È morto Seiji Ozawa, uno dei più grandi direttori del XX secolo.
La bacchetta del Sol levante aveva 88 anni.
Quest’oggi la Seiji Ozawa International Academy Switzerland ha rilasciato il triste comunicato, a confermare il decesso del suo presidente, nonché fondatore, avvenuto a Tokyo lo scorso martedì, 6 febbraio 2024. Per il venerando Maestro sarebbe stata fatale un’insufficienza cardiaca. I funerali sono stati celebrati in forma privata alla presenza di alcuni suoi congiunti ma nei giorni successivi verranno comunicate le molteplici iniziative in memoriam che avranno luogo in Giappone e in tutto il mondo.
Nativo della Manciuria, al tempo ancora sotto il dominio del Giappone, Ozawa entrò in contatto con il mondo della direzione d’orchestra a seguito della deformazione di due dita della mano causata da un infortunio durante una partita di rubgy, per cui dovette abbandonare lo studio del pianoforte. Presto riuscì ad affermarsi nel suo Paese, per poi vincere concorsi su concorsi che gli permisero di visitare l’Europa e di diventare l’unico direttore d’orchestra ad aver studiato sia sotto Herbert von Karajan che sotto Leonard Bernstein.
Molti gli incarichi memorabili negli Stati Uniti, a partire dall’assistenza allo stesso Maestro Bernstein alla New York Philarmonic nel 1961 per arrivare al suo principale “biglietto da visita”, i 29 anni a capo della Boston Symphony Orchestra, dal 1973 al 2002, che gli sarebbero valsi la consacrazione della carriera in America e nel mondo.
Nel 1992 fondò in Giappone il Saito Kinen Festival Matsumoto e dieci anni dopo diresse al Musikveiren di Vienna il tradizionale Concerto di Capodanno (ad oggi, l’unico giapponese ad averlo fatto). Dal 2002 al 2010 fu Direttore Musicale alla Wiener Staatsoper, succedendo a Claudio Abbado. Nel Belpaese tenne molte produzioni e concerti alla Scala, in cui debuttò nel 1980 con una “Tosca” insieme a Luciano Pavarotti e Raina Kabaivanska, calcando anche i palcoscenici del Maggio Musicale Fiorentino.
Nel 2010 gli venne diagnosticato un tumore all’esofago, che lo portò ad allontanarsi dai podi oltre che a perdere circa 17 chili di peso in un anno. Riprese a fatica per tutti gli anni ’10. La sua ultima performance è stata nel febbraio dello scorso anno. Ozawa ha diretto la sua Saito Kinen Orchestra nell’esecuzione dell’Overture “Egmont” di Beethoven, che è stata trasmessa in diretta alla stazione spaziale internazionale e all’austronauta giapponese in missione Koichi Wakata. Il Maestro era seduto sulla sedia a rotelle con tanto di copertina sulle gambe, visibilmente commosso, col volto usurato dal vecchiaia e dalle scorie della malattia, ma con il gesto e la proverbiale vivacità che continuavano a leggersi negli occhi e nelle mani e che continueranno a vivere nella musica del nostro tempo.
A cura di Giuseppe Scafuro – immagine copertina: www.deccaclassics.com – immagine corpo dell’articolo: www.classicfm.com .