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Diario di avventure, finestre sulla Terra. Sapzurro e La Miel. I giorni della felicità e delle riflessioni

Piovve tutta la pioggia del cielo, di notte. Scrosciò costante, fitta, sopra il tetto in legno, lungo le foglie verdissime degli alberi tutto intorno alla nostra capanna. Scivolava attraverso le assi fino a toccare la terra già bagnata penetrando in essa, facendole l’amore, arrivando fin dentro le sue profondità, nutrendola così e, preparandola per il giorno che quasi arrivava con il suo sole perpendicolare e denso. Nella foresta, nella selva, la notte passava tra il vociare sporadico di qualche animale notturno ed il suono accogliente del battere dalla pioggia. risuonava la pace e la tranquillità e tutto conciliava un sonno profondo e piacevole. Smise di piovere, rimase solamente il petricore, quell’odore caratteristico che lascia l’acqua dopo un intenso acquazzone. Lentamente come un treno in partenza, il sole iniziò il suo ritorno espandendosi dentro la rugiada posatasi lungo le enormi foglie dei platani e gli alberi di papaya. I suoi raggi cominciarono a rischiarire le goccioline una ad una che, per la vergogna sfuggivano via verso la terra, lasciando così asciutti gli alberi. La selva iniziò a svegliarsi, i raggi più forti si inoltrarono dentro le sue viscere, alcuni gatti ancora insonnoliti si stiracchiano attraverso il viottolo di pietra che conduceva alla spiaggia. La sabbia era umida, ancora bagnata quando, il sole cominciò ad alzare la linea d’ombra verso i meandri della terra, illuminandola e facendo evaporare tutto il bagnato della notte. Quella linea d’ombra lambi anche noi, abbracciati sotto il baldacchino e la zanzariera. Ci destammo dopo una doccia veloce e fredda, circondati dal verde vivace della selva. Fuori era già caldo e tutto stava già prendendo vita. al piano inferiore ascoltammo il vociare delle pentole e padelle scricchiolare sopra i fornelli accesi dalle mani della signora Rosa che stava preparando le colazioni per gli ospiti delle sue capanne. Ci vestimmo comodi, un costume a pantaloncino ed una camicia morbida. Sul tavolino ci aspettava un succo di mango appena centrifugato, della papaya tagliata a fette grandi, un arepa bianca con sopra un pezzo di formaggio, un primosale ed ancora delle uova strapazzate e salsicce. Ringraziammo e, dopo aver preso lo zainetto con il poco necessario per la giornata, ci dirigemmo lungo il viottolo, verso il mare, quel giorno avremmo attraversato, tra le altre cose, la frontiera con Panamá, a piedi, calpestando la terra e raggiungendo il piccolissimo avamposto de La Miel.

Costeggiammo la caletta per poi inoltrarci nuovamente tra la selva dove, un cartello in legno dipinto a mano ci indicava il cammino per La Miel. Ai suoi margini v’erano arbusti di vario genere e casette meravigliose e curatissime con i loro giardini verdi, piante dai fiori colorati. Era tutto in salita, alcune scale, sempre in legno ci stavano traghettando verso la frontiera terrestre tra Colombia e Panamá. Ogni gradino ci fa riflettere quanto siamo privilegiati nella vita e tutto questo privilegio è stato puramente casuale, non è né frutto del talento, nemmeno dello sforzo o dello studio ma, semplicemente la fortuna di essere nati nel lato “corretto” del mondo, il lato che viene definito, a mio avviso erroneamente “civilizzato” lo stesso lato dove tutt’ora muoiono persone di fame e di sete, dove investono in armi e non in educazione o salute, il lato dove si sprecano tonnellate di cibo, dove uomini uccidono donne e dove donne uccidono uomini. Dove vengono bullizzati bambini e bambine per il loro orientamento sessuale o unicamente per il loro aspetto fisico. Lo stesso lato “corretto” dove quegli stessi bambini, con dieci o undici hanno decidono di suicidarsi o di sterminare la propria famiglia. Lo stesso lato dove viene dato uno smartphone in mano ad un bebè per farlo stare in silenzio. Siamo, però ugualmente privilegiati perché nessuno ci ha colonizzato e continua a farlo* (vedi paesi europei che stampano moneta per i loro territoti in africa o nei Caraibi). Siamo fortunati perché, in linea generale, se usciamo di casa possiamo stare tranquilli. Ad ogni gradino in legno che scricchiola sotto di me penso ai mille di piedi che, frettolosamente li hanno pestati, con, chissà, fra le braccia il loro lattante in fin di vita, o con il senso di colpa di aver abbandonato la loro mamma, lasciata morire dietro perché avrebbe messo a rischio il transito migratorio. In mezzo a tutta questa straordinaria bellezza i miei sentimenti si mescolano e sono anche arrabbiato con tutte quelle persone che, governanti, dittatori e re, fanno tanto del male per due spicci che, in ogni modo alla loro morte dovranno lasciare.

