martedì, Dicembre 3, 2024
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CASTEL VOLTURNO LIBERA DI NUOVO AL SERVIZIO DEI CITTADINI

“Dopo il consiglio comunale ‘elettorale’, abbiamo preso la decisione come gruppo politico di riprendere l’attività. Castel Volturno libera è di nuovo al servizio della  Città e dei Cittadini.”

A renderlo noto è Cesare Diana, Responsabile del gruppo politico, che sottolinea: “Bassissimo il livello istituzionale tenuto in consiglio comunale, dove la maggioranza ha fatto apparire una correzione di un fondo obbligatorio, facendo lievitare le perdite da 26 a 29 milioni di euro (soldi che in base ai progetti dell’attuale amministrazione devono essere pagati dai cittadini per intero), come se fosse un’operazione eccezionale e di ‘verità’, termine più volte ripetuto dalla maggioranza.”

“In realtà – precisa Diana – è un’indicazione della corte dei conti, che dovrebbe sindacare sul piano di riequilibrio finanziario per impedire il dissesto. La domanda nasce spontanea, si tratta di RIEQUILIBRIO (per cui i debiti saranno pagati dai cittadini a rate e per intero) o DISSESTO?, (dove tali debiti verranno tagliati a fronte di una gestione economico finanziaria controllata).

Per essere chiari dobbiamo fare delle precisazioni, il dissesto del Comune è ciclico e strutturale, bisogna intervenire con riforme mirate e cambiare radicalmente la spesa di determinati settori.

L’ultimo dissesto si è verificato con il Commissario Contarino e ne è uscita l’amministrazione Russo, con quella Petrella e l’attuale Marrandino ci risiamo. Secondo nostre considerazioni sarebbe preferibile un dissesto controllato, per non accollare tutto sulle spalle dei cittadini contribuenti, successivamente operare per circa 2 anni quelle riforme strutturali dell’Ente.”

“Procedere ad un piano di riequilibrio finanziario – conclude Diana – significa solo aumentare l’agonia e far pagare tutto ai cittadini. Amministratori competenti e coscienti possono, già è successo e ne siamo usciti, anche questa volta è possibile, con la promessa di non ricascarci piu.”

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Chiusura uffici ABC via Ventaglieri, Federconsumatori scrive al sindaco Manfredi chiedendo la riapertura immediata

Federconsumatori Campania, per pugno e a firma del presidente regionale Giovanni Berritto, ha scritto nelle scorse ore al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per chiedere un intervento “urgente” che permetta la riapertura della sede dislocata ABC di via Ventaglieri.

Lo sportello dislocato, ubicato nei pressi delle stazioni metro, EAV e funicolari di Montesanto, è chiuso ormai da agosto. Rumors interni all’azienda idrica napoletana sembrano confermare che si vada verso una chiusura a tempo indeterminato della sede nel centro città, lasciando operativi e aperti agli utenti i soli uffici centrali a Ponticelli.

“Abbiamo ricevuto ai nostri sportelli decine di segnalazioni di cittadini infuriati”, spiega Berritto. “Del resto, raggiungere la sede di Ponticelli di ABC è un’impresa: è malservita dal trasporto pubblico e arrivarci quando si abita dall’altra parte della città è praticamente proibitivo. Possiamo dire che i diritti degli utenti del lato opposto della città sono sospesi a tempo indeterminato”.

“Si pensi – si legge nella missiva inoltrata al primo cittadino partenopeo – a tutti quei cittadini della fascia occidentale e del Vomero che prima potevano riferirsi all’ufficio di via Ventaglieri, ben servito da Metropolitana, Cumana e Funicolari e che adesso sono costretti a farne a meno per la chiusura assolutamente ingiustificata dello stesso”. “Chiusura sbagliata – aggiunge – e contraria anche a numerosi deliberati dell’ARERA (Agenzia di Regolazione Energia e Ambiente) che dispone regole precise dei gestori per favorire i Diritti degli utenti dei servizi a rete che devono essere salvaguardati”.

Federconsumatori Campania chiede anche all’amministrazione un incontro con l’associazione e una rappresentanza degli utenti del servizio idrico non appena vi sarà possibile “per un necessario confronto”. E chiude riservandosi di “ricorrere nelle sedi Competenti affinché venga accolta una giusta sollecitazione” se la riapertura dell’ufficio di Montesanto dovesse venire disattesa.

