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Appuntamento mensile, Top 10 dei “fatti e misfatti” del mondo dello spettacolo

Ritorna la stesura della mia Top 10 dei “fatti e misfatti”, accaduti a marzo, del mondo della tv e del gossip, con qualche richiamo a quello musicale e cinematografico. Iniziamo subito con la decima posizione, partendo sempre dall’argomento meno discusso per poi finire con quello più chiacchierato:

10) Filippo Magnini e Giorgia Palmas sono la nuova coppia ‘vip’ del mese

Dopo i primi avvistamenti, soltanto una settimana fa i paparazzi hanno colto il bacio tra il campione di nuoto e l’ex velina mora. Dalle foto viste sul web e sui giornali, sembra che tra i due sia scoppiato un puro amore! Magnini, a tal proposito, poco tempo fa a “Domenica In” affermò che c’erano ‘lavori in corso’ e, quindi, non si era dichiarato più single. Entrambi i giovani, guarda caso, dopo sei anni escono da due storie importanti: lui dalla relazione con la nuotatrice Federica Pellegrini, mentre lei da quella con lo ‘spericolato’ inviato di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti. I motivi sono gli stessi, ma dal verso opposto: il ‘Re Magno’ del nuoto voleva metter su famiglia con la Pellegrini e quest’ultima non era ancora pronta (soprattutto a causa della differenza di età), mentre per l’altra coppia era la Palmas che desiderava sposarsi e avere un figlio dal biker ma lui era in disaccordo. Che dire ancora? Tempo al tempo e, sicuramente, i due stando assieme potranno realizzare il proprio progetto di vita. Tanti auguri … e figli maschi!

9) Elena Santarelli sbotta sui social in difesa del figlio malato

Questo periodo, per Elena Santarelli, è particolare e difficile. La showgirl e la sua famiglia, infatti, da novembre stanno combattendo insieme al figlio Giacomo, di 8 anni, una grande battaglia contro il cancro. Da quando ella ha reso nota la notizia, tantissimi sono stati i messaggi di affetto e di supporto da parte dei fan, amici e colleghi vip. Se lo scopo della Santarelli dunque, come dichiarato più volte dalla stessa, era quello di sensibilizzare il pubblico sull’argomento, ad oggi, si può attestare che ci sia riuscita … o quasi. Come solito accade, i social sono pieni di ‘haters’ e, neanche quando si tratta di una faccenda così delicata, non vengono meno. La bionda soubrette, nelle ultime settimane, ha messo a tacere ‘i leoni da tastiera’ con una serie di sfoghi, tra cui: “Nessuno mi deve dire cosa devo fare o come comportarmi con mio figlio”, oppure, “Lei non si rende conto del bagno di dolore che affronto ogni giorno”. In questi casi, come si sol dire, ‘il silenzio vale più di mille parole’. Forza Elena, siamo con te! <3

8) I David di Donatello ritornano su Rai Uno

Lo scorso 21 marzo sera si è tenuta la 62° edizione dei David di Donatello, i premi cinematografici considerati gli ‘Oscar italiani’. Dopo due edizioni su Sky, la manifestazione è tornata su Rai Uno con la conduzione di Carlo Conti. Il film più premiato è stato, a sorpresa, “Ammore e Malavita”, il musical partenopeo dei Manetti Bros. Esso si è aggiudicato i premi: miglior film, miglior attrice non protagonista (a Claudia Gerini) e i due premi musicali. Il giovane Jonas Carpignano è stato, invece, riconosciuto come miglior regista per il suo emozionante “A Ciambra”. Il ‘David speciale’ (che corrisponde ad un ‘premio alla carriera’) è andato, meritatamente, all’immensa Stefania Sandrelli. In generale, quella del 21, è stata una serata dedicata alle donne: tutte le attrici hanno sfilato sul ‘red carpet’ con la spilla di “Dissenso comune” per dire ‘no’ alle molestie e ribadire la necessità di parità tra uomini e donne. Non sono mancati, riguardo a ciò, monologhi da parte di alcune di loro: Paola Cortellesi, Giovanna Mezzogiorno, Jasmine Trinca, Sonia Bergamasco, Serena Rossi e Isabella Ragonese. Fra gli ospiti internazionali Steven Spielberg (in Italia per la promozione del suo “Ready Player One”), che ha ritirato un premio speciale consegnato da Monica Bellucci, e Diane Keaton, che ha colto l’occasione per ribadire la sua vicinanza a Woody Allen. Lunga vita ai David di Donatello (nonostante qualche disappunto), uno dei (tanti) motivi per cui dobbiamo andar fieri di essere italiani!