Le lacrime, alla vetta, si sono mischiate con il sudore e la fatica. Siamo in cima, giusto nel bel mezzo della frontiera e lo spettacolo è decisamente abbacinante. Tutto intorno è verde e mare, una vista a 360° su questo incredibile territorio. Alla destra Colombia con la sua Sapzurro e a sinistra Panamá con la sua La Miel. Da qui, inizia la discesa verso il paesino vissuto da circa quattrocento persone. La discesa è decisamente più lieve nonostante le sue infinite scale verso il basso. Le scendiamo con il sole alto sopra di noi ed osservando dall’alto le piccole casette lì sotto. Non ci sono controlli di passaporti qui su, né in basso. Girovaghiamo per le viuzze pulite di La Miel fino a raggiungere il mare dal colore intensamente turchese. L’acqua tiepida ci invita a rimanere a mollo per molto tempo, parlottando di tutto e di niente. Stesi sulla sabbia bianca del bagnasciuga sgranocchiamo un cocco appena aperto mentre il sole raggiunge il suo massimo punto di forza. Rimaniamo lì, a lasciar fluire il tempo, ingannandolo ancora una volta che non ci importa nulla di lui, arrestandolo fra le palme, piccole e grandi, che ci circondano, beffeggiandolo chiudendo gli occhi fingendo di dormire. Il percorso verso Sapzurro, il ritorno risulta essere sempre più veloce, probabilmente perché già ne abbiamo fatto esperienza eppure, ci sedemmo su un pezzo di legno adibito a piccola panchina sulla vetta. Ci vogliamo godere il panorama, questa impressionante opera d’arte.

Prendemmo un paio di birre nel bar del porticciolo. In spiaggia una famiglia con ben cinque pargoli ed uno in arrivo, diretti da due genitori giovanissimi, giocano tranquilli nella caletta. I loro volti sono rilassati, felici, sereni. Il papà gioca con i suoi figli, un altro costruisce castelli di sabbia e la mamma, incinta, è semidistesa sopra un asciugamano. Lui, praticamente ogni dieci minuti, si alza per darle un bacio appassionato e pieno d’amore. Sorridono. Giorni di felicità qui a Sapzurro.

a cura di Michele Terralavoro
https://www.instagram.com/micheleterralavoro/
https://linkbe.me/Michele.Terralavoro

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Sup e canoe al Lido Montenuovo per esplorare Baia Sommersa

POZZUOLI – Domenica scorsa, 3 novembre, un centinaio di appassionati di Sup, kayak e canoa si sono dati appuntamento al Lido Montenuovo di Arco Felice, in una giornata dal clima quasi estivo, per partecipare al consueto raduno annuale dedicato all’esplorazione del Parco Archeologico Sommerso di Baia. Questo evento ha concluso l’ottava edizione di ArcheoCamp, una rassegna dedicata al turismo archeologico subacqueo, organizzata dal team del Centro Sub Campi Flegrei, coordinato da Enzo Maione. La manifestazione, che unisce archeologia e sport, è stata messa in piedi da Nicola Maggitelli Maria Cassese (AcheoSup Campi Flegrei), con il supporto tecnico di Lorenzo Looz (Canoa Club Napoli) e Maurizio Sollo (Sport Outdoor Campania – Endas Campania). I partecipanti sono stati accompagnati da Cristina Canoro, guida abilitata del Centro Sub, attraverso luoghi significativi dell’antica città romana e alla scoperta del complesso del Portus Iulius, nelle acque antistanti il Lago Lucrino. Non pochi hanno voluto immergersi con pinne e maschera per ammirare i magnifici mosaici geometrici, le strade ed i resti di strutture urbanistiche rimaste a testimonianza dell’epoca imperiale.

Entusiasti i partecipanti, molti non nuovi a questa esperienza come Cesare Colandrea: «Non è la prima volta che prendo parte a questa manifestazione, ma mi emoziona sempre vedere come il mare abbia saputo preservare tanta bellezza. Le guide ci hanno fatto immergere oltre l’ambiente marino, valorizzando al massimo l’enorme patrimonio che abbiamo». Gli fa eco l’istruttrice di kayak Lydia Grillo: «Ho partecipato con grande piacere all’evento che ci ha permesso non solo di pagaiare tra le acque di uno splendido mare, ma altresì di conoscere miti, storia e morfologia del nostro territorio: un’iniziativa fa da volano alla cultura e avvicina allo sport e alla natura». Nonostante la concomitanza della mezza-maratona dei Campi Flegrei, il raduno ha confermato il buon trend degli anni passati, come sottolinea Maggitelli: «La nostra determinazione, accompagnata da una forte passione, è stata ripagata dalla massiva partecipazione ad un evento che è in linea con la mission di ArcheoSup Campi Flegrei, ovvero proporre iniziative tese alla valorizzazione del territorio, rendendo fruibile l’archeologia sommersa in Sup. Abbiamo in programma tante altre attività che pubblicizzeremo sui nostri canali social».

A cura di Massimiliano Longobardo

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TONFA in scena dal 15 al 17 novembre al Teatro AR.MA

Una rappresentazione spregiudicata della violenza e del controllo nella società moderna.
Il palcoscenico di AR.MA Teatro si prepara a ospitare Tonfa, uno spettacolo teatrale crudo e provocatorio, che getta una luce disturbante e ironica sul mondo della violenza istituzionalizzata e sui suoi protagonisti. Scritto e diretto da Francesco Bazzurri e interpretato dall’attore Valerio Aulicino, Tonfa sarà in scena il 15 e 16 novembre alle ore 21 e il 17 novembre alle ore 18.