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Giacomo Matteotti, politico e uomo, rivive al TRAM nella pièce “Un eroe inutile”

Debutto assoluto al TRAM di Napoli, con l’ultima replica che ha avuto luogo domenica 27 ottobre, per “Un eroe inutile”, spettacolo che inaugura la nuova stagione teatrale della sala di Port’Alba, scritto da Mirko Di Martino e diretto da Titti Nuzzolese, con in scena Francesco Luongo nel ruolo di Giacomo Matteotti e voce narrante. Martire della lotta antifascista, Matteotti pagò con la vita, quel fatidico 10 giugno del 1924, la coraggiosa e battagliera denuncia delle violenze perpetrate dalle squadre mussoliniane, delle illegalità e degli abusi di potere. Emerge il ritratto di un uomo che, dopo aver dedicato gli anni universitari allo studio del diritto, abbraccia convintamente la causa politica degli ultimi e dei più deboli, pur provenendo da una famiglia “padronale”; causa a cui si consacra appassionatamente, a costo di trascurare, pur nel costante amore per la moglie Velia, l’affetto dei cari. Segretario di una formazione secessionista del partito socialista ed eletto tre volte deputato, Matteotti, attraverso lettere, articoli, documenti personali – e nondimeno attraverso testimonianze e prese di posizione di altri personaggi (Duce incluso) che in controluce si esprimono in video rilanciati da un tablet fissato sul retro di una sedia mobile – diventa figura emblematica di un’ “idea” nettamente antitetica all’essenza del fascismo, idea che difenderà strenuamente fino alla fine, al punto che ai componenti della squadra punitiva di Dumini, responsabile del suo assassinio, a testa alta non avrebbe esitato a dire: «Uccidete me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai!».

Parole che echeggiano di determinazione, ancor più che, oggetto di continue minacce ed intimidazioni, Matteotti era ben consapevole del rischio a cui si esponeva quotidianamente: dopo l’ultimo discorso pronunciato il 30 maggio in parlamento, rivolgendosi ai compagni di partito, avrebbe convintamente preconizzato: «Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me!». Una morte annunciata che suscitò sulle prime grande indignazione, anche oltre i confini nazionali, innescando la cosiddetta secessione aventiniana dei parlamentari di opposizione, ma che di fatto non produsse una vera e propria sollevazione popolare (viene sottolineato come il cadavere fu ritrovato due mesi dopo il delitto, in pieno mese d’agosto, cosa che avrebbe artatamente contribuito alla scarsa risonanza della notizia). Sullo sfondo, la totale indifferenza e irresolutezza di re Vittorio Emanuele III, restio a prendere la decisione che ci si sarebbe aspettata, e il clima di insabbiamento o di depistaggio, orchestrato dalla nascente dittatura, che si trovò impreparata a fronteggiare una situazione improvvisamente sfuggita al controllo.
Con indubbia bravura attoriale e con commossa partecipazione emotiva, Francesco Luongo, in un monologo intenso e articolato, mai monotono, rende vivo il messaggio di Matteotti e dà forma al volto umano di un eroe che di “inutile” ha ben poco, le cui parole, energiche e al tempo stesso toccanti, a distanza di 100 anni, tuonano anzi come un monito di fronte alla deriva contemporanea, proponendo un modello del “fare politica” sempre più raro. Il lavoro teatrale non intende essere semplicemente un tributo ad un “eroe del passato” (sulla cui figura peraltro si levarono voci di dissenso anche in seno alla sinistra, elemento che però non emerge dalla pièce), ma dar corpo alla solida resistenza dei valori democratici, contro le ingiustizie e ogni forma di prevaricazione.

In occasione delle celebrazioni per il centenario della scomparsa del politico di Fratta Polesine, lo spettacolo sarà portato in scena in 16 scuole della Campania, al fine di preservare presso le giovani generazioni l’eredità di un uomo che ha segnato la storia del nostro paese.

A cura di Massimiliano Longobardo

UN EROE INUTILE

scritto da Mirko Di Martino

con Francesco Luongo

regia di Titti Nuzzolese

scene Giorgia Lauro

costumi di scena e in video Dora Occupato

disegno luci Tommaso Vitiello

assistente alla regia Chiara Barassi

foto e video Rosa Lo Monte

produzione Teatro dell’Osso / TRAM con il contributo di Presidenza del Consiglio dei ministri – Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.

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Diario di avventure, finestre sulla Terra. Sapzurro – Verità, natura ed impressionante splendore!

Continuammo a camminare per altri pochi metri in più. Tolsi le scarpe per sprofondare i piedi nella sabbia bianca e fresca sotto di me. Le tenevo fra le dita della mano sinistra, con l’altra spostavo qualche ramo verde che cadeva insonnolito lungo il cammino. Già potevo scorgere il suono grazioso del mare, le minuscole onde che si infrangevano sulla battigia alta di sabbia bianchissima e fina. Davanti a me, s’aprì la baia di Sapzurro, qualcosa di abbacinante, mozzafiato che mi lasciò assolutamente senza parole, con un nodo nella pancia che salì velocemente in gola scaturendo alcune lacrime di felicità ed emozione incontenibile. La natura. Essere non solo a contatto con essa ma, bensì, dentro di essa, formare parte di qualcosa di straordinario e perfetto, senza l’inutile architettura, case, muri, le pagliacciate della società, come l’arte e le cupole delle chiese o le linee di un edificio modernista o un giardino fiorito morto e senza anima. Ero dentro la natura, ero la natura. Fu una delle emozioni più incredibili mai vissute. La baia si spalancò davanti ai miei occhi, il suo mare piatto, queto, azzurro con sfumature di turchese, sopra un cielo terso e celeste, perfetto. Tutt’intorno delle piccole colline verdi, d’una vegetazione rigogliosa e attiva, viva, palpitante, sopra un cuore pulsante, la terra umida mescolata con la sabbia bianca che, attraverso le radici, vene fedeli, transitano la linfa a tutto ciò che vedo qui, intorno a me. Sullo specchio di Nettuno, sopra il Mar dei Caraibi, un paio di velieri ondeggiano assonnati su di esso, godendosi la tranquillità e la pace del giorno. Alcune palme si inchinano forti, lambendo il mare ed alcuni rami sfiorano timide le sue acque. Cammino con una felicità ancestrale, una gioia infantile e sincera.

