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RENATO ZERO ARRIVA A EBOLI CON “AUTORITRATTO – I CONCERTI EVENTO” , IL 2 NOVEMBRE @ PALASELE

Dopo avere acceso l’estate live a Napoli con i due concerti – evento in Piazza del Plebiscito, proseguono senza sosta anche i live autunnali di AUTORITRATTO – I CONCERTI EVENTO: Renato Zero si prepara a tornare in terra campana, sabato 2 novembre a Eboli @ Palasele.

AUTORITRATTO – I CONCERTI EVENTO, prodotto da Tattica, è l’occasione perfetta per ascoltare dal vivo, accanto alle canzoni che hanno segnato la carriera musicale di Renato Zero (tra grandi classici e perle rare), i brani contenuti nell’ultimo album “Autoritratto”, pubblicato lo scorso dicembre per Tattica e certificato Disco d’Oro: un’avvincente traversata in 13 tracce guidata dalle sue visioni uniche e dalla straordinaria abilità di raccontare e raccontarsi attraverso la propria arte.

Zero – che ha ideato, scritto e diretto lo spettacolo- sarà affiancato on stage da una superband composta da 7 musicisti (Danilo Madonia – direzione musicale, tastiere e pianoforte; Lorenzo Poli – basso; Lele Melotti – batteria; Bruno Giordana – tastiere e sax; Rosario Jermano – percussioni; Andrea Maddalone – chitarre; Fabrizio Leo – chitarre) e da un coro a 8 voci. A sublimare le performance di Renato Zero, autentico catalizzatore di energia ed emozione, la scenografia a cura di Igor Ronchese e Gigi Maresca, il light design di Francesco De Cave e i coinvolgenti visual affidati alla direzione di Younuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia), a legare spettacolo e racconto con un impatto fortissimo sulla messa in scena.


L’avventura live di AUTORITRATTO – I CONCERTI EVENTO proseguirà nei palasport di Messina (sold out) per chiudere con la doppietta di Roma, raggiungendo un totale di 38 appuntamenti tra marzo e novembre.

Biglietti disponibili surenatozero.com, vivaticket.com e in tutti i punti vendita Vivaticket.

AUTORITRATTO – I CONCERTI EVENTO

2 NOVEMBRE 2024 – EBOLI @ PALASELE  
6 NOVEMBRE 2024 – MESSINA @ PALARESCIFINA – SOLD OUT
7 NOVEMBRE 2024 – MESSINA @ PALARESCIFINA – SOLD OUT
10 NOVEMBRE 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
11 NOVEMBRE 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT  
 

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Esce il 26 Novembre “PRIMA DI ABBRACCIAME” di Andrea Sannino

Il 26 Novembre arriva in libreria PRIMA DI ABBRACCIAME (Edizioni MEA), il libro del cantautore e attore Andrea Sannino.

La testimonianza di vita di un ragazzo che, grazie alla sua testardaggine, alla sua perseveranza, alla sua determinazione è riuscito a realizzare il suo sogno, diventare cantante.

Racconti di vita quotidiana. In queste pagine Andrea ci svela storie inedite, curiosità e paradossi del suo percorso umano che vogliono essere da esempio e stimolo per chi insegue il proprio sogno, qualunque esso sia… senza scuse.

Un messaggio di speranza, di incoraggiamento a non rinunciare davanti alle difficoltà.

È una storia di vicoli, di amicizie, di coincidenze e di amore.

Amore per la sua città, per la sua famiglia, per la sua terra e per la sua Marinella.

Prefazione di Maurizio de Giovanni.

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“Tutt’e dduie”: Luca Sorrento celebra l’amore senza tempo!

Luca Sorrento, il talentuoso cantautore napoletano, ha appena pubblicato il suo nuovo brano “Tutt’e dduie”, un inno all’amore e alla resilienza che promette di conquistare i cuori di tutti. Con una melodia avvolgente e testi profondi, Sorrento celebra l’importanza delle connessioni emotive, trasmettendo un messaggio di speranza e vitalità. Il brano, scritto a quattro mani con Antonello Amabile, esprime l’intensità dell’amore, descrivendo come la presenza della persona amata possa trasformare ogni istante in un’opportunità di gioia e di bellezza, nonostante le difficoltà della vita.