Il protagonista di questa rappresentazione è un un poliziotto antisommossa, accompagnato dal suo inseparabile tonfa, il manganello di origine nipponica usato dalle Forze dell’Ordine. In un monologo serrato e dal ritmo incalzante, il poliziotto racconterà la sua storia e quella del suo “compagno di battaglie”, personificato come un alter ego cupo e animoso, il simbolo della sua duplice identità. Con il tonfa, infatti, ha affrontato le battaglie più estreme, dagli scontri con gli ultras alla guerriglia urbana del G8 di Genova, dalle lotte con i No TAV fino ai conflitti di piazza più recenti, passando attraverso episodi controversi di “eccesso di zelo”.

Tra umorismo nero e una riflessione amara e tragicomica, Tonfa si addentra nei meandri di una vita segnata dall’uso della forza. Il testo scava nella psicologia di un uomo che convive con il proprio lato oscuro, mostrando senza filtri i suoi conflitti interiori, le sue visioni dissacranti del mondo, e un futuro distopico di sorveglianza e controllo.

Tonfa è più di una denuncia o di un’inchiesta sulla violenza: è una rappresentazione complessa e controversa che invita il pubblico a riflettere sulle contraddizioni della società e sulla sottile linea che separa giustizia e abuso.
Date:
15 novembre 2024, ore 21
16 novembre 2024, ore 21
17 novembre 2024, ore 18
Luogo: AR.MA Teatro, Roma
Con: Valerio Aulicino
Scritto e diretto da: Francesco Bazzurri
Produzione: Sipario7 e AR.MA Teatro
Info e prenotazioni: 339-6459653
Tonfa è un’esperienza teatrale intensa, che non lascia indifferenti e che vi spingerà a confrontarvi con domande scomode e riflessioni profonde sulla società contemporanea.

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Peppe Iodice inaugura la stagione 2024/2025 del Teatro Cilea di Napoli

Una stagione che sarà un viaggio emozionante tra prosa e musica, con spettacoli imperdibili.

In programma anche: Serena Autieri (dal 14 novembre), Massimiliano Gallo (dal 21 novembre), Vincenzo De Lucia (dal 5 dicembre), Biagio Izzo (dall’11 dicembre), Benedetto Casillo (dal 30 gennaio), Carlo Buccirosso (dal 13 febbraio), concerto degli Avion Travel (dal 20 febbraio), Maurizio Casagrande (dal 6 marzo), Ghiri Gori – I Ragazzi della Cilea Academy (dal 10 aprile), Paolo Caiazzo (dal 24 aprile).

Sarà l’attore Peppe Iodice, vero mattatore della scena comica napoletana, a dare il via ad una stagione che si preannuncia ricca di emozionirisateriflessioni e bellezza, tutto racchiuso nella magica cornice del Teatro Cilea che ha in Lello Arena il direttore artistico.

Il prestigioso Teatro Cilea di Napoli – con la direzione artistica di Lello Arena – annuncia l’inizio della nuova stagione teatrale che avrà il suo battesimo il 7 – fino al 10 novembre 2024 – con lo spettacolo di Peppe Iodice, “So’ Pep! The Last Nights”. 

Questo spettacolo rappresenta un momento imperdibile per gli amanti del teatro e della comicità, promettendo di regalare risate e riflessioni al pubblico partenopeo. Dopo dieci stagioni di repliche di grande successo in tutta Italia, Peppe Iodice torna a Napoli a grande richiesta con una versione rinnovata del suo spettacolo, “So’ Pep… sempre di più”. Scritto insieme a Marco Critelli e Francesco Burzo, e diretto da Francesco Mastandrea, questo show si propone di affrontare le sfide e le complessità del mondo contemporaneo attraverso la lente dell’ironia e della comicità. “Dopo un periodo estremamente complesso, caratterizzato da eventi drammatici come guerre, pandemie e crisi economiche, ci siamo chiesti come poter utilizzare il teatro come uno spazio di liberazione”, afferma il regista Francesco Mastandrea. “Abbiamo deciso di condividere con il pubblico le nostre riflessioni e la visione comica della realtà che ha reso Peppe un beniamino del pubblico. La versione aggiornata di questo spettacolo è più attuale, irriverente e sincera che mai, e ci avvicina sempre di più all’essenza di Peppe Iodice, sia come uomo che come artista. Insieme al pubblico, daremo vita a una terapia di gruppo, svelando i nostri segreti senza filtri. Tanto, alla fine, ‘resta fra di noi!’” Il Teatro Cilea, punto fermo del teatro made in Napoli, e della cultura napoletana, continuerà a sorprendere il suo pubblico con una programmazione ricca di spettacoli che rappresentano il meglio della scena teatrale partenopea e italiana. Non mancheranno eventi musicali esclusivi, pensati per conquistare ogni spettatore e per rendere ogni serata un’esperienza unica. La stagione teatrale del Teatro Cilea si preannuncia così come un viaggio emozionante e coinvolgente, e non c’è modo migliore di iniziare questo percorso che con Peppe Iodice e il suo inconfondibile talento per uno spettacolo che promette non solo di far ridere, ma anche di far riflettere su temi attuali e universali.

Prevendita singolo spettacolo di Peppe Iodice: clicca qui

Gio. 07 Nov. Platea euro 25 – galleria euro 23 inizio ore 21 

Ven. 08 Nov. Platea euro 30 – galleria euro 25  inizio ore 21

Sab. 09 Nov. Platea euro 30 – galleria euro 25  inizio ore 21

Dom. 10 Nov. Platea euro 30 – galleria euro 25  inizio ore 18

Info botteghino del teatro dal lunedì al sabato h 10:00 – 13:30 / 16:30 – 20:00.