Lascio le mie impronte sulla arena che il mare, porterà via presto ma, non importa, io sono stato qui, nella verità di un istante, nell’infinito momento di un attimo eterno, nello stoico vivere che fu, nonostante passato, il tempo è stato presente, testimone eterno, per sempre, romantico, ancora eterno e vivo. Passo lasciando impronte che andranno via e forse, così dovrebbe essere. Lasciare impronte invisibili ma presenti, marcare un prima ed un dopo e, dopo aver fatto esperienza, continuare via, senza distruggere, senza cercare un consenso, senza ribaltare le cose e modificare la straordinaria bellezza che ci circonda. Sapzurro è eternità mutevole, è passaggio di storie, vite, piccole emozioni gigantesche e sinestesie.

Proseguendo lungo la riva bianchissima che costeggia il mare turchese, raggiungiamo fedeli un mucchietto minuscolo di casette costruite a due passi dal mare, praticamente sulla sabbia. Sono perlopiù bianche, consumate dallo sbattere della salsedine che, tempo dopo tempo ha eroso le loro facciate senza orpelli inutili. Altre sono tinteggiate di rosso, un rosso scuro tendente al bordeaux, talune di verde bottiglia, scuro ma brillante, altre ancora di un azzurro scuro. Passiamo anche davanti ad alcune capanne costruite in legno scuro, finestre grandi affacciate su alcune palme alte ed ancora il mare, protagonista indiscusso. Arrivammo nella piazzetta minuta di Sapzurro, una piccolissima chiesa biancastra apriva le sue porte ai pochi avventori, pescatori, marinai cosmopoliti, provenienti da alcuni pescherecci ancorati nella rada ed attraccati al piccolo molo in legno umido, su gommoni dal motore esterno, per riposarsi davanti ad alcune bottiglie di Aguardiente, dal costante ondeggiare delle loro vite, un poco di terra ferma, risate, e carte. Davanti alla chiesa un bar, un ristorante casereccio dal quale usciva determinato il profumo delle preparazioni per la colazioni. Riso al cocco, pesce e platani fritti, arepas sulle piastre. Tutto profumava delizioso. La nostra capanna era subito dopo la spiaggetta. Ci accolse una signora gentilissima e sorridente, con un succo di carambolo appena raccolti dall’albero piantato affianco alla sua struttura. Era semplice con una parte in legno e mattoni. La nostra stanza si trovava al secondo piano, avevamo una vista incredibile e unica. La camera aveva una porta ma non aveva nessuna parete, solamente un tetto in legno rivestito da un materiale impermeabile, un pavimento anch’esso in legno, un’amaca, un letto a baldacchino con una zanzariera che copriva nella sua totalità il letto per non farsi pungere dalle zanzare nella notte. Tutto intorno la foresta ed infine il mare.

Ci infilammo il costume da bagno, un pantaloncino da ginnastica ed una camicia comoda e leggera e scendemmo in spiaggia. L’acqua era tranquilla, uno specchio azzurro e caldo. Ci facemmo un bel bagno, la sabbia bianca, le palme, l’acqua incredibilmente trasparente e tiepida. Dopo esserci asciugati decidemmo di andare ad esplorare un pochino i dintorni. Ci dirigemmo verso sinistra, un piccolo sentiero ci traghettò, dietro l’angolo ad una caletta totalmente vuota, lì, potemmo liberarci da ogni abbigliamento e lanciarci in acqua in totale libertà. Una palma si inchinava specchiandosi e lambendo lo specchio caldo del Mar dei Caraibi, un tronco flottava quasi immobile sull’acqua, chissà da dove proviene. Apriamo un cocco, non con poca difficoltà, visto che, per raggiungere la noce commestibile, v’è una intensa cappa di uno strato filamentoso e arancione che, macchiò tutte le mani di Sebas, lo aprimmo, bevemmo il suo dissetante liquido e, con l’aiuto di una pietra, lo rompemmo per mangiarlo. Era incredibile. Restammo stesi sul bagnasciuga per alcune ore, quasi tutto il giorno, bagnati dalle piccole onde ed il sole piacevolmente calido. Giocammo ad osservare i paguri scavando dentro una noce di cocco aperta ed andata a male, disegnammo sulla sabbia ed ascoltammo musica ed il suono delle piccole onde.