7) Laura Pausini e Mina, una conferma del titolo di ‘queens della musica italiana’

A distanza di una settimana, sono usciti i nuovi cd di quelle che ritengo essere le principali ‘queens’ della canzone italiana: Laura Pausini e Mina. L’album della prima (“Fatti sentire”) è uscito lo scorso 16 marzo, mentre quello della seconda (“Maeba”) è stato pubblicato il venerdì successivo, il 23. Sono molto orgoglioso della potenza e della maestosità di queste due grandi donne: esse, nell’epoca musicale peggiore di sempre (rapper e

trapper “crescono come i funghi”, dominando e avendo sempre più spazio immeritatamente nell’attuale panorama musicale italiano), continuano ad essere le numeri uno!!! Entrambi i dischi, nella settimana in cui sono stati rilasciati, hanno raggiunto la vetta della classifica “FIMI” (Federazione Industria Musicale Italiana) risultando, così, i più venduti di quella settimana. Da quel 23 marzo ad oggi, i due dischi sono sempre i più venduti sulle piattaforme digitali (si scambiano di continuo i primi due posti). Se la Pausini ha raggiunto il disco d’oro in una settimana (diventato sempre più raro per una cantante italiana, purtroppo), per Mina bisogna attendere l’uscita delle certificazioni di questa settimana per capire se ha eguagliato o meno il risultato di ‘Laura Nazionale’. Secondo le stime, non dovrebbe essere così lontana dalle 25 mila copie. Due unici, inimitabili ed intramontabili orgogli nazionali in Italia e nel mondo. GRAZIE, QUEENS!

6) A “MasterChef” ci sono nuovamente le “Celebrity”

Con la fine della settima edizione del classico “MasterChef Italia” (vinta dal sopravvalutato Simone Scipioni), è partito per il secondo anno consecutivo il suo ‘spin-off’, “Celebrity MasterChef”! Confermati i tre giudici della prima stagione: Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo (avrei voluto anche qui la mitica Antonia Klugmann, mannaggia). Con la seconda edizione, la versione ‘vip’ del cooking-show più famoso d’Italia sembrava che volesse puntare su alcuni personaggi che avrebbero reso l’edizione iconica. Su tutti, la scrittrice Barbara Alberti e l’ex calciatore Lorenzo Amoruso, i quali sono usciti prima di quanto ci si aspettasse. Simile discorso per l’attrice Serena Autieri, della quale i giudici non hanno avuto pietà quando ha commesso il primo (ed unico) errore, eliminandola alla seconda puntata. In finale sono arrivati (con merito) l’attore Davide Devenuto e le cantanti Anna Tatangelo e Orietta Berti. Chi la spunterà? Lo scopriremo questo giovedì 5 aprile dalle 21.10, sempre su Sky Uno! Complice le troppo poche puntate (con 12 concorrenti in gara, 4 sono riduttive), i tre chef sono più esigenti rispetto alla versione classica, non dando (quasi) alcuna chance alle ‘celebrity’. Al di là di ciò, fortunatamente il programma è strutturato come il format originale e riserva il suo stesso ‘pathos’. Peccato per gli ascolti che, puntata dopo puntata, sono diminuiti a 400 mila telespettatori circa (un vero e proprio calo rispetto al milione che si raggiunge con la versione ‘nip’). Casomai si realizzasse una terza stagione (lo spero!), le puntate devono essere almeno 8 (se vengono inseriti nel cast, di nuovo, 12 concorrenti). Così facendo, le personalità e le capacità culinarie dei personaggi uscirebbero ancora più fuori e non ci sarebbero (più o meno) eliminazioni a vuoto. “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù!” (cit.).