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DA NAPOLI ALL’UCRAINA, DONATA UN’AMBULANZA E DISPOSITIVI MEDICI

È rientrata da pochi giorni in Italia Tania Genovese, presidente dell’Associazione Dateci le Ali Aps che, da Napoli, ha contribuito ad alleviare le sofferenze della popolazione colpita dalla guerra in Ucraina grazie al contributo di alcune aziende locali che hanno donato beni di prima necessità oltre a supportare l’acquisto di un’ambulanza.

L’automezzo e tutti i beni raccolti sono stati consegnati presso l’ospedale di Stryi che aveva esplicitamente formulato la richiesta, subito accolta dall’Associazione Dateci di Ali Aps. Insieme all’associazione Corpo Internazionale Humanitas è stato promosso un progetto condiviso per l’acquisto e l’invio dell’autoambulanza. L’operazione è stata realizzata grazie alla solidarietà giunta da diversi fronti: soci, volontari, familiari, amici, professionisti, imprenditori che hanno reso possibile una missione che orgogliosamente, in pochi giorni, ha consentito di acquistare il mezzo e caricarlo, con il supporto e la generosità di diverse aziende, di beni di prima necessità come dispositivi medici forniti da Ortopedia Meridionale del cavaliere Salvio Zungri, farmaci donati dall’associazione Gocce di Carità e abiti offerti dal Gruppo FB.

“Oltre alle aziende e agli amici che si sono spesi per permetterci di consegnare l’ambulanza e i beni di prima necessità in Ucarina – spiega Tania Genovese -, non possiamo dimenticare il supporto arrivato da tante altre realtà: il gruppo Fox Pelletterie, la libreria Iocisto, i parroci Ihor Horishnyi e Maksym Kolodchak che ci hanno aiutato nella raccolta, tutti i volontari del nostro laboratorio di cucito che hanno realizzato abiti su misura come richiesto anche da altri ospedali. Proseguiremo a occuparci anche dei rifugiati ucraini sul nostro territorio e in quest’ottica stiamo allestendo uno spettacolo con il maestro Dmytro Khoma, con il patrocinio del Consolato generale dell’Ucraina a Napoli e del Corpo Diplomatico Consolare di Napoli-Campania, in programma il prossimo 8 dicembre al teatro Bolivar, per offrire un dono di Natale ai tanti bambini presenti a Napoli e raccogliere altri fondi utili per l’acquisto di una seconda ambulanza”.

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In scena TRAME E MIRAGGI, si alza il sipario sulla prima stagione

Panormos Officina Artistica è lieta di presentare la prima stagione TRAME E MIRAGGI 2024/2025. In collaborazione con L’Incanto di Iris e Spazio Cultura. Otto mesi di ricchissima programmazione, dal 17 novembre 2024 al 21 giugno 2025, ospitata nella sede del “Teatro Apparte” di Palermo (via Antonio Furitano, 5). Tredici gli spettacoli, di cui due prime assolute, che compongono il cartellone, pensato in sinergia da Lucia Incarbona, Andrea Lombardo, Nicola Macaione e Massimo Benenato. Tra protagonisti di livello nazionale ed affermate realtà della terra di Sicilia.

Sono proposte artistico-culturali di indiscusso pregio quelle in cartellone in TRAME E MIRAGGI 2024/2025. L’exploit di una prima stagione dove si fondono mirabilmente la commedia brillante alla fiaba, la storia al dramma e alla leggenda, attingendo alla straordinaria tradizione di un teatro sempreverde.

«Lo scopo della nostra rassegna teatrale “Trame e miraggi”» esordisce Andrea Lombardo di Panormos Officina Artistica «è quello di dare conferma del fatto che a Palermo i grandi progetti si possono realizzare, portandoli avanti con passione, gioco di squadra e divertendosi con serietà. Ognuna delle realtà coinvolte crede fermamente nel potenziale umano e artistico che questa terra offre e che noi sappiamo di possedere. Ci poniamo la missione di tramutare in concretezza quello che solo apparentemente appare come un miraggio, da qui la “sfida” nella scelta del titolo della rassegna.»

Continua poi Lucia Incarbona dell’associazione L’Incanto di Iris: «La rassegna “Trame e miraggi” ha come obiettivo quello di dare allo spettatore una visione ricca ed eterogenea delle opere che andranno in scena. Commedia, dramma, leggenda, storia, sono protagoniste nel mosaico della scelta attuata. Un percorso, da novembre a giugno, di 13 spettacoli con grandi interpreti e giovani realtà del panorama artistico teatrale.»

Concludono infine Nicola Macaione, presidente di Spazio Cultura, e lo scrittore Massimo Benenato: «La rassegna “Trame e miraggi” è composta da opere diverse tra loro che hanno come fine comune quello di proporre allo spettatore una serie di spettacoli dalle tematiche attuali e importanti, che suscitino, attraverso il riso e la commozione, spunti di riflessione interessanti. Crediamo che, in un mondo dove la superficialità e l’apparenza prosperano, sia doveroso che almeno il teatro offra rappresentazioni di sostanza e spessore.»

Si comincia domenica 17 novembre con “Amore mio, per questa sera” di Lucia Incarbona. Una commedia interpretata da Arianna Scuteri, Caterina Tarantino, Andrea Lombardo, Domenico Pane e Salvo Preti. In scena due coppie sposate in crisi ed un maggiordomo british made in Sicily. Una sola prerogativa: non farsi scoprire.