Un tramonto infuocato illuminò tutta la baia di un rosa pastello, il sole annegò nel mare, piano, senza fretta ma costante dando spazio alla sera e poi alla notte. Ci facemmo la doccia nel bagno senza pareti che si affacciava nella foresta, ci vestimmo per andare a cercare la cena. La piazzetta era vivace, i bambini correvano su biciclettine colorate o dietro ad un pallone, i giovanissimi genitori spingevano alcune carrozzine, con altri pargoli e ridevano e parlavano a voce alta con gli altri amici genitori. Ci sedemmo ed ordinammo un delizioso riso al cocco con pollo alla brace, un pesce sempre alla brace ed una insalata di pomodori, aguacates e arepas. Tutto sapeva di verità, legno affumicato e felicità.

La luna poi, prese possesso del cielo blu, lo illuminava con maestosità, sembrava quasi giorno sotto di lei, le stelle riempivano il firmamento e noi, mano nella mano, osservavamo l’infinito seduti sulla sabbia umida poco distante dalla piazzetta di Sapzurro. In lontananza il vociare allegro, dall’altra parte il bugiardo silenzio della selva e, di tutti i suoi abitanti, animali e creature che la abitano e davanti a noi il mare scuro della notte, illuminato da una luna piena impressionante, il veliero è ancora li all’ancora. Alziamo lo sguardo, la allegria risiede qui, a Sapzurro.

a cura di Michele Terralavoro

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CARNEVALE DI PALMA CAMPANIA 2025: ANTEPRIMA ALLA MAGICA NOTTE DELLE QUADRIGLIE

Coriandoli e stelle filanti hanno colorato le strade del centro storico di Palma Campania (NA), sabato 26 ottobre, nella prima strepitosa edizione della Notte delle Quadriglie, un evento promosso dalla Fondazione Carnevale di Palma Campania. Protagoniste indiscusse della serata sono state le nove Quadriglie che daranno vita alla prossima edizione del Carnevale, che si preannuncia ricca di sorprese e assolutamente spettacolare.

Sul palcoscenico di piazza De Martino, la showgirl Francesca Faratro ha accolto i gruppi mascherati, pronti a coinvolgere ogni angolo della città in un allegro corteo.

Nel corso della serata, le nove Quadriglie hanno già svelato i temi che interpreteranno nella prossima edizione del Carnevale, promettendo uno spettacolo colorato e coinvolgente: ‘A LIVELLA – Benvenuti a palazzo; AMICI DI POZZOROMOLO – Born this way: Lady Gaga; GAUDENTI – G come Gaudenti; I MONELLÌ – Natale in Casa MoNellì; SCUGNIZZI – L’Egitto e i suoi Tesori: Coperkhamon, amma scetat ‘o Faraon!; STUDENTI – Perché Sanremo è Sanremo; SCUSATE IL RITARDO  – Il Mercante: la Fiera delle Meraviglie; TEGLANUM – Nella mia Mente; TUTTA N’ATA STORIA – Coco “El Dia de Los Locos”.

A coronare la serata, rendendola ancora più speciale, il concerto della mitica Cristina D’Avena, artista evergreen che ha incantato la piazza, unendo generazioni diverse che hanno cantato le sigle dei cartoni animati, divenute simbolo di un’intera epoca.

Presenti all’evento Nello Donnarumma, sindaco di Palma Campania, Nello Nunziata, consigliere comunale delegato alla kermesse, e Nicola Montanino, presidente della Fondazione Carnevale di Palma Campania, che hanno ribadito l’importanza di questa tradizione per tutta la comunità locale e non solo.

Abbiamo assistito ad una serata perfetta, in tutte le sue componenti. – ha affermato Nello Donnarumma, sindaco di Palma Campania – La gente è scesa in piazza, ci siamo divertiti tanto: c’era tutto per dare vita ad un evento “speciale”, da Cristina D’Avena, fino ad arrivare alle Quadriglie, che si sono veramente superate nelle loro performance. L’esperimento del Carnevale cosiddetto “Estivo” – Notte delle Quadriglie è sicuramente riuscito alla perfezione, sul solco delle edizioni precedenti”.

“Voglio rivolgere un sentito ringraziamento a tutta Palma Campania, che è sempre presente e ci fa sentire tutto il suo calore e la grande passione per il Carnevale, oltre a tutti coloro che sono giunti a seguire questa splendida manifestazione. Il nostro impegno prosegue ed è votato a rendere sempre più importante e prestigiosa la nostra amata Festa, curando sia lo spettacolo che il messaggio sociale, che ho particolarmente a cuore”, ha aggiunto Nicola Montanino, presidente della Fondazione Carnevale di Palma Campania.

Una manifestazione che vede, anche per quest’anno un programma ricco ed articolato.

A partire da sabato 1 febbraio con l’inizio ufficiale del Carnevale, con un evento canoro, durante il quale i gruppi in gara presenteranno le loro “canzonette d’occasione”, frutto di una tradizione secolare.

Il 16 febbraio ci sarà il Ratto del Gagliardetto e l’inaugurazione del Villaggio delle Quadriglie. In Piazza De Martino si svolgerà, poi, la cerimonia del passaggio di testimone tra i Maestri di Quadriglia.

22 e 23 febbraio si terrà la sfilata delle Quadriglie, dalle ore 16:00 alle 23:30, seguita da una Festa in Maschera, con ospiti musicali, a partire dalle 21:00.