“Tutt’e dduie” è un viaggio emotivo che invita l’ascoltatore a riflettere sul valore dei legami e sull’arte di vivere il presente. Luca Sorrento si distingue per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione, portando avanti il patrimonio musicale napoletano con uno stile fresco e contemporaneo. Con “Tutt’e dduie”, l’artista si conferma come una delle nuove promesse della musica napoletana, celebrando l’autenticità e la vitalità della cultura partenopea. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e rappresenta una tappa fondamentale nel percorso artistico di Sorrento, destinata a emozionare e ispirare il pubblico. Non perdete l’opportunità di immergervi nella sua musica e nel suo messaggio universale di amore.

Biografia

LUCA SORRENTO (nome d’arte di Luca Esposito), classe 1983, è un cantautore di origini partenopee. Tra le più importanti esperienze ricordiamo:

2006 – Palapartenope – Quartieri Spagnoli Set “Il musical” con G.Gallo e M.Gallo

2008 – Entra a far parte del progetto “The BluegospelSingers” di M.Paduano

2010 – Piazza campania – Vince premio Piazza Campania

2011 – Studi Italia Mia – Premio della critica al talent show “Ti va di Cantare?”

2012 – Studi Rai – Mezzogiorno in Famiglia – RAI2

2012 – Bagnara Calanbra – Premio Mia Martini

2013 – Studi Italia Mia – Vince il Dream Music Festival

Dal 2015 al 2017 – Entra a far parte della compagnia di L. Ippolito debuttando in diversi teatri di Napoli, tra cui teatro Totò, Cilea, Delle Palme, Politeama e Auguteo

2017 – Teatro Politeama – Finalista al Festival di Napoli new generation – giurato d’eccezione Mogol

2018 – Palafiori di Sanremo – Finalista di Casa Sanremo

 2019 – Entra a far parte della compagnia di “Piume&Pagliette” con L.Pirone e N.Cretella girando varie piazze Italiane

2019 – Jumbo Summer Festival – Apertura concerto Arisa

2019 – Bufala Fest – Apertura concerto Marco Carta

2019 – Notte Bianca a Baia Domizia – Apertura concerto Lucariello

2020 – Le Terrazze del Castel dell’Ovo – Neapolitan Love Songs

2021 – Teatro Sanazzaro – Cafè Chantant con L. Sansone 2024 – Esce su tutte le piattaforme digitali il singolo “Tutt’e dduie” scritta a quattro mani con Antonello Amabile

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Vocazione Rivoluzionaria, Zulù: “Mario Merola mi concesse la sua benedizione col pizzicotto e il doppio schiaffetto aret’ ‘a capa”

Vocazione rivoluzionaria” è il titolo della prima autobiografia “non autorizzata” di Luca “O’Zulù” Persico, in uscita mercoledì 30 ottobre per IlCastello marchio ChinaskiEdizioni. Essere il frontman dei 99 Posse è solo la punta dell’iceberg di un personaggio complesso e sfaccettato come Luca Persico. Amato e odiato per la sua musica, come per le sue posizioni politiche e sociali, superati i 50, O’Zulù si racconta senza veliaprendo a tutti le pagine della sua vita privata e della sua carriera artistica. Dagli Anni ’70 ai ’90 passa in rassegna la sua storia più personale, cercando le radici di quel carattere che lo porteranno a diventare il cantante di successo che tutti conosciamo. L’infanzia, la scuola, l’emarginazione e il bullismo per un “occhialuto bambino sovrappeso”, cresciuto tra l’amore della famiglia e un’educazione cattolica che gli stava stretta. Dagli studi al liceo classico alle prime militanze politiche con la sinistra antagonista, i primi ascolti musicali sullo sfondo di una Napoli popolare e ricca di fermento culturale.

Vincemmo un premio con quella canzone, il Neapolitan Melogrammy, e mentre uscivo dalla premiazione incrociai Mario Merola che stava per ritirare un premio alla carriera. Gianni Simioli mi presentò come il “top” di questa nuova musica napoletana che si portava mo’, e mentre mi accingevo a un plateale baciamano, Mario mi fermò e mi concesse la sua benedizione col famosissimo pizzicotto sulla guancia con doppio schiaffetto “aret’ ‘a capa”.