5) Tutto pronto per l’inizio del serale di #Amici17

Manca pochissimo alla prima puntata del serale della 17° edizione di “Amici”, in onda da sabato 7 aprile in prima serata su Canale 5. Dopo cinque mesi di “scuola” nella fase del pomeridiano, tra un’ingiustizia e l’altra (come ogni anno), sono stati scelti faticosamente i 14 ragazzi (7 cantanti e 7 ballerini) che saranno i protagonisti della fase finale del talent show più longevo. ‘Queen Mary’, dopo cinque edizioni, ha riportato il programma ai fasti di una volta: via i direttori artistici, la giuria (buonista) ‘vip’ e la registrata; dentro la diretta, il televoto e i soliti Bianchi e Blu ma senza la guida di alcun coach (proprio com’era fino alla 10° edizione, quella della rossa Annalisa per intenderci). Oltre al televoto, le due squadre saranno giudicate dalla commissione interna, composta dagli otto professori che già conoscono gli allievi, e da quella esterna, formata da sei personalità del mondo dello spettacolo (Simona Ventura, Heather Parisi, Giulia Michelini, Marco Bocci, Alessandra Amoroso ed Ermal Meta). Una saggia scelta, questa della De Filippi, di ritornare al passato ma stando simultaneamente al passo coi tempi, con l’obiettivo di porre i concorrenti al centro (o almeno, ci si crede). I favoriti, per la vittoria finale, sono i cantanti Irama – Biondo – Einar e Carmen (nonché i quattro ‘pompati’ dalla produzione). Chi avrà la meglio? Secondo il mio ‘sesto senso’, quest’annata può regalare delle sorprese (forza Emma e Lauren <3). Chissà … Gli anni passano, ma la sostanza è sempre la stessa J.

4) Leone Lucia Ferragni, è nato il bimbo più social di sempre

Chiara Ferragni e Fedez, lo scorso 19 marzo, sono diventati genitori per la prima volta di Leone Lucia Ferragni (‘Lucia’, in questo caso, corrisponde al cognome del padre e non al nome femminile: eh sì, ha il doppio cognome). La fashion blogger, con un mese d’anticipo, ha partorito al “Cedars-Sinai Medical Center” di Los Angeles e il primogenito è già il bebè più influente del web (con due genitori così, non poteva non essere all’altezza!). Tante, inevitabilmente, sono le

foto di e con Leone pubblicate dalla mamma: dai ‘like da record’ segnalo quelle con gli occhiali da sole e con le mini “Converse”, ma anche quella con la linguaccia fuori. A farla da padrona, però, è senza dubbio quella subito dopo la nascita (decisione alquanto ridicola, ma #isignoribusiness non hanno una morale) che ha ricevuto più di due milioni di ‘mi piace’ (!!) e migliaia di auguri: dagli stilisti internazionali (da Alberta Ferretti a Donatella Versace) ai colleghi del papà (da Elisa ad Alessandra Amoroso e Dua Lipa), fino alle blogger di tutto il mondo. Baby Leone sta trascorrendo il suo primo mese di vita ancora a Los Angeles, poi volerà a Milano, dove l’attende una nuova casa. L’appuntamento più atteso, per lui e per tutta la famiglia, sarà questa estate. Dalle ultime indiscrezioni, Fedez e Chiara andranno a nozze il prossimo agosto a Noto, in Sicilia. Felicitazioni … e che la forza del #business continui ad essere con voi!