1 e 2 marzo prenderà vita la “Messinscena”, dalle ore 16:00 alle 23:00 con le esibizioni sceniche dei nove gruppi mascherati in Piazza Mercato ed il culmine sarà il 4 marzo, quando le Quadriglie si esibiranno nelle diverse postazioni del percorso storico. Infine, sabato 8 marzo, si terrà la cerimonia di premiazione, con l’assegnazione del Gonfalone alla Quadriglia vincitrice.

Un appuntamento imperdibile che promette di emozionare e divertire, portando avanti una tradizione che arricchisce la cultura e la comunità di Palma Campania. Non perdete l’occasione di vivere la magia del Carnevale, in un luogo senza tempo!

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“Passioni senza fine”: il nuovo libro di Giuseppe Cossentino presentato alla “Biblioteca Comunale “ di Afragola!

Tappa ad Afragola per “Passioni senza fine”, il nuovo lavoro letterario dell’autore Giuseppe Cossentino. La presentazione, a cura del “Circolo degli Universitari di Afragola”, ha avuto infatti luogo giovedì 24 ottobre presso la “Biblioteca Comunale” di Afragola. Il libro che sta riscuotendo sempre più successo, è tratto dall’omonimo radiodramma opera dello stesso Giuseppe, molto noto infatti anche come sceneggiatore e regista. A moderare l’evento il dott. Giuseppe Nappa (giornalista) che, dopo aver presentato i vari ospiti, ha dato subito la parola per i saluti iniziali al sindaco di Afragola , il prof. Antonio Pannone . Sono seguiti gli interventi del cantautore Luca Blindo, del prof. Vincenzo Afiero (scrittore), della dott.ssa Chiara Nespoli, del dott. Salvatore Iavarone (Presidente del Circolo degli Universitari di Afragola), della dott.ssa Maria Grazia Cancello (Responsabile Cultura Istruzione e Biblioteca Comunale), del prof. Domenico Sepe (scultore) e  per terminare dell’attesissimo Giuseppe Cossentino che ha magnificamente rappresentato la sua opera creando momenti di dialogo e di confronto con un unico denominatore comune: “la cultura”! Non sono mancate le emozioni come quando il sindaco ha consegnato all’autore il “gagliardetto di Afragola”, città in cui Giuseppe vive e dove, dopo aver girato l’ambito nazionale con il suo lavoro, ha potuto suggellare la sua bravura. Come ha dichiarato l’autore: “Ho vissuto delle bellissime sensazioni, oggi dopo tanti anni sono riuscito a fare la presentazione del mio libro qui con la presenza del sindaco che mi ha anche consegnato il “gagliardetto” simbolo di Afragola, è bello essere riconosciuto come autore, regista e sceneggiatore anche proprio istituzionalmente. E’ stato splendido passare dalla nazionalità al posto in cui da sempre vivo, un’intensa emozione.

E’ meraviglioso portare cultura ma anche parlare di temi sociali perché “Passioni senza fine” tocca anche temi sociali molto importanti come la violenza sulle donne, il terrorismo, la violenza di genere, la violenza domestica, e anche temi relativi alla salute come la demenza senile, mettendo in risalto anche l’importanza della prevenzione al cancro. E’ un libro molto bello inoltre perché celebra appunto la bellezza delle relazioni umane, racconta di un innamoramento, c’è un amore proibito, c’è la tematica della differenza d’età nell’innamoramento come quando una donna si innamora di un uomo molto più giovane e scatta subito il pregiudizio, cosa che invece generalmente non accade se si cambia ”l’ordine degli addendi” perchè magari non c’è la stessa attenzione e curiosità.

Inevitabile chiedersi se “Passioni senza fine” avrà un seguito! Ebbene… Ecco la risposta di Giuseppe che a fine serata sorridendo e creando suspense ha dichiarato: ”Se il mio libro avrà un seguito? Chissà… “Si chiama Passioni senza fine e le passioni, si sa! Non finiscono mai!”.

Non resta che attendere dunque le splendide novità in arrivo!

Plauso intanto alla meravigliosa iniziativa! Un’occasione davvero gradevole, che attraverso le varie forme d’arte e il bagaglio culturale che ciascuno ha portato con sé, ha dato vita a momenti di riflessione perché anche attraverso il proprio talento si possa dar vita a un futuro migliore.

                                                          a cura di Saporito Margherita

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La Sbarro Health Research Organisation premia la Federico II: un riconoscimento per gli 800 anni e per la sua attività di internazionalizzazione.

La Sbarro Health Research Organisation, di cui è presidente il celebre oncologo Antonio Giordano, ha premiato l’Università degli Studi di Napoli Federico II per il prestigioso traguardo degli 800 anni dall’istituzione e per la sua attività di internazionalizzazione in particolare verso gli Stati Uniti. Il riconoscimento è stato consegnato a Washington da Giordano al rettore dell’Ateneo partenopeo Matteo Lorito in occasione del 49° Gala NIAF, National Italian American Foundation, ente che da anni promuove i legami Italia-USA e i valori della cultura italiana in America. Al simposio, che si è tenuto presso l’Omni Shoreham Hotel di Washington D.C. e rientrava nelle celebrazioni degli otto secoli della Federico II, Lorito è intervenuto evidenziando l’eredità dell’eccellenza accademica dell’antico ‘studium’ partenopeo, risalente alla sua fondazione nel 1224 per volontà dell’imperatore svevo Federico II.

