Negli ultimi anni è scoppiata la moda del sale rosa dell’Himalaya che sembra vanti numerosi qualità e benefici. In questo articolo approfondiremo il discorso sfatandone tutti i miti che girano intorno all’utilizzo di questo sale.
Nei “si dice” che ormai girano in rete sembra che si tratti di un sale diverso da quello che usiamo abitualmente. Infatti “si dice” si tratti di un sale puro molto antico privo di sostanze inquinanti e ricchissimo di più di 80 minerali. Non viene raffinato né contiene sostanze sbiancanti.
Ma sarà tutto vero???
Inoltre “si dice” che abbia innumerevoli benefici tra cui sembra che limiti il rischio di ritenzione idrica e di ipertensione, riduca i segni dell’invecchiamento, controlli e regoli i livelli di acqua nell’organismo, riduca i crampi, faciliti l’assorbimento dei cibi, migliori la salute delle ossa e dei reni, aumenti il desiderio sessuale e favorisca il sonno.
Tutto qui???
Eh no! Sembra che possa addirittura ridurre i dolori articolari se lo si utilizza durante un bagno caldo, è utilissimo e ricco di proprietà nutrienti se lo si usa come scrub sulla pelle ed è un disinfettante naturale in caso di raffreddore e mal di gola!
Insomma…un vero toccasana, se solo fosse tutto vero…
In realtà il sale rosa dell’Himalaya non viene estratto dall’Himalaya ma in Pakistan, non a mano ma con appositi macchinari e inoltre viene trasportato in spalla da uomini e donne che vengono sfruttati. Per non parlare dell’inquinamento legato al suo trasporto tra Oriente e Occidente.
Noti ricercatori, tra cui il chimico Dario Bressanini, hanno smentito le qualità benefiche di cui tanto “si dice”. Anzi numerosi articoli scientifici hanno dimostrato che il sale rosa non è ricco di tutti quei minerali di cui si vocifera ma anzi conterrebbero alcuni svantaggi tra cui la presenza di Cadmio e Nichel.
Un’altra voce autorevole che porta all’attenzione del pubblico ulteriori svantaggi legati all’utilizzo di questo sale è il nutrizionista e ricercatore del Crea, Andrea Ghiselli, che ha definito il sale rosa dell’Himalaya “un fenomeno social ma senza proprietà benefiche“. Infatti sembra proprio che non abbia alcuna proprietà utile alla salute, anzi si tratta di un sale impuro che costa il doppio del normale sale da cucina a cui siamo abituati.
Un ulteriore problema legato al sale rosa è l’assenza di iodio indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide tanto da essere aggiunto spesso al sale tradizionale.
Non sarebbe il caso di ritornare a beneficiare dei vantaggi del classico sale bianco?
Articolo a cura di Ilaria La Mura