Venerdì 29 novembre, in prima assoluta, “Battibecchi d’amore” di Massimo Benenato con Gabriele Vitale, Claudia Perna, Manfredi Russo, Andrea Lombardo e Riccardo Isgrò. Divertimento assicurato grazie alla gustosa vicenda di due coinquilini alle prese con un terzo incomodo che metterà in crisi il loro rapporto.

Apre il mese di dicembre “Ignare” di Lucia Incarbona. Dramma ispirato alla novella di Pirandello, domenica 1 si assisterà allo spettacolo di cinque donne alle prese con un traumatico evento. Sul palco Arianna Scuteri, Adriana Siino, Ornella Mormile, Daniela Lo Cascio e Rossella Guarneri. Voci di Andrea Lombardo, Riccardo Isgrò, Domenico Pane e Moreno Tarantino.

Martedì 10 dicembre “Terapia integrale” di Marc Angelet e Cristina Clemente. Una traduzione di Pino Quartullo che interpreta il reading insieme con Amanda Sandrelli, Michela Andreozzi e Michele Savoia.

La settimana successiva, più precisamente mercoledì 18, sarà la volta di “Dove nascono le viole” di Lucia Incarbona. Liberamente tratta da “Il ratto di Proserpina” della scrittrice e giornalista Anna Maria Corradini, la travagliata vicenda di Proserpina che si intreccia con le vicende del processo ciceroniano contro Gaio Verre. Protagonisti sulla scena Andrea Lombardo, Riccardo Isgrò, Rossella Guarneri, Domenico Pane, Daniela Lo Cascio, Adriana Siino, Arianna Scuteri, Cosimo Maria Urso e Marco Scurria.

Il 2025 alza il sipario su “Dentro la pancia della balena” di Lucia Incarbona. Venerdì 17 gennaio, in un locale dove lavora una stravagante cameriera, quattro amici festeggiano prima che uno di loro compia il grande passo. Ma sembra proprio che ci sia ancora qualcosa di irrisolto. Una commedia con Andrea Lombardo, Riccardo Isgrò, Domenico Pane, Cosimo Maria Urso e Caterina Tarantino.

La domenica seguente, il 19, si continuerà a sorridere con un’altra prima assoluta: “Tu me, io e te” di Andrea Lombardo e Maria Giordano. Ad interpretare il complicato ma divertente rapporto tra un padre e il figlio vittima del fato sarà lo stesso Andrea Lombardo con Adriana Siino, Daniela Lo Cascio, Daniele Alessandra, Maria Desirée Leto e Dario Smecca.

Sabato 15 febbraio, il cartellone “Trame e miraggi” 2024/2025 propone “Voglio che tu lo sappia” di Lucia Incarbona. Personaggi del mito, della storia e della letteratura siciliana, ritornano misteriosamente sulla terra per raccontare alcuni momenti di un destino fatto di violenza e solitudine. A dare corpo e voce a quelle donne “sfortunate” Arianna Scuteri, Ornella Mormile, Daniela Lo Cascio e Rosella Guarneri.

Trascorso il mese di marzo, la programmazione riprenderà poi domenica 13 aprile con “Sicilia leggenda di un popolo” di Lucia Incarbona. In scena la storia della principessa fenicia Sicilia che, per sfuggire dalle grinfie del terribile gattomammone, è costretta a scappare dal Libano via mare. Con Arianna Scuteri, Andrea Lombardo, Adriana Siino, Ornella Mormile, Domenico Pane, Daniela Lo Cascio, Riccardo Isgrò, Caterina Tarantino, Cosimo Maria Urso e Maria Desirée Leto.

Venerdì 9 maggio, in collaborazione con Teatro Apparte, lo spettacolo “Vegeta è morto (e l’ho ucciso io)” di e con Gianluca Iacono. Il doppiatore che dà voce a una delle figure principali di Dragon Ball, è stanco di essere definito solo attraverso i personaggi che ha interpretato. Per porre fine a tutto questo, sarà costretto a commettere un gesto estremo: uccidere Vegeta!

Segue a ruota, sabato 10, l’appuntamento con “L’amantide religiosa”: due criminali della mafia, un attentato da compiere e… una donna misteriosa. Una commedia pulp di e con Cesare Biondolillo e Andrea Lombardo supportati da Riccardo Isgrò e Adriana Siino.

Venerdì 6 giugno, sempre la premiata ditta Cesare Biondolillo e Andrea Lombardo firma la regia de “Il bisbetico indomabile”. Sul palco Gennaro Favilla, Dario Smecca, Adriana Siino, Arianna Scuteri, Cosimo Maria Urso, Daniele Guttuso, Giulia Picone e Vincenzo Napoli saranno una troupe cinematografica da strapazzo alle prese con la vita da set.

Chiude la programmazione, sabato 21 giugno, “Il gatto con gli stivali” di Lucia Incarbona con la classe avanzata dei ragazzi del laboratorio teatrale serale diretto dalla stessa regista. Una fiaba classica che si tinge di moderno, adatta a tutte le età.

I biglietti degli spettacoli (singolo da euro 15 a 18; mini abbonamento a 8 spettacoli euro 100; abbonamento a tutti i 13 spettacoli euro 140) si possono acquistare online attraverso il sito https://www.teatroapparte.com/, oppure al botteghino sul posto e presso gli altri punti vendita collegati.