I centri sociali, l’università occupata dove organizzò una radio clandestina, oggetto di un servizio TV di Piero Chiambretti su Rai 3. Nel 1991 nacque il centro sociale Officina 99, e in quel periodo si intensificarono le attività politiche, dall’invasione di una base NATO in Sardegna ai frequenti scontri con le forze dell’ordine. Se nel ‘92 nacquero i 99 Posse, alla firma del loro primo contratto discografico “Non avevamo la più pallida idea di cosa stavamo per diventare”. Tra aneddoti divertenti, riflessioni personali e analisi della realtà socio-politica di quegli anni, il libro passa in rassegna molte delle tappe fondamentali che hanno accompagnato l’interscambio profondo tra Luca e Zulù, di una band nata quasi per gioco ma destinata a diventare un fenomeno di massa.

Gabriele Salvatores preso in giro al telefono, le canne sul set di “Sud” davanti a centinaia di poliziotti, il primo incontro con Meg all’università, e decine di altre tessere tra impegno sociale, amicizia e discografia, che compongono il mosaico dei 99 Posse. Rinunciare a tanti soldi e a molte apparizioni TV in nome di saldi principi e valori, essere esclusi dal concerto del Primo Maggio, jammare sul palco “Vita spericolata” con Vasco Rossi, sono solo alcune delle storie contenute in “Vocazione rivoluzionaria”. La politica nelle piazze a manifestare, il tragico racconto del G8, finanche l’incontro con il Subcomandante Marcos, che in piena notte si svegliò per aiutare Luca e i suoi compagni ad accendere un fuoco.

“Fummo invitati da Renzo Arbore in una trasmissione su Totò che conduceva in Rai. Aveva saputo che facevamo una versione “rap” di “A Livella”, e voleva farcela suonare dal vivo in televisione. Noi però rappresentavamo la “nuova Napoli”, che voleva liberarsi degli stereotipi, tutti, pure quelli positivi, e quindi chiedemmo di poter fare almeno un altro pezzo, o un breve intervento sullo stato del conflitto in città, che non ci fu concesso, e allora declinammo l’invito”.

viaggi in Palestina e Iraq perseguendo fermamente quello spirito di solidarietà, amore e libertà che hanno contraddistinto sempre il percorso artistico e umano di Zulù. Nel 2002 finisce l’avventura con i 99 e parte il progetto Al Mukawama, così come sul lato personale conosce Stefania, la donna che diventerà sua moglie e la mamma di suo figlioNuovavita, lontana da eccessi e dipendenze che qualche volta hanno bussato alla sua porta con le vesti del “demonio”, ma stesso approccio per la sperimentazione musicale e per l’impegno nel contrastare la controparte politica. Nel 2009 tornano i 99 posse. Tra il 2017 ed il 2019 nasce un side project in DJ set con dj Spike. Poi il COVID, il teatro, la sperimentazione, ed infine il grande ritorno sulle scene dei 99 Posse.

Il libro sarà presentato in presenza dell’autore e di vari ospiti il 5/11 a Prato presso Circolo ARCI Giuseppe Rossi Sant’Ippolito, il 9/11 a Roma presso Atletico san Lorenzo, il 10/11 a Chianocco (TO) presso Taverna Tortuga, l’11/11 a Ciriè (TO) presso Libreria Ca’libro, il 12/11 a Torino presso Feltrinelli Piazza CLN, il 13/11 a Genova presso Giardini Luzzati, il 14/11 a Milano presso Auditirium Demetrio Stratos, il 15/11 a Rosignano (LI) presso Canto della Balena, il 16/11 a Bologna presso Vag61, il 17/11 a Firenze presso GNK, il 18/11 ad Avellino presso Avionica Aps, il 19/11 a Pompei (NA) presso PompeiLab, il 20/11 a Bari presso Feltrinelli Via Melo da Bari, il 21/11 a Napoli presso Feltrinelli Piazza dei Martiri, il 22/11 a Sarno (SA) presso Mamà, il 23/11 a Pescara presso Libreria Ubik, il  26/11 a Cosenza presso Libreria Raccontami, il 27/11 a Pozzuoli (NA) presso Phlegraea socialbookbar, il 28/11 a Palermo presso Easy Rider, il 30/11 a Tenerife (Spagna) presso Boiler Club, il 5/12 a Savona presso Libreria Ubik, il 6/12 a Padova presso Polisportiva San Precario e il 7/12 a Brescia TBA.

