Anna Netrebko e Ludovic Tézier e un recital (stavolta) lirico con lo stesso Ludovic Tézier per la presentazione del disco “Insieme – Opera duets”, uscito mesi or sono.
A cura di Giuseppe Scafuro – immagini riservate.