La prima stagione “Trame e miraggi” 2024/2025, al Teatro Apparte di Palermo, è realizzata grazie a Panormos Officina Artistica in collaborazione con L’Incanto di Iris e Spazio Cultura. Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri 091 8545217 / 091 7465443 (solo WhatsApp) / 091 6156545 o inviare un’email a info@panormos.info / info@teatroapparte.com.

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Da venerdì 8 novembre: Paolo Cresta porta in scena “Smith e Wesson” di Alessandro Baricco, al Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli

È un testo teatrale geniale, fulminante, divertente e commovente Smith e Wesson di Alessandro Baricco, con Paolo Cresta, che firma anche la regia, Andrea de Rosa, Marianita Carfora, in scena da venerdì 8 novembre 2024 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 10) negli spazi de Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli.

Smith & Wesson è una storia di sfide, sogni impossibili, coraggio e rimpianto, in cui due uomini forse arresi, perdenti, ai margini, con la voglia di rifiutare o di fuggire da un mondo che non gli piace, trovano riscatto in una giovane giornalista e nella forza dei suoi sogni.

Wesson è un pescatore di persone che si buttano nelle cascate del Niagara e annegano. Smith è un meteorologo che vuole raccogliere i dati meteo degli ultimi 77 anni per poter fare previsioni. Rachel è una giovane giornalista che vuole trovare il modo di diventare famosa. L’idea c’è, ha solo bisogno che qualcuno la aiuti a realizzarla.

Tom Smith e Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. Nei loro nomi e nei loro cognomi c’è il destino di un’impresa da vivere. E l’impresa arriva insieme a Rachel, una giovanissima giornalista che vuole una storia memorabile, e che, quella storia, sa di poterla scrivere.

Ha bisogno di una prodezza da raccontare, e prima di raccontarla è pronta a viverla. Per questo ci vogliono Smith e Wesson, la coppia più sgangherata di truffatori e di falliti che Rachel può legare al suo carro di immaginazione e di avventura.

Ci vuole anche una botte, una botte per la birra, in cui entrare e poi farsi trascinare dalla corrente. Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno è sceso giù dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. È il 21 giugno 1902, nessuno potrà mai più dimenticare il nome di Rachel Green. Sarà veramente lei a raccontarla quella storia?

L’opera gira per tutto il tempo intorno al tema dell’esistenzialità. Lo scopo della vita dei tre è poco discutibile e alquanto confuso, quindi, la proposta della signorina cade a pennello. Con la messa in atto del piano, tutti e tre troveranno il senso della propria vita, compreso dalle conseguenze con cui avranno a che fare. Saranno inondati da nuove emozioni e da momenti di popolarità che li scuoteranno dalla loro vita apatica e robotica. 

Talvolta i sogni camminano sulle gambe degli altri, e anche se si infrangono nelle rapide di una cascata, scavano un solco profondo nei cuori di chi li ha condivisi, per rimettere in sesto la vita.

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Al via la prima edizione del Caserta Film Festival, direttore artistico Enzo Morzillo

C’è grande attesa per la prima edizione del CASERTA FILM FESTIVAL 2024 , che si svolgerà il prossimo 19 dicembre, a partire dalle ore 10,30 nell’Auditorium del Palazzo della Provincia di Caserta. L’ente territoriale è anche partner e Patrocinio morale della manifestazione, con le referenze istituzionali del dott. Gianni Solino. Il Presidente e Direttore artistico del Festival, ENZO MORZILLO, ha già resi noti i dettagli dell’evento: a presentare sarà lui stesso, insieme alla Modella ed Attrice CLOE GRETA. L’organizzazione generale è affidata ad ANNA MARIA DERI. Direttore di scena sarà ALFREDO MARIANI. Presidenti di giuria: per la Sezione Libera VALERIO CAPRARA, Critico Cinematografico e Docente in Arte, e CRISTINA FAYAD, già regista RAI, per per la Sezione Corto. Presidenti di Giuria della Sezione Scuole: ENZO NAPOLITANO, Docente e Giornalista, e MARINA CAPONE, Notaio e Presidente in ambito Associativo.
Resa nota anche l’apertura del Festivale, con la cantante e Maestro MAURA MINICOZZI. Interverranno PAOLA TASSONE, Direttrice del Festival dei Tulipani di Seta Nera, e BRUNO GAROFALO, Scenografo e Maestro d’arte in ambito Internazionale. Molti gli ospiti che hanno confermato la loro presenza al Festival; ALBERTO ROSSI e MICHELANGELO TOMMASO, attori protagonisti della Soap UN POSTO AL SOLE di Rai 3, che saranno premiati per il Cortometraggio L’ULTIMA SCOMMESSA, pluripremiato ai Festival e selezionato per il Concorso ai DAVID di DONATELLO 2025.
Tra gli ospiti della kernesse anche VERONICA MAZZA e EDUARDO TARTAGLIA, LELLO GIULIVO; e poi RAFFAELE VENERUSO, produttore esecutivo Cinematografico, LELLO MARANGIO, scrittore, GIOVANNI PINTO, Direttore Artistico del Teatro TRIANON, ANTONELLO PERILLO, giornalista, e poi registi e tante altre sorprese che sveleremo in seguito. Nel corso della giornata sono previste le premiazioni dei film e cortometraggi vincitori ed i riconoscimenti alla carriera dei numerosi ospiti.
Di seguito il link per scaricare il bando; https://www.ilcorto.eu/concorsi/caserta-film-festival-2024.html

