I Queen of Saba sono un duo elettronico, supercompatto ed eclettico di Venezia. Il progetto è nato nel 2019 dall’incontro fra Lorenzo Battistel, 27 anni, percussionista diplomato al Conservatorio di Venezia, e Sara Santi, 24 anni, di Treviso, cantante con una laurea in Arabo.
In un mondo che spinge al binarismo, bianco o nero, vero o falso, lui o lei, si sentono quasi forme aliene. Come ogni forma aliena che si rispetti, sono sempre alla ricerca di uno sprazzo di vita diversa, di un singulto di novità. Ed è proprio in terra veneziana che l’hanno trovato.
I Queen of Saba sono tra i fondatori, infatti, della neonata etichetta indipendente “La Colletta Dischi”, che riunisce realtà emergenti attorno alla Laguna e si propone come punto di appoggio per un mondo come quello della musica indipendente e dello spettacolo che sta attraversando, al momento, la peggiore crisi degli ultimi anni.
Ciao ragazzi, cosa vi ha spinto a scrivere e cantare “Chiodo fisso”?
“Chiodo fisso” nasce come sfogo scherzoso e autoironico: è una canzone autobiografica che vuole esorcizzare i sentimenti negativi di frustrazione e incomunicabilità, e lo fa con giochi di parole, doppi sensi e parodie di canzoni sdolcinate.
E qual è il vostro chiodo fisso?
Risposta forse banale ma la più sincera che abbiamo: la musica, quello che facciamo, scrivere canzoni e suonarle davanti a un pubblico, ma anche incontrare volti nuovi e scoprire nuove vie di fare musica.
Descrivete chi sono i “Queen of Saba” e i loro membri, i pregi e difetti
I Queen of Saba sono un duo elettronico, supercompatto ed eclettico. C’è Sara, cantante, di Treviso: creatività iperattiva e caos totale (non in senso buono); e c’è Lorenzo, producer e batterista, di Venezia: genialità composta e zero difetti. No, scherziamo, il suo unico difetto è che non ha pazienza.
Che genere musicale attribuireste ai vostri brani?
Nessuno e centomila: ci piace dire che sovvertiamo le norme di genere nella musica come nella vita. Le nostre ispirazioni spaziano dal Neo Soul di Erikah Badu al Disco Pop di Dua Lipa, dai testi dei parolieri italiani ai ritmi dei músicos sudamericani.
Di chi è il morso stampato sulla copertina del singolo “Chiodo fisso”?
Eh qui volete sapere troppo. Il petto è quello di Sara e il morso è stato fatto consensualmente da una persona congiunta, seguendo tutte le direttive anti-covid.
Autotune: sì o no?
Noi non lo usiamo mai, né come correzione né come effetto. Però non avversiamo chi lo fa, anzi lo troviamo uno strumento interessante per dare una texture diversa e originale alla voce.
Come mai la scelta di questo nome d’arte?
Tutta colpa del Cantico dei Cantici.
Siamo rimasti affascinati dall’episodio dell’incontro fra la Regina di Saba e il Re Salomone, allegorico di due mondi distantissimi che imparano a conoscersi e dalla cui unione nasce un mondo nuovo, in cui tutte le regole sono state sconvolte. Potremmo dire che Sara (Sa) rappresenta la componente più sregolata e libera dalle etichette, mentre Lorenzo (Ba) fa la parte della persona razionale che incanala la sua creatività in un sistema preciso.
Quanto la TV (mi riferisco ai talent show e ai vari programmi televisivi musicali) ha influenzato la musica italiana negli ultimi anni?
Negli ultimi anni secondo noi è avvenuto anche il contrario: le regole del mercato, imposte da alcune major, si fanno sentire molto anche nei meccanismi televisivi. Si cerca un prodotto finito invece che un percorso da raccontare, il pacchetto completo da inserire in una playlist invece che una personalità versatile e variabile.
Nel nostro piccolo cerchiamo di ribellarci alla categorizzazione imposta, alla ricerca di una nicchia in cui poi rimanere incastrati: pensiamo che sia inumano, alieno da noi e da chiunque faccia il musicista e abbia la volontà e la spinta ad evolversi.
Rosalba Lisbo Parrella