Gli ultimi Campionati Europei Juniores di Salvamento, tenutisi in Germania (a Riesa per le gare in piscina e nel lago di Geiseltalsee) dal 29 giugno al 4 luglio scorsi, hanno segnato il trionfo della Nazionale Italiana che, guidata dal tecnico Gianni Anselmetti, ha raggiunto il primo gradino del podio, seguita da Germania e Francia. Tra gli atleti di punta spicca il napoletano Giovanni Mastrorilli, tesserato con il Centro Sportivo Il Gabbiano, che ha portato a casa ben otto medaglie, tra cui cinque ori, conquistati in gare individuali (50 trasporto manichino e 100 pinne e torpedo) e in staffette (da menzionare almeno la staffetta 4×25 trasporto manichino, nella quale la nazionale italiana ha fissato un record mondiale). Mastrorilli si è ampiamente distinto in precedenti competizioni agonistiche, come gli Assoluti di Riccione di fine maggio: grazie al tempo 28.99 (primato mondiale) nei 50 manichino, si è guadagnato la convocazione nella nazionale giovanile, oltreché per gli Europei di Germania, da poco conclusi, anche per i Mondiali d’Australia che si terranno invece a fine agosto. Delle sue performance agli Europei e della sua preparazione in vista dei Mondiali ci ha parlato nella seguente intervista.
Ritorni dagli Europei giovanili con un bilancio di tutto rispetto..
Sono molto soddisfatto di questo campionato europeo sia per le medaglie che per l’esperienza e le emozioni che mi ha regalato. Sapevo di poter fare bene anche interfacciandomi a nuove gare. Mi sono sentito più sicuro sui 50 manichino e sui 100 torpedo, dove sono riuscito ad esprimermi al meglio. La sorpresa più grande è stata la medaglia di bronzo conquistata alla gara di bandierine, nella quale ho dovuto competere con specialisti.
Pensi che gli Assoluti Primaverili di Riccione siano stati un importante banco di prova, che ha anticipato gli ultimi risultati conseguiti?
Credo che gli Assoluti siano stati la dimostrazione del duro lavoro svolto durante tutto l’anno e che al contempo mi abbiano dato la possibilità di confrontarmi con il mondo dei grandi, ovvero i migliori atleti d’Italia. Alla vigilia degli Europei ero a conoscenza delle mie potenzialità, ma avevo anche la consapevolezza che per eccellere ci sarebbe stato bisogno di molta concentrazione e sangue freddo, affinché mettessi a profitto il frutto del mio lavoro. Tenevo particolarmente ai 50 manichino, perché tutto l’anno ho puntato al record in questa gara.
Quale è stata l’accoglienza, al ritorno, da parte della tua famiglia, dei tuoi amici e dei compagni del Gabbiano? C’è qualcuno a cui vuoi dedicare i tuoi successi?
I miei compagni mi hanno accolto con entusiasmo: a loro va la mia gratitudine perché mi sostengono e mi spronano sempre durante gli allenamenti, facendo sì che io possa dare il massimo. I miei genitori erano ovviamente al settimo cielo! Mi sento di ringraziarli di cuore dal momento che fanno enormi sacrifici per permettermi ogni giorno di allenarmi. Dedico i miei successi ai miei allenatori Marco Sarti, che si occupa della parte di nuoto, e Mariano Carpentieri che, con l’aiuto di Gianpaolo Longobardo, è riuscito a creare una combinazione perfetta per la preparazione degli Europei.
La prossima tappa sono i Mondiali in Australia. Con che spirito ti stai preparando?
Dopo i risultati degli Europei di Polonia, tenutisi lo scorso anno, ho iniziato gli allenamenti con una consapevolezza diversa. Da settembre puntavo a qualificarmi per i Mondiali e per questo ho cercato di cimentarmi anche in distanze che prima non affrontavo. Appena ricevuta la convocazione per l’Australia, consapevole che i Mondiali costituiscano la tappa più importante della stagione, con i miei coach ho impostato un allenamento mirato che richiede un’alta dose di concentrazione. L’emozione è grande perché per me è davvero un orgoglio poter competere con i migliori atleti del mondo, rappresentando la nazionale italiana.
A cura di Massimiliano Longobardo