Francesco, il Papa dal respiro lungo.

L’intervista che avrei voluto fare, ma che sicuramente non potrò realizzare, sì, perché sono trascorsi mesi da quando ho inviato una mail, chiedendo di intervistare Papa Francesco e non ho ricevuto alcuna risposta. Mai dire mai, però.

Nella mail non ho allegato le domande, ovviamente.

Coltivo da un po’ di tempo il desiderio di intervistare Papa Francesco.

Dapprima era un pensiero che si insinuava nella mia mente e faticava a primeggiare, ma non mi lasciava, poi è divenuto più solido, così ho cominciato ad ascoltarlo: ascolta oggi, ascolta domani, alla fine ho deciso di agire.

Non è che non mi rendessi conto di quanto fosse audace la mia idea, poiché non essendo famosa e neppure una giornalista del New York Times, quante speranze potevo avere? A volte ci si può avventurare lo stesso in luoghi apparentemente non accessibili.

E così eccomi qui con Papa Francesco a dialogare. Pare vero! Beata immaginazione!

Certamente, Papa Francesco è molto più spigliato di me, io sento un po’ di tensione, ma lui non sembra dare troppo peso a questo mio sentire e così mi lancio.

È un’occasione indescrivibile, posso chiedere tutto ciò che voglio, indubbiamente non è che io ora debba raccontare Francesco, ma certamente posso dire che per me è uno degli esseri più sorprendenti di quest’epoca. 

È il Papa dal respiro lungo, non perde un attimo di aria. Ecco il motivo per cui stargli accanto può risultare faticoso o una gioia immensa, dipende da certi valori e aspirazioni, a ognuno i suoi, le sue, e quindi ognuno ha il Papa che merita. Qualcuno lo critica, qualcuno lo evita, qualcun altro lo ama, ma tutti lo seguono: chi praticando la religione, chi perché ce l’ha su con lui e via camminando, se non proprio discorrendo.

I suoi occhi sono pieni di dolcezza e a me non pare che sia interessato, soltanto, a fare ciò che deve e a nient’altro, anzi.

Ecco le domande, ahimè, senza le risposte:

Papa Francesco, trovo interessanti, profonde e aggiungerei molto coraggiose, alcune sue parole. Mi riferisco a quando afferma di essere contrario a ricondurre la (complessità) delle cose, come la guerra, alla (distinzione) tra buoni e cattivi e che sarebbe bene abbandonare lo schema di “Cappuccetto rosso”, ovvero, che cappuccetto rosso è buona e il lupo è cattivo.

Possiamo approfondire questa distinzione, che non andrebbe fatta?

Anni fa, non ricordo con precisione quando, nella “Giornata mondiale della gioventù”, che venne trasmessa da Rai 1, ho visto, a un certo punto, un uomo che raccontava la sua esperienza: si era drogato per buona parte della sua vita, aveva ucciso una persona, era stato in galera, poi scontata la pena aveva commesso un altro omicidio infine si era illuminato e aveva chiesto perdono a Dio per le sue azioni. Mi colpì molto il fatto che lei fosse a pochi metri e ascoltasse attentamente; fui sorpresa per la scelta di far raccontare una storia di quel tipo. Qual è l’insegnamento? Tutti possiamo sbagliare e cambiare?

Francesco, lei ha “stanato” preti, suore e seminaristi, dicendo: “Anche i preti e le suore hanno il vizio del porno”, per quale ragione lo ha detto pubblicamente? Io un’idea, del perché l’abbia detto, me la sono fatta. Forse ha voluto sottolineare che il male è ovunque e non c’è da stupirsi, c’è soltanto bisogno di non farsi stritolare da esso, avendo in mente la meta: il bene. Mi sbaglio? Cosa l’ha spinta a dirlo?

Uno degli argomenti più disastrosi da affrontare, per lei, credo sia la pedofilia che alcuni preti hanno praticato, incuranti del proprio ruolo. Può raccontare, brevemente, se ha incontrato degli ostacoli nel cercare di risolvere la questione?

Ho pensato, in varie occasioni, che i “potenti” tenessero le persone nel bisogno, ossia, senza lavoro e con pochi soldi per poterle ricattare e sfruttare, costringendole ad accettare l’inaccettabile, più facilmente. Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista, anche se avendo ascoltato spesso le sue parole su vari argomenti, immagino un po’ la risposta.

La pace nel mondo si manifesterà quando si realizzerà la pace nel cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne?

Papa Francesco, lei, come chiunque, immagino che pianga, si diverta, si arrabbi, eccetera. Come vanno le sue emozioni?

Prima di salutarci, può farmi l’identikit della fede, affinché diventi inconfondibile?

A cura di Maria Grazia Grilli

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