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YUTS AND CULTURE: dal 1° novembre in radio “I GOT YOU” il nuovo singolo

Dal 1° novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica “I GOT YOU”, il nuovo singolo degli Yuts and Culture sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre per Irma Records.

“I got you” è un brano che denuncia una società che ignora la sua crisi spirituale e si muove in modo cieco verso un futuro sempre più disconnesso e disarmonico. L’essere umano nella sua morbosa ricerca del piacere e della ricchezza materiale crea le basi per uno squilibrio spirituale.

La frase “E così come ciechi camminiamo tra ciechi urtandoci uno con l’altro” evoca l’immagine di una società in cui le persone, incapaci di vedere oltre le proprie ossessioni e desideri, si muovono in modo distratto e inconscio.

“I Forti vivranno incomprensibilmente per i deboli” suggerisce una dinamica di potere in cui chi ha forza o risorse vive per sfruttare o dominare i più vulnerabili. Questo riflette una società che, incapace di riconoscere il proprio percorso errato, continua a perpetuare disuguaglianze e ingiustizie.

Hanno collaborato alla realizzazione del singolo: Fabio Luigi Conti Discographica (Cover e Artworks), Paolo Montinaro – Yeahjasi Spazio Recording Brindisi (Registrazione e Mix), Giovanni Versari (Master), Sara Giannone (Cori), Emanuele Coluccia (Sax solo e Sezione fiati), Antonio Macchia (Solo tromba e sezione fiati).

Commentano gli artisti a proposito del brano: “Questo brano riveste un’importanza particolare per noi, poiché si tratta di una celebrazione della nostra ispirazione artistica. Ci siamo ispirati a Marvin Gaye, in particolare all’album ‘I Want You’ del 1976, che rappresenta un pilastro della musica soul e R&B. La vocalità e le sonorità di questo lavoro richiamano in modo vivido il suo inconfondibile stile, caratterizzato da melodie avvolgenti e testi profondi. Per noi, questa canzone non è solo un omaggio a Gaye, ma simboleggia anche un equilibrio tra le sonorità del passato e quelle moderne. Attraverso questa composizione, desideriamo esprimere la nostra visione artistica: un dialogo continuo tra tradizione e avanguardia, in cui le radici musicali vengono reinterpretate e rinnovate per risuonare con le esperienze attuali.”

Biografia

Yuts and Culture è una band di origine pugliese che combina le radici profonde della black music con uno spirito innovativo. Inizialmente formatasi come una band di Reggae Roots, ha arricchito il proprio stile con influenze Funk, Soul ed R’n’B. Il loro album di debutto, “Naked Truth”, rappresenta questa evoluzione, fondendo ritmi in levare con groove funk e soul, mantenendo una forte connessione con la tradizione musicale degli anni ’70 pur abbracciando la modernità. La loro musica autentica e spirituale mira a creare un profondo senso di empatia con l’ascoltatore. La band è composta da: Diego Martino alla batteria, Pierpaolo Polo al basso Elettrico, Alberto Zacà alla chitarra, Daniele Arnone alle tastiere, Kalad Marra alle tastiere, Angelo de Grisantis alle percussioni, Vincenzo Baldassarre alla voce, Carlo Gioia al sax, Lorenzo Lorenzoni al trombone, Carmen Melcarne e Liana Enrica ai cori.

“I got you” è il nuovo singolo degli Yuts and Culture disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 ottobre 2024 e in rotazione radiofonica dal 1° novembre.

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SANTACHIARA in concerto a Napoli. Continua il tour del giovane cantautore, tappa al Mamamu Bar

Dopo i successi delle tappe di Torino e Novara SANTACHIARA torna sui palchi Campani per esibirsi dal vivo a Napoli presso il Mamamu Bar in pieno centro storico (successivamente a Torre del greco, Pomigliano d’arco e Avellino) per presentare i nuovi brani del prossimo album che vedrà la luce nei primi mesi del 2025.

Il cantautore, di origine napoletane, nei giorni scorsi ha iniziato il suo viaggio dal vivo per la Penisola grazie a un tour prodotto da Suonivisioni records sostenuto dal MiC e SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

L’artista promette di live set capaci di coinvolgere il pubblico con concerti molto empatici dove la condivisione emotiva tra lui e il pubblico tocca corde intime e universali.