3) Lo scontro televisivo più ‘acceso’, “Ballando con le stelle” vs “C’è posta per te”

Dopo mesi di messa in onda di film nella serata ‘complicata’ del sabato, Rai Uno lancia il suo ‘asso nella manica’ (seee, una volta!) e scende in campo con i ballerini di “Ballando con le stelle”, il talent danzerino di Milly Carlucci giunto alla 13°edizione. Anche per questa stagione, dunque, è stato attuato lo scontro televisivo più chiacchierato (e scontato) dei primi mesi dell’anno: “Ballando”, ancora una volta, soffre della corazzata ventennale targata Maria De Filippi, il classico e mai stancante “C’è posta per te”. Il ‘match televisivo’, verificatosi per cinque settimane, ha visto sempre trionfare il ‘people show’ ideato e condotto dalla De Filippi. Quest’ultimo, con una media di 5 milioni e 500 mila telespettatori e il 28% di share, chiude con grande successo la sua 21°edizione (a differenza del programma Rai, che al momento ha una media di 3 milioni e 800 mila telespettatori e il 19% di share). Dal prossimo sabato, e fino a maggio, la Carlucci dovrà scontrarsi nuovamente con ‘la sanguinaria’ (soprannome della De Filippi, proprio perché con le sue trasmissioni vince puntualmente gli ascolti) alla guida del nuovo serale di “Amici” e, anche questa volta, dovrà rassegnarsi a perdere la serata. Ah, questa sfortuna: è il tipo di fortuna che non manca mai in casa “Ballando”! L

2) #IsolaDeiFamosi, le battute finali

Ci siamo lasciati, con la scorsa Top 10, alle ultime vicende targate il ‘canna-gate’. Ecco, ora non mi va più di parlarne perché ha stancato tutto e tutti (la verità, in tutto questo, non è venuta interamente a galla). Questa volta, perciò, mi voglio concentrare sulla linea narrativa e psicologica che ha segnato il percorso dei naufraghi nell’ultimo mese. “”Novità”” (si fa per dire, ovvio) di quest’ultima fase del gioco: l’inserimento de “L’Isola che non c’è”, una sorta di quella che nelle precedenti edizioni fu chiamata prima “L’ultima spiaggia” e poi “Playa Soledad”, con la differenza che sin da subito quest’isola poteva essere abitata da due concorrenti eliminati dal pubblico. Dopo una serie di televoti o rifiuti, da lì sono sopravvissute le showgirl Rosa Perrotta ed Elena Morali, le quali sono ritornate dal gruppo in qualità di ‘sospese’ (in attesa che il pubblico decida, così, chi tra le due torna ufficialmente in gara). Esse, accecate dall’ira nei confronti della sempre più protagonista dell’edizione Alessia Mancini, non stanno vivendo l’esperienza al meglio delle loro possibilità ma, si sa, è sempre difficile per caratteri forti affrontare il reality in maniera pacifica. Scoop degli ultimi giorni: l’ex puglie Franco Terlizzi ha abbandonato il programma per, a quanto comunica Mediaset, problemi di salute. Molto probabilmente avrà avuto un forte calo di pressione dovuto allo stress e al digiuno della fame, in quanto durante la settimana è stato il ‘capo espiatorio’ del gruppo e soprattutto di Amaurys Perez e Jonathan Kashanian, con cui ha litigato brutalmente e per motivi futili (siamo arrivati ai livelli di: “mi ha chiamato così”, “ha usato quella brutta parola su di me dietro le telecamere”), ma li perdoniamo (insomma) vista la fame che si fa sempre più sentire dopo 70 giorni di permanenza. Fatto sta che, qualunque sia il reale motivo per cui se ne sia andato, io (e almeno il 70% del pubblico) sono contentissimo che Franco non sia più un concorrente. Persone ignoranti, inutili, finte buoniste e violente come lui non ne avevano più bisogno. Che ritorni da dove è arrivato, assieme al figlio Micheal, il quale sta abusando del momento di popolarità del padre per stare in tv e campare di #business. Tornando ai naufraghi ancora in gioco, si stanno abbassando le possibilità di vittoria dei due uomini sopracitati, soprattutto dopo gli scontri con il fu vincitore di #SarannoIsolani. Stesso discorso per la cantante Bianca Atzei la quale, dopo esser stata etichettata come “l’ancella della Mancini”, continua a perdere punti per il suo ambiguo atteggiamento in particolar modo ora che ha (ri)fatto pace con la Perrotta e la Morali. Gli unici a rimanere convincenti agli occhi degli spettatori e, quindi, favoriti per la