NELLA FOTO: da sinistra, ALBERTO ROSSI, ENZO MORZILLO e MICHELANGELO TOMMASO. Ospiti del festival

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Rio Ari O: il ritorno di Luca Carboni, dal 22 novembre la mostra a Bologna a cura di Luca Beatrice

Quarant’anni di creatività libera e intensa raccontata attraverso le opere che hanno accompagnato quattro decenni di una carriera musicale di successo. Rio Ari O è la mostra con cui Luca Carboni celebrerà la sua intensa attività: è infatti del 1984 l’album d’esordio canoro e autorale uscito sotto il titolo di …intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film. 

Curata da Luca Beatrice, critico e curatore d’arte contemporanea, l’esposizione (ideata e prodotta da Elastica in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica) celebra la sinergia tra musica e arte visiva, mostrando un percorso creativo inedito e parallelo, ma spesso intrecciato a quello musicale, dato che molti album di Carboni si sono accompagnati ad una produzione fatta di disegni, schizzi e dipinti che raccontano il processo creativo dietro ogni brano, concerto o tour. 

L’appuntamento è dal 22 novembre 2024 al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, per concludersi il 9 febbraio 2025. L’iniziativa ha il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il patrocinio del Comune di Bologna ed è realizzata con il contributo di  EmilBanca, Gruppo Hera, Macron, Manifattura Ceccarelli e con Michele Casadei Massari, chef bolognese di stanza a New York che in partnership con Appennino Food Group e La Fenice Catering & Banqueting, si occuperà del food & beverage per la serata del vernissage.  Sponsor tecnico EFFE 3 Design. Radio Capital è radio ufficiale della mostra.

LA MOSTRA

In quattro stanze più una wunderkammer di ingresso, Bologna città Unesco della musica, festeggia così uno dei suoi artisti più rappresentativi e poliedrici rispetto ai linguaggi con cui ha espresso la propria poetica. 

In quarant’anni di carriera – sono le note di Luca Beatrice – Luca Carboni ha pubblicato dodici album in studio, un live e diverse raccolte. Ma nel frattempo ha coltivato altro, magari in solitudine o appartato: ha disegnato, dipinto, realizzato opere installative, raccolto immagini, perché nel suo percorso arte e musica sono andate insieme, l’una ispirava l’altra, l’una aiutava l’altra. Una parte nascosta, un percorso parallelo intimo e personale, sperimentale, quasi mai raccontata se non in alcuni rari momenti in cui Luca ha utilizzato disegni per copertine di album, immagini per proiezioni in alcuni tour e una raccolta di schizzi nel libro “Autoritratto” del 2004. Una parte che, come le canzoni, ha dentro, in modo profondo, la sua città, Bologna, le piazze, le strade, le chiese, figure femminili ispirate alle forme e alle linee dei portici. 

Sono oltre una cinquantina le opere pittoriche esposte, tutte realizzate a partire dalla metà degli anni ‘80.

Nella pittura – dice lo stesso Carboni – mi ispirano le donne, i colori piatti delle bandiere, i cartelli stradali, i portici e le chiese. Nella produzione di solito mi piace mescolare la tempera, i colori acrilici, le bombolette spray per la pittura di strada, il tutto applicato sempre su diversi tipi di supporto, a volte la tela classica ma anche legni di recupero, compensati vari e altri materiali come il ferro, il cartone, la carta da pacchi e da regalo.

Ma non finiscono qui i piani del racconto: nello spazio mostre i visitatori potranno trovare esposti oggetti, copertine di dischi, testi inediti, appunti, memorie che partono proprio dal quel 1984 che ha segnato la data di inizio della carriera di Carboni. L’intento è quello di raccontare la storia nascosta, più che la dimensione pubblica dell’autore di Mare, mare e di tanti altri successi. La mostra è una sorta di dietro le quinte dove i block notes, gli appunti, i disegni e i quadri sono stati un percorso parallelo ma non disgiunto con i successi musicali. La pittura – prosegue Carboni – ha accompagnato tutti questi miei anni di musica come un diario di immagini e visioni: personale, intimo, privato, mai messo in mostra, fatta eccezione qualche disegno finito sulla copertina di dischi. 

Non può, ovviamente, mancare la musica nella mostra di uno dei cantanti che hanno segnato maggiormente la storia della canzone italiana. Per questo, la sala finale del percorso espositivo sorprenderà il visitatore con un sound design che include canzoni, inediti, audio rubati in studio, il tutto accompagnato da immagini e video clip, in un allestimento dall’atmosfera pop.

Infine, il centralissimo Portico del Pavaglione, in via dell’Archiginnasio, accoglierà una sorta di ghost track della mostra dall’8 gennaio 2025: sono gli autoritratti di Carboni stampati su larga scala e appesi alle chiavi di ferro degli archi del portico. La mostra sarà completata da un programma di incontri pubblici che vedranno per protagonisti, oltre allo stesso Carboni, altri artisti che sono stati suoi compagni di viaggio.

Rio Ari O incontri è il ciclo di conversazioni che si terranno nel periodo della mostra presso la Sala Eventi del Museo: tre appuntamenti pubblici con l’artista e ogni volta un ospite diverso. Si comincia il 28 novembre insieme al curatore Luca Beatrice, poi appuntamento il 19 dicembre e il 30 gennaio 2025, sempre alle ore 18.30.