Luigi Picone, in arte Santachiara, canta e suona la chitarra e con lui on stage troviamo alla Stefano Juno al basso e sequenze e Mirko Di Donna Di Donna alla batteria.

SANTACHIARA, nato ad Alberobello e cresciuto tra Spoleto e Siracusa, vive a Napoli. Figlio di artisti di strada, la sua formazione musicale è segnata da un percorso on the road che lo ha portato a vivere l’arte fin dall’infanzia. Il suo nome d’arte è un omaggio al quartiere Santa Chiara, simbolo del centro storico di Napoli, dove ha assorbito le influenze culturali che caratterizzano la città partenopea. Questa matrice multiculturale e la sua sensibilità autoriale emergono chiaramente nelle sue composizioni, che spaziano tra l’urban, folk, elettronica e cantautorato.

Questo tour rappresenta una tappa fondamentale nel percorso artistico di SANTACHIARA: in ogni concerto porterà nuova musica non ancora pubblicata condividendo con il pubblico il mood del nuovo album, con la musica live che diventa strumento di ricerca, sperimentazione e condivisione umorale.

Il tour italiano di SANTACHIARA continuerà a Ceglie (Br),Vasto (CH),  Andria, Parma e si concluderà a Roma.

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Musica per le vittime di tutte le guerre, a Ponticelli prosegue la rassegna “Notti d’Autunno in Periferia”

Per il terzo appuntamento la musica di Paisiello per soli, coro e orchestra e letture di Brecht

È dedicato ai caduti di tutte le guerre in corso, visibili e invisibili, il concerto che segna la terza tappa della rassegna “Notti d’Autunno in Periferia” nell’ambito del progetto Affabulazione, promosso dal Comune di Napoli con il contributo del Fondo Unico per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

Venerdì 1° novembre alle 19.30 presso la Chiesa di San Francesco e Santa Chiara (viale Decio Mure Console Romano a Ponticelli) l’orchestra giovanile Collegium Philarmonicum diretta dal M° Gennaro Cappabianca ed il coro Jubilate Deo, diretto dal M° Giuseppe Polese eseguiranno la Missa Defunctorum di Giovanni Paisiello, capolavoro del compositore considerato uno dei grandi protagonisti del settecento napoletano.

Nel 1789 Paisiello, alla corte del re Ferdinando IV di Borbone, compone la Missa Defunctorum per il principino Gennaro Carlo Francesco di Borbone, morto di vaiolo nel gennaio di quell’anno: un’opera che affascina per la sua bellezza musicale e per il suo profondo significato storico. Ascoltarla è un’esperienza emozionante che trasporta in un’epoca lontana ed induce l’ascoltatore a riflettere sui grandi temi della vita e della morte, più che mai attuali in considerazione dei venti di guerra che spirano in diverse parti del mondo. La partitura fu poi rivista dallo stesso autore dieci anni dopo, ma il Collegium Philarmonicum presenterà la versione originaria del 1789. Ad arricchire ulteriormente il programma, la lettura di alcuni passi dalle opere di Bertolt Brecht.

Il concerto è realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Maiella di Napoli.

La rassegna è curata dall’Associazione Collegium Philarmonicum ETS, e propone un cartellone ricco e variegato che porta in scena musica popolare e colta, teatro e danza, teatro, in un sapiente lavoro di allestimento che mette insieme diversi linguaggi delle arti sceniche, letture e interpretazioni della musica e della letteratura nella tradizione partenopea.

Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 19.30 e sono ad ingresso libero.

Sito web www.collegiumphilarmonicum.it 

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Da Volpe Mario una storia di speranza per Capponi Editore

La storia di Benito Gramaglia che decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in una casa di riposo tra i monti della Svizzera è, per certi versi, surreale ma per altri una lucida descrizione di come si affronta la terza età nello stato Elvetico. Ma Casa Paradiso non è la descrizione o la cronaca di un mondo abitato da chi è ormai alla fine della sua esistenza, piuttosto è il desiderio di riscatto per chi è attanagliato dai mali dell’età ma che esprime tutta forza per andare avanti. Benito, infatti, seppur affetto da una forma progressiva di demenza, per la sua età avanzata riesce ad elaborare un fantasioso espediente per riaccendere l’interesse dei suoi tre figli nei suoi stessi confronti. Interesse che pareva scemato via via che il tempo passava e la permanenza di Benito Gramaglia nella casa di riposo diventava ormai un’abitudine.

