E’ consuetudine del Gruppo Menarini presentare i suoi volumi dedicati all’arte nelle locations più belle d’Italia. Noi napoletani ricordiamo il memorabile evento al Museo di Capodimonte in cui qualche tempo fa si presentò la monografia dedicata al Parmigianino, ma è dal 1956 che il Gruppo valorizza in ogni circostanza le bellezze del nostro Paese. Ieri per esempio, nella stupenda Chiesa di Santo Stefano al Ponte di Firenze è stato presentato il volume dedicato a Raffaello con grandissimo successo anche per i risvolti umani legati al personaggio. Raffaello infatti è stato un grande avanguardista perché già a suo tempo si preoccupava di preservare il patrimonio artistico rappresentato dai grandi monumenti antichi; questo suo atteggiamento sarà all’origine della moderna tutela delle belle arti.
Curata da Cristina Acidini, presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, la monografia evidenzia l’evoluzione dell’aspetto umano e artistico di Raffaello: “All’epoca – spiega Acidini – si stava spogliando quanto restava dell’Antica Roma: si fondevano bronzi, si smontavano templi per riutilizzare in modo spregiudicato i pezzi. Raffaello è la prima voce autorevole a ergersi contro il dissennato sfregio delle rovine romane. Si rende conto del danno che si sta facendo e, nel 1518, scrive a papa Leone X chiedendo di fermare quello scempio. Il Papa lo capisce e lo nomina “Prefetto dell’antichità”, una sorta di soprintendente, il primo nella storia a ricevere questo incarico”.
“Firenze, culla del Rinascimento e sede della nostra casa madre – affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – ha accolto negli anni i più grandi artisti di sempre, tra cui Raffaello. A poco più di 500 anni dalla sua morte, Menarini ha voluto celebrare questo grande artista e tutti i pittori rinascimentali protagonisti della storica collana d’arte del Gruppo inaugurata più di mezzo secolo fa”.