Dal 25 novembre è sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Maybe the next time”, il nuovo EP di Gabbo dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Tu come fai”.
Una delle tracce più introspettive del progetto in cui prevale la magia del basso, elemento fondamentale attraverso il quale vengono esaltati gli esercizi di stile dei rapper presenti. Un vero e proprio tripudio di flow e attitudine in cui il concetto passa in secondo piano. “Tu come fai” sintetizza al meglio il concept di “Maybe The Next Time”: caratterizzato da una forte matrice rap che rispecchia a pieno i gusti e le influenze del produttore italiano, amante della black music a 360 gradi.
“Maybe The Next Time”, un progetto “black” allo stato puro che non preclude altre influenze. Qual è l’aggettivo che secondo te descrive al meglio la natura di questo EP?
Intanto ciao, e piacere di poter rispondere alle vostre domande, dopodiché posso dirvi “divertente”, ma semplicemente perché nel farlo e nel condividerlo con i miei “artisti amici” mi diverto un casino.
Il rap è il filo conduttore che unisce i brani del disco, sempre presente in tutta la tua carriera dagli inizi con i Cor Veleno. Quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo modo di vivere l’hip hop e di conseguenza di produrre?
Sicuramente tutto ciò che ascolto e che mi ispira è oltreoceano, e non sempre del mondo rap, Miles Davis, Herbie Hancock, Hendrix, R.H.C.P. fino a Dr Dre, e al più attuale Kendrick Lamar. Questi solo per citarne alcuni! Ovviamente mi ispirano, perché poi per produrre e vivere il rap in modo originale, secondo me, bisogna ascoltare e cogliere il bello anche da altro, altrimenti si rischia di fare sempre le stesse cose, no?
Tornando all’EP, come sono nate le collaborazioni?
Le collaborazioni sono nate grazie ad una profonda stima, non solo artistica, e all’amicizia che lega tutti noi che ne abbiamo fatto parte.
A questo proposito, negli ultimi anni stai collaborando con molti artisti emergenti davvero talentuosi. Che consiglio daresti a chi ha appena iniziato e vuole ritagliarsi il proprio spazio?
Sicuramente quello di dedicarsi con la massima serietà e credere profondamente in quello che si sta facendo e poi tanta umiltà.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare per i risultati che sei riuscito a ottenere?
Ringrazio tutte le persone belle che mi sono intorno, musicalmente e umanamente, quelle che mi fanno stare bene.