EUROVISION SONG CONTEST 2024: LE SEMIFINALI

L’Eurovision Song Contest conferma di essere un evento mainstream e non solo per la musica. Anzi, negli ultimi anni è diventato più un contenitore di messaggi e tendenze che un contest musicale.

Effetto collaterale di questa trasformazione è senza dubbio l’appiattimento degli stili: si va, certo, dal pop al folk reinterpretato, ma non si trova tanto facilmente un prodotto originale. Potrebbero esserlo gli Armeni Ladaniva con Jako, un brano con sonorità molto orientali, mentre fa la sua parte “fuori dal coro” Baby Lasagna con Rim Tim Tagi Dim: prende senza tanti scrupoli l’industrial metal dei Rammstein e, quasi ne facesse una cover snaturata, lo trasforma in un pop aggressivo e vivace. Non originale, certo, ma piace.

Nella maggior parte delle esibizioni diventano ingombranti coreografia ed effetti scenici, mentre la “sostanza” non lascia un segno tangibile. Il Lettone Dons, con Hollow, sceglie un palco semplice, così come la Danese Saba, con Sand, e le canzoni conquistano (giustamente) la scena: nel primo caso, forse l’artista è molto distaccato, invece Saba incanta, riesce a sorprendere. Il televoto premia solo il primo. Per quanto riguarda i brani, sembrano interessanti anche Doomsday blue (Irlanda, Bambie Thug), Titan (Albania,
Besa), Luktek (Lituania, Silvester Belt), al di la’ del passaggio alla finale.

Magari dedicheremo una sezione a parte alle recensioni di ogni esibizione.

Angelina Mango rappresenta l’Italia: La Noia, brano vincitore dell’ultimo Sanremo, ha avuto un ottimo riscontro negli ultimi due mesi. Angelina fa bene a cavalcare l’onda del successo, perché il mondo della musica, oggi è come un flash: in un’istante ti abbaglia, ti acceca, poi svanisce. A meno che tu non sia “fuori dal coro”. A Malmo arriva la seconda italiana vincitrice di Sanremo, la prima fu Iva Zanicchi nel 1969, a Madrid. Esibizione fortissima, look originale, potrebbe essere anche da podio.

L’Italia è tra le Big Five, i cinque Stati che più hanno contribuito allo sviluppo di Eurovision e al progetto dell’Unione Europea di Radiodiffusione e pertanto accede di diritto alla finale, con UK, Francia, Spagna e Germania: niente televoto per loro. Al termine della prima semifinale, l’hanno spuntata Serbia, Portogallo, Slovenia, Ucraina, Lituania, Finlandia, Cipro, Croazia, Irlanda e Lussemburgo. Qualcuna ha meritato, qualche altra un po’ meno. Al termine della seconda semifinale invece hanno esultato Lettonia, Austria, Olanda, Norvegia, Israele, Grecia, Estonia, Svizzera, Georgia e Armenia. Pronostici forse disattesi.

La finale di sabato sarà molto interessante.

A cura di Clemente Scafuro – Immagini dal web.