Mario Volpe mette in scena personaggi di grande effetto narrativo offrendo al lettore un’ambientazione limpida e trasparente raccontata con la naturalezza che accompagna il lettore in un mondo a tratti angosciante e a tratti carico di speranza. La storia di Benito Gramaglia e della sua famiglia, per certi versi, ispirata a fatti reali e per altri di fantasia è un pretesto per affrontare il tema dei ricordi, della solitudine e della prevaricazione delle scelte individuali ponendo al centro del dibattito narrativo la domanda su quanto sia giusto e lecito servirsi di un espediente o di una menzogna per ottenere per una causa nobile. E la causa che l’autore mette al centro sono i valori familiari, la forza di legami che nascono per essere indissolubili ma che facilmente si sgretolano sotto il peso dell’egoismo e degli interessi economici.

Casa Paradiso è un libro dai risvolti generazionali universali permeato di contenuti dall’alto potere evocativo che invitano a riflettere sul proprio ruolo contestualizzato nel momento del proprio presente e lo fa attraverso una narrazione che fluisce in una trama a metà tra una storia d’amore e il thriller finanziario perché tra la vita degli ospiti di Casa Paradiso si nasconde comunque un mistero da scoprire.

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Premio ‘SENECA’ 2024

La pace fil rouge del Premio “Seneca” 2024
Ogni anno di più manifesta la sua straordinaria capacità di “stare sul pezzo” il Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea “Lucius Annaeus Seneca”, organizzato dall’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari sulla scia di un’idea di Massimo Massa. L’edizione 2024 – conclusasi con la consueta, riuscitissima, manifestazione di premiazione e di attribuzione di riconoscimenti e nomine a personalità di fama internazionale per il loro impegno in campo letterario e sociale e nella diffusione dell’informazione – ha avuto il suo fil rouge nel sentimento della pace. Non poteva essere diversamente, considerati gli scenari di guerra e i conflitti in essere nei diversi continenti del pianeta.
Il Premio “Seneca” ha costruito negli anni una rete significativa di occasioni che sconfinano in settori molteplici della cultura e dell’intelletto umano. La partecipazione di studiosi e personalità rappresentative di ogni campo del sapere sono la conferma che il progetto cammina ormai spedito verso la completa realizzazione dei suoi obiettivi originali.

Perché Seneca
Dedicare il Premio a Seneca – nato a Cordoba nell’anno 4 a.C. e morto a Roma nel 65 – ha motivazioni profonde e significative che sono ben deducibili dalla ricca produzione filosofica e letteraria del filosofo, drammaturgo e politico romano. Intende, altresì, proporsi come circostanza utile a onorare la sua eredità intellettuale e incentivare l’elaborazione di opere che rispecchiano i suoi ideali di eccellenza.
L’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari nel dedicare al grande filosofo romano il prestigioso Premio si è ispirata al suo pensiero magistralmente riassunto nell’affermazione: Nessuna conoscenza, / se pur eccellente e salutare, / mi darà gioia se la apprenderò per me solo. / Se mi si concedesse la sapienza / con questa limitazione, / di tenerla chiusa in me, / rinunciando a diffonderla, / la rifiuterei (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium) che rappresenta il concetto fondamentale della filosofia stoica e della sua visione della conoscenza come bene collettivo capace di creare legami tra persone e costruire una comunità più saggia e coesa.
È proprio questo, indefinitiva, il proposito del Premio “Seneca” che fonda la sua esistenza nel celebrare la sensibilità e la libertà intellettuale degli autori che vi si cimentano esaltando lo sviluppo delle relazioni tra i popoli, promuovendo la pace.