Il gala annuale della NIAF include anche ospiti speciali e premiati provenienti dal mondo della ricerca, dell’economia, della politica e dello spettacolo, uniti dall’impegno comune di promuovere l’eccellenza e le tradizioni della cultura italiana e italo-americana.

Washington è stata la seconda tappa americana del viaggio oltreoceano della Federico II. La prima è stata New York, in cui, nel corso della due giorni sul tema ‘800 years of culture and innovation’ ha inaugurato la sua sede al Tata Center presso la Cornell Tech, a Roosevelt Island, a Manhattan. Agli incontri hanno partecipato in tanti, tra istituzioni, comunità scientifica e imprenditoriale, non solo newyorkese, e numerosi laureati federiciani che vivono negli Stati Uniti, ed hanno presenziato agli interventi di una nutrita delegazione di docenti dell’Ateneo federiciano. Gli ex alunni hanno testimoniato che il ruolo dell’università è fondamentale collegamento con il mercato del lavoro internazionale.

Il rettore Matteo Lorito ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione degli eventi a Manhattan e a Washington e a quanti hanno preso parte ai simposi. Un particolare ringraziamento lo  ha indirizzato al preside della Cornell Tech Greg Morrisett, che ha sostenuto l’iniziativa newyorkese, e alla Sbarro Health Research Organization – SHRO, l’organizzazione benefica senza scopo di lucro impegnata a finanziare l’eccellenza nella ricerca genetica di base per curare e diagnosticare il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete e altre malattie croniche e a promuovere la formazione di giovani medici in uno spirito di professionalità e umanesimo, nella persona di Antonio Giordano per il riconoscimento riservato alla Federico II.

“Il viaggio oltreoceano è stato un successo – dichiara il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Matteo Lorito -. Abbiamo posto le basi per collaborazioni molto promettenti con Cornell Tech e altre università americane, aprendo nuovi orizzonti nelle nostre relazioni internazionali.  Questa nuova partnership arricchisce ulteriormente il già vasto network internazionale della Federico II, facilitando scambi tra ricercatori e docenti, e aprendo opportunità di collaborazione su progetti di sviluppo e di sostegno anche delle attività di grandi città come Napoli e New York”.

L’evento ha permesso di evidenziare l’eccellenza formativa e didattica che l’Università degli Studi di Napoli Federico II offre, confermando la qualità di una ricerca che, in diversi ambiti, si colloca all’avanguardia dell’innovazione globale. Le testimonianze condivise durante i simposi hanno mostrato la varietà e la solidità delle competenze sviluppate dall’Ateneo, sostenute da una lunga e salda tradizione culturale, che pongono la Federico II nelle condizioni più favorevoli per affrontare le nuove sfide.

E gli Stati Uniti possono rappresentare il trampolino di lancio per giovani talenti e start-up federiciane in cerca di risorse finanziarie e di un ambiente che premia il merito, offrendo le opportunità per trasformare le conoscenze prodotte alla Federico II in soluzioni pratiche per il mercato, generando valore e occupazione in un processo di crescita condivisa, alimentato dal trasferimento tecnologico e dalla sperimentazione sul campo.

L’obiettivo a lungo termine dell’antica Università partenopea è duplice: da un lato, sviluppare un vivace programma formativo e culturale presso il Tata Center del Cornell Tech di New York; dall’altro, utilizzare questa presenza oltreoceano per offrire alle start-up nate nei suoi laboratori occasioni di crescita e inserimento nel mercato americano.

L’iniziativa americana conferma il ruolo della Federico II come istituzione capace di combinare l’eccellenza accademica con una visione orientata al futuro, creando opportunità concrete per le nuove generazioni nel contesto globale, un modo per dare applicazione concreta all’impegno dell’Ateneo, sia in Italia che all’estero.

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EVOLUTION GREEN AVERSA, RITORNO A CASA CON UN PUNTO: VINCE REGGIO EMILIA

La Evolution Green Aversa torna da Reggio Emilia con un punto che muove la classifica e che lancia i normanni verso il big match di mercoledì 30 ottobre contro la Cosedil Aci Castello (si gioca al PalaJacazzi). Quella del PalaBigi è stata una gara dal doppio volto per gli uomini del presidente Di Meo: la discontinuità ha caratterizzato il match, anche nel tie-break perso da Rossini e compagni dopo aver cambiato campo avendo 5 punti di vantaggio. Finisce 3-2 per i padroni di casa ma da subito testa al match infrasettimanale.