SCHEDA TECNICA 


Titolo Mostra
Rio Ari O. Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte

A cura di

Luca Beatrice

Ideata e prodotta da

Elastica 

In collaborazione con

Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica 

Con il sostegno di 

Regione Emilia-Romagna

Con il patrocinio di 

Comune di Bologna

Con il contributo di
EmilBanca, Gruppo Hera, Macron, Manifattura Ceccarelli. Inoltre Michele Casadei Massari, chef, in partnership con Appennino Food Group e La Fenice Catering & Banqueting

Media Partner

Radio Capital


Sede

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34, Bologna


Periodo di apertura

22 novembre 2024 – 9 febbraio 2025


Orari di apertura

martedì, mercoledì e giovedì ore 11.00>13.30 | 14.30>18.30
venerdì ore 10.00>13.30 | 14.30>19.00
sabato, domenica e festivi h 10.00>19.00

Chiuso i lunedì feriali;  25 dicembre

24 e 31 dicembre chiusura anticipata alle ore 14.


Ingresso

Ingresso
biglietto solo mostra € 5 | € 4 possessori Card Cultura

Esibendo il biglietto della mostra si potrà visitare nella stessa giornata anche il museo al costo ridotto di € 3.00.

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Lunedì 4 novembre nel Polo di San Giovanni con l’inizio dei corsi si inaugura l’anno accademico 2024-2025 della Digita e della Core Academy della Federico II, rispettivamente alle 9.30 e alle 14.30

Si inaugura lunedì 4 novembre l’anno accademico 2024-2025 della Digita e della Core Academy, i percorsi di alta formazione realizzati dall’Università Federico II in collaborazione con aziende e multinazionali italiane e internazionali.

Il 4 novembre, infatti, presso il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio 72 studenti entreranno in aula per cominciare i corsi formativi delle Academy DiGITA e Core – Conversione and Resilience.

Il primo appuntamento è alle 9.30 nell’Aula DiGITA e vedrà protagonisti i 49 giovani talenti che hanno superato le selezioni alle prese con la trasformazione digitale e, in particolare, con l’intelligenza artificiale, tema portante del lavoro che mette in campo nell’ottava edizione la Academy che nata dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Deloitte, guidata dal professore Antonio Pescapè.

A dare il benvenuto ai digiters saranno, insieme al federiciano PescapèAlessandro Lizzi, Partner Deloitte Digital e Responsabile sede di Napoli Capodichino, Paolo Galletti, People & Purpose Leader, Partner, Deloitte Central Mediterranean, e Silvana Perfetti, Chair Deloitte Central Mediterranean (DCM), Deloitte North & South Europe Board Member, People & Purpose Leader.

Il percorso didattico è articolato su 9 mesi, 6 di lezione in aula nei quali gli studenti saranno formati attraverso modalità “Challenge Oriented” e 3 di Project Work presso le aziende partner.  

L’Academy è un corso di alta formazione focalizzato sull’apprendimento challenge-based che prevede l’integrazione tra formazione in presenza e on the job, oltre che interventi seminariali e testimonianze dal mondo delle imprese, che forma figure professionali sui temi dell’intelligenza artificiale e della trasformazione digitale con certificazioni e incontri con le aziende.

Alle 14.30, invece, nell’Aula Core, sarà la volta degli allievi della quarta edizione della Core – Conversione and Resilience Academy, coordinata dal professore Paolo Ricci, nata dalla collaborazione tra l’Ateneo federiciano, KPMG, DXC Techology ed Exprivia.

A dare inizio ai lavori saranno, per la Federico II, insieme a Ricci, il professore Renato Civitillo e il dottor Pietro PavoneLuca Cerri, KPMG Advisory Roma, Partner, Governance, Risk & Compliance – Monitoring Public, Aldo Cinquegrana, KPMG Advisory Roma, Partner, ESG, Vincenzo Tonno, KPMG Advisory Napoli, Partner, Governance, Risk & Compliance – Monitoring Public, Francesco Lombardo Account Executive PS&Helathcare Italy, DXC, Valerio Morfino Data&AI PS Strategy Lead Italy, DXC, e Arturo Possidente, Sales Manager Public Sector & Healthcare in EXPRIVIA.

Saranno ventitré gli studenti che impegnati in un progetto didattico della durata di 5 mesi per circa 475 ore tra lezioni frontali, laboratori, seminari, eventi esterni, project work in azienda.

Un’esperienza che permetterà di formare figure specializzate nel settore dei servizi pubblici e che indaga nell’ambito dei servizi sanitari e socio-sanitari utilizzando un approccio multidisciplinare e circolare, sarà sviluppato con una metodologia di ‘blended learning’ che prevede una integrazione tra formazione in presenza, didattica di laboratorio e didattica esperienziale, oltre che interventi seminariali e testimonianze dal mondo delle imprese. In questa edizione la formazione si focalizzerà anche sugli aspetti relativi alle tematiche di Regulation, Governance, Data Analytics (Sustainability, Health, Privacy).

Gli allievi che termineranno il percorso didattico-formativo saranno in grado di svolgere funzioni di supporto al middle e al top management, con possibili opportunità di crescita e di sviluppo nella carriera manageriale stessa anche in funzione dell’esperienza successivamente ottenuta.

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