Ancora una volta il Castello di Sannicandro di Bari
Per il quinto anno consecutivo la manifestazione conclusiva è stata ospitata nella Sala delle scuderie del Castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari e si è avvalsa dell’inappuntabile direzione artistica di Maria Teresa Infante La Marca – tra i fondatori dell’Accademia – coadiuvata sul palco da Laura Pavia, altra fondatrice del sodalizio accademico, e Sabrina Sebastiani.
I saluti introduttivi sono stati di Massimo Massa che, dopo aver presentato e ringraziato i componenti la commissione giudicatrice, ha rimarcato la straordinaria partecipazione di autori italiani e stranieri: un autentico successo che testimonia la credibilità che il Premio ha conquistato, anche per merito degli Ambasciatori che lo sostengono e lo diffondono nelle rispettive sedi di residenza.
I saluti istituzionali sono stati portati dall’assessore alla cultura di Sannicandro di Bari, Gianfranco Terzo, che ha manifestato la soddisfazione per il connubio ormai consolidato tra il Premio e la città di Sannicandro che favorisce la continua valorizzazione del Castello normanno-svevo. Assolutamente riconfermata la volontà e la disponibilità di proseguire nella collaborazione anche per le prossime edizioni.

I premi alla carriera
Tra i momenti più attesi della manifestazione vanno considerati quelli dedicati ai Premi alla carriera riservati a esponenti del mondo della letteratura, del “sociale” e del giornalismo.
Delle tre presenze previste sono venute a mancare quella del professor Giovanni Dotoli, docente di
Francophonie ai Cours de Civilisation française de la Sorbonne di Parigi e presidente della World
Academy of Poetry, cui è stato assegnato il Seneca di bronzo per la letteratura. Assente anche Luciana Coluccello, giornalista e reporter televisiva Rai, Mediaset, La7 (impegnata nel suo lavoro di inviata di guerra), che ha meritato il Premio Minerva per il giornalismo.
Il Premio Auriga per l’impegno sociale è stato conferito alla Croce Rossa Italiana rappresentata dalla vice presidente nazionale, dottoressa Debora Diodati, accompagnata da una pattuglia di volontari nella tradizionale divisa rossa che hanno attirato l’attenzione e la simpatia del numeroso pubblico presente. Nel corso di una breve intervista condotta dal giornalista Duilio Paiano, tra i fondatori dell’Accademia A.S.F., la vice presidente nazionale ha ricordato i 160 anni di presenza della CRI sul territorio del Paese e messo in risalto l’impegno che i volontari dell’Associazione profondono quotidianamente in condizioni di particolare disagio e difficoltà. La dottoressa Diodati ha con orgoglio ricordato lo slogan della Croce Rossa Italiana – Dovunque, per chiunque! – che è anche il manifesto propositivo dell’Associazione.

Gli altri riconoscimenti
Il Premio “Seneca”, come già detto, acquista ogni anno un tasso di internazionalità sempre più marcato. Non soltanto attraverso la nutrita partecipazione di personalità e autori stranieri ma anche per le collaborazioni che si instaurano con accademie, enti e istituzioni del mondo culturale dei diversi continenti. In quest’ottica, anche nell’edizione 2024 sono stati assegnati riconoscimenti e cariche onorifiche a studiosi, donne e uomini di cultura che diventeranno portavoce delle peculiarità del Premio, divulgandolo e favorendone la conoscenza.
La Laudis Charta ob affirmata Opera et Studia è stata conferita al prof. Jernail Singh Anand,
Presidente Fondatore della International Academy of Ethics, India e Presidente della Aazaad Foundation, India e di World Literature, India.
Il Premio Dante: Sapientia, Virtus et Concordia Humanitatis è stato assegnato al prof. Constantin Barbu, docente Università Ovidius, vice Direttore dell’Istituto di Storia e Studi Cantemiriani,
Università Cristiana Dimitrie Cantemir di Bucarest.
Il riconoscimento Metamorfosi creativa è andato all’artista Dino Bilancia autore, tra le altre, delle sculture consegnate ai tre destinatari dei Premi alla carriera.
Il prof. Cheikh Tidiane Gaye, presidente Accademia Léopold Sédar Senghor, Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica francese, è stato nominato Ambasciatore di pace.
Due i destinatari del riconoscimento di Cavaliere al Merito accademico: S.E. Teodosie Petrescu, Arcivescovo di Costanza (Romania) e membro del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa romena; il prof. Mohamed Nadir Aziza, già Direttore dell’UNESCO e cancelliere-fondatore della World Academy of Poetry.
Il Sigillo Accademico per la Letteratura ha premiato il dott. Mauro Paolo Pietro Montacchiesi, scrittore, poeta, saggista, critico letterario.
Il Sigillo Accademico per il dialogo teologico e filosofico è stato consegnato a prof. Mircea Cristian Pricop, Consigliere canonico-giuridico dell’Arcidiocesi di Tomis, Romania e docente presso la Facoltà di Teologia dell’Università Ovidius.
Il prestigioso riconoscimento di Accademico ad Honorem ha avuto tre destinatari: il prof. Paolo Ponzio, Direttore del Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari; la dott.ssa Marina Pratici, critico letterario, scrittrice, poetessa, saggista; il prof. Domenico Pisana, scrittore, poeta, saggista e critico letterario, dottore in Teologia Morale. Notevole importanza per la diffusione e la conoscenza dei principi fondanti e dell’attività dell’Accademia e del Premio “Seneca” rivestono i riconoscimenti di Ambasciatore del Premio all’Estero: a quelli nominati negli anni precedenti si sono aggiunti Voula Memou, regista e poetessa greca, membro Unione Nazionale (Panellenica) dei Letterati; il Prof. Joan Josep Barcelo (Spagna), già docente di programmazione e risorse Universidad Nacional de Educación, Madrid.
Il Premio Alchimie Artistiche, infine, è andato al giovane ma già affermato pittore rumeno Mihai Dionis Barbu.