PRIMO SET. Il set procede in equilibrio fino al 5-5, quando Canuto sbaglia dai 9 metri e Garnica ristabilisce la parità. Reggio Emilia riesce a guadagnare un vantaggio di due punti (8-6), approfittando di alcuni errori di Aversa. Aversa continua a commettere errori, e Reggio Emilia allunga a +3 (19-16), assicurandosi 4 set ball. Aversa ne annulla due, ma Gottardo chiude il set con una schiacciata vincente

SECONDO SET. Il secondo set inizia con una Virtus Aversa determinata che prende il controllo (1-4) e rafforza il vantaggio con gli attacchi di Motzo (3-6). Reggio Emilia, però, recupera approfittando di qualche errore normanno e riesce a passare avanti (7-6). Il set procede in equilibrio, con Lyutskanov e Motzo che tengono Aversa in partita, riportando la parità sul 17-17. Aversa conquista due set point (21-23), ma Reggio Emilia risponde portando il set ai vantaggi. La battaglia continua serrata, con entrambe le squadre che annullano diversi set point. Alla fine, è Lyutskanov a mettere la parola fine con un attacco vincente, chiudendo il set sul 33-35 per Aversa.

TERZO SET. I padroni di casa mantengono un ritmo alto, arrivando a un vantaggio significativo sul 24-18, costringendo Aversa a rincorrere senza riuscire a rientrare in partita. Un errore al servizio di Gordan consegna infine il set a Reggio Emilia, che chiude con il punteggio di 25-20 e si porta nuovamente in vantaggio nel match.

QUARTO SET. Motzo regala il primo importante allungo (11-14), coi punti di vantaggio che diventano 5 quando Canuto trova un preciso diagonale che vale il 12-17. Due servizi vincenti sempre dell’opposto normanno Motzo ed è 14-22. Si va verso il tie-break. Muro di Arasomwan e poi si cambia campo 16-25.

QUINTO SET. Quando Gasparini da posto 2 non trova il campo in diagonale l’allenatore di Reggia Emilia chiama time-out perché il tabellone dice 2-5 per Aversa. Al cambio campo i ragazzi di coach Tomasello sono avanti di 5 punti (3-8). La Conad si rifà però subito sotto (7-9), ace di Porro (9-10) e stop richiesto dall’allenatore normanno. Al rientro in campo 10 pari (secondo ace di fila di Porro). Gasparini con un mani e fuori regala 2 match point agli emiliani (14-12). Vengono entrambi annullati (l’ultimo col muro di Lyutskanov) e si va ai vantaggi. Chiude Gottardo a muro (18-16). Finisce 3-2.

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Online il nuovo singolo “OCCHI GRIGI” della cantautrice Marea

Dalla collaborazione con Mauro Susa (arrangiatore e produttore) nasce “Occhi grigi”, un brano inedito di Marea che decide di togliere da un cassetto. “Occhi grigi” racconta una storia toccante di solitudine, speranza e la profonda ricerca di affetto. Attraverso un testo intenso e delicato, la canzone affronta il tema del legame spezzato tra un padre e un figlio, un rapporto caratterizzato dalla mancanza di amore e dall’incomprensione. L’assenza di calore paterno viene sostituita dal silenzio, rendendo il bambino protagonista, un’anima persa nel vuoto di un abbraccio mai ricevuto.

Il brano si apre con l’immagine potente di un bambino dagli “occhi grigi”, che simboleggiano non solo la tristezza, ma anche un’anima ferita e solitaria. Il bambino corre nel vento in mezzo al grano, simbolo di libertà e speranza, cercando una connessione e un conforto che non ha mai avuto. Il riferimento alla “verità” che “in fondo vince sempre” suggerisce una speranza nascosta di riscatto, come se, nonostante il dolore subito, esistesse una redenzione possibile per il padre e il figlio.

La canzone si distingue per il contrasto tra la bellezza delle immagini naturali e la profondità del dolore interiore. Il verso “mentre mi specchio nel tuo viso così uguale al mio” riflette una tensione emotiva intensa, in cui il figlio vede nel volto del padre un riflesso di se stesso, ma con una distanza emotiva che li separa irrimediabilmente.

Un altro elemento centrale è l’attesa di una carezza, simbolo di affetto negato, che enfatizza ulteriormente la distanza tra il protagonista e la figura paterna. L’immagine del padre che usa il “silenzio al posto dell’amore” trasmette il vuoto emotivo che permea il brano, evidenziando la difficoltà di un adulto incapace di vedere se stesso nel figlio.