Non solo premi e riconoscimenti…
La suggestiva cerimonia di premiazione e di attribuzione dei diversi riconoscimenti ha proposto anche interessanti e applaudite esibizioni artistiche animate dal talento di due giovani musicisti avvicendatisi sul palco della Sala delle scuderie: Giuseppe Brizzi e Viola Verrico, entrambi apprezzati e acclamati protagonisti del Premio musicale “Ezio Bosso” altro fiore all’occhiello dell’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari.
Altrettanto interesse, e non poca meraviglia per originalità scenica ha suscitato l’esibizione, denominata Harmonia Naturae, dell’eclettico e versatile artista Filippo Papa: un evento che ha inteso perpetuare il pensiero e l’eredità di Seneca avvalendosi dell’utilizzo di piante e rami d’ulivo, simboli di pace e legame con la terra.

Una festa da rivivere il prossimo anno
Come ogni anno, si è risolto tutto in una festa della cultura e della fratellanza, confortati dalla soddisfazione di essere riusciti a migliorare le performances delle precedenti edizioni. Lo svolgimento e l’esito del Premio “Seneca” 2024 hanno confermato che fare cultura con leggerezza e profondità insieme, si può. Così come è possibile riunire esperienze, donne e uomini provenienti dalle più disparate contrade del pianeta fraternizzando e abbracciandosi.
Miracoli del “Seneca” i cui dinamici organizzatori hanno già lo sguardo e la mente decisamente orientati alla prossima edizione!

(ufficio Stampa e Comunicazione)

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La politica è finita? Crediamo di no. Domande e riflessioni per riscoprirla.

Si è tenuto il 28 ottobre, presso la sala consiliare “Rosario Castoria” del comune di Cicciano, il convegno organizzato dall’associazione socio-culturale Officina 23 dal titolo “La Politica tra Visione e Governance”. All’evento hanno preso parte in qualità di relatori esponenti del mondo politico locale: Giuseppe Caccavale (Sindaco di Cicciano), Francesco Barbato (Sindaco di Camposano), Giuseppe Russo (Sindaco di Roccarainola), Filomena Balletta (Sindaco di Cimitile), Lazzaro Alfano (Presidente del Consiglio Comunale di Cicciano) e Nicola De Luca (Già Vicepresidente Provincia).

I relatori, sapientemente moderati dal presidente dell’associazione, Nico Romano, partendo dal pensiero filosofico di Platone assertore di un ”modello di stato ideale” dove la democrazia era vista come degenerazione dello stato, si sono confrontati sul valore della politica e della sua attualità; sulla decadenza dei partiti e delle loro ideologie e su come nell’era digitale la politica non sappia governare la tecnologia. Uno di una serie di convegni, che hanno come obiettivo quello di riavvicinare i giovani alla politica locale e non solo!

a cura di Rosalba Lisbo Parrella

Clicca sul link per tutte le foto dell’evento:

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