Note d’Autore

Paola Sbarbada Ferrari nasce a Mantova. E’ un’autrice poliedrica il cui percorso artistico è intrecciato con una profonda passione per la musica e la scrittura. Oltre alla sua carriera musicale ha debuttato come scrittrice con il romanzo “Il casolare sull’aia”, pubblicato da Gilgamesh Edizioni. Questa opera, uscita nelle librerie italiane nel novembre del 2022, ha ricevuto un caloroso riscontro dai lettori. Il libro raccoglie elementi autobiografici e momenti significativi, sviluppando una trama che mescola il passato familiare con la ricerca di nuove prospettive e l’affermazione personale. Il romanzo è accompagnato da una colonna sonora intrisa di note di Puccini e melodie originali, confermando la centralità  della musica nella vita di Paola. Nel febbraio 2024 esce con il suo secondo romanzo “L’oblio nei tuoi occhi”, sempre con Gilgamesh Edizioni. In questa seconda opera Paola esplora i temi dell’identità, della memoria e delle dinamiche familiari, offrendo ai lettori un viaggio commovente all’interno della psiche umana, ricevendo con soddisfazione molte recensioni più che positive. Paola Sbarbada Ferrari utilizza lo pseudonimo“Marea” per la sua musica, ispirato dall’oceano e dalle sue maree, che rappresentano la sua musa ispiratrice sin dal 2017. Oltre alla sua attività  artistica, lavora nel settore della finanza, dimostrando la sua versatilità  in campi diversi. La sua passione per la musica e la scrittura si fondono in un percorso artistico ricco di esperienze e ispirazioni, delineando una figura creativa e appassionata. Fin da bambina, ha assorbito le influenze musicali dei grandi nomi come Fabrizio de Andrè, Mina e Charles Aznavour, oltre alla lirica di Puccini e Verdi, grazie all’ascolto attento dei suoi genitori, in particolare di sua madre. Questo amore per la musica ha radici profonde nella sua infanzia, diventando il fondamento su cui costruirà la sua carriera artistica. Nel 2009, ha dato una svolta significativa ai suoi interessi musicali, intraprendendo studi di canto e chitarra acustica presso la scuola Casnici di Carpenedolo (BS). L’incontro con il talentuoso insegnante di chitarra, Lamberto Zanola, è stato determinante, spingendola a esplorare la strada della composizione e dell’autorialità . Grazie a questa ispirazione, ha iniziato a scrivere e comporre i suoi brani, trasformando le emozioni appuntate sul suo quaderno verde in coinvolgenti canzoni. Il percorso artistico di Marea è stato arricchito da collaborazioni con vari musicisti, arrangiatori e ingegneri del suono di fama nazionale e internazionale, tra cui M.Susa (Alexia, Raf, Umberto Tozzi)M. Zangirolami  (Emis Killa, Fabri Fibra, Izi, Tedua, Mahamood) D. Bontempi (Baglioni, Renga, Battiato, Vasco Rossi, Ligabue, 883, ecc…). La diversità  delle loro influenze ha contribuito alla sua crescita artistica, offrendole un’ampia prospettiva musicale. Attualmente collabora con un team completamente femminile, un’esperienza che ritiene fondamentale nel far emergere la sua essenza artistica. Il 29 gennaio 2024 esce con il singolo “Dietro Nuvole”, arrangiato dalla SONGBOX, fondata dalle talentuose musiciste Elisabetta Filippini Alessandra Dresda. Sempre con SONGBOX il 24 maggio 2024 Marea torna al francese con il brano “JE T’AIME” nelle vesti di un’autentica tra le chanteuses francesi contemporanee. 

Foto della cantautrice di Marilena Mura

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ALESSANDRA AMOROSO torna in radio con il nuovo singolo “SI METTE MALE”, scritto e prodotto da TANANAI, fuori venerdì 1 novembre.

Dopo il successo di “Mezzo rotto” feat. Bigmama, ALESSANDRA AMOROSO torna in radio con il nuovo singolo “SI METTE MALE” (Epic / Sony Music), firmato da TANANAI, fuori ovunque venerdì 1 novembre e da ora in pre-save e pre-add qui: https://Epic.lnk.to/Simettemale

Il brano, scritto e prodotto da Tananai e Simonetta, insieme a Alessandro Raina ed Enrico Wolfgang Cavion, con i quali Alessandra ha lavorato in studio per trasferire all’interno delle sonorità del brano anche il suo immaginario artistico e musicale, è un midtempo accattivante che racconta di qualcosa che sta per succedere e che non vale la pena provare ad evitare. L’interpretazione di Alessandra, leggera ma sensuale, si tiene sul filo del “detto non detto”, dando vita ad un brano con un’atmosfera perfetta per ballare tutta la notte e lasciarsi andare, perché tanto si sa che, anche se ci si prova, in un modo o nell’altro, alla fine…“si mette male”.

L’artista, che quest’anno celebra 15 anni di carriera, tornerà live dal 1° dicembre con “Fino a qui in tour”, 13 date nei palasport delle principali città italiane. 

Queste le date: 

1 dicembre – EBOLI – PALA SELE

3 dicembre – BARI – PALA FLORIO

4 dicembre – BARI – PALA FLORIO

6 dicembre – BOLOGNA – UNIPOL ARENA

7 dicembre – PADOVA – KIOENE ARENA

9 dicembre – MILANO – UNIPOL FORUM

10 dicembre – MILANO – UNIPOL FORUM

12 dicembre – FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM

15 dicembre – TORINO – INALPI ARENA

18 dicembre – ROMA – PALAZZO DELLO SPORT

19 dicembre – ROMA – PALAZZO DELLO SPORT

21 dicembre – NAPOLI – PALA PARTENOPE

22 dicembre – NAPOLI – PALA PARTENOPE

I biglietti per le date sono disponibili in prevendita su Ticketone e punti vendita abituali

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