vittoria finale sono Alessia Mancini, Nino Formicola e Francesca Cipriani (eh sì, proprio lei! Nonostante l’estrosità del ‘personaggio’, quando esce fuori la ‘persona’, non ce n’è per nessuno). Essi, nel bene o nel male, continuano a condurre il proprio gioco senza (troppi) passi falsi. Salvo imprevisti delle ultime due settimane, i tre si possono piazzare tranquillamente sul podio contendendosi il titolo di “isolano dell’edizione”. Per quanto mi riguarda, ‘wonder woman’ Alessia Mancini merita la vittoria. Bella, atletica, cazzuta, leader, instancabile, stratega (al punto giusto), battagliera, coerente, sincera, meritevole di un rilancio televisivo (dopo anni di ‘mamma a tempo pieno’) e altro ancora. Certo, l’ex letterina di “Passaparola” ha pure dei difetti, tra cui la pesantezza e l’essere ‘maestrina’, ma questa stagione è stata praticamente ‘mancinicentrica’ e, nessuno come lei in quest’annata, ha dimostrato di essere un naufrago ideale, vivendo il reality come esperienza di vita e, perché no, rinascita spirituale (che si trasformerà, magari, in professionale). Comunque vada, lei ha già vinto. Per vedere chi sarà il successore di Raz Degan, bisogna aspettare la finale del prossimo 16 aprile. ‘Mucha mierda y … daje todooos!’

1) L’ultimo saluto a Fabrizio Frizzi

Gli ho dedicato un articolo ‘post mortem’ (che potrete trovare QUI), ma il buon Fabrizio Frizzi merita un altro ricordo da parte mia e, senza ombra di dubbio, ottiene il primo posto di questa nuova Top 10. È passata appena una settimana dalla sua scomparsa, eppure manca già così tanto a tutti. Ha lasciato dentro un vuoto incolmabile, però la vita va avanti. Dello storico conduttore di Rai Uno, diventato anche showman dopo le partecipazioni ai talent “Ballando con le stelle” nel 2005 e “Tale e quale show” nel 2013, vorrei che venisse ricordato il suo essere ‘ufficiale e gentiluomo’ (mi perdoni la cara Rita Dalla Chiesa per averle rubato la citazione, ma mi trovo pienamente d’accordo): ‘ufficiale’ per la correttezza nel rapportarsi con gli altri, e ‘gentiluomo’ per non aver mai nascosto i buoni sentimenti. Frizzi, fiero e forte, ha combattuto fino all’ultimo e, fino all’ultimo, ha scelto di onorare il suo impegno con il pubblico che lo apprezzava da casa. ‘L’eredità’ che ha lasciato non è solo il titolo del quiz che conduceva, ma quella di una straordinaria umanità e generosità. Quella passata, è stata una settimana pieni di omaggi sia sui social che sui ‘mass media’. Un po’ così come accade a molti ‘vip’ defunti, ora quello che viene spontaneo chiedersi è: soltanto una volta morto lo si apprezza così tanto? Perché, in vita, non gli si riconoscevano pubblicamente queste grandi qualità caratteriali e professionali? È brutto a pensarlo, ma questa è stata la sensazione provata. Comunque sia, è opportuno che le nuove leve della tv prendano da esempio quest’uomo, affinché possano aspirare a comportarsi come lui e ad avere una carriera simile. Una carriera che, ricordiamo, non è stata sempre ai vertici ma che ha subito qualche intoppo, causato dalla Rai stessa, che però l’ha incensato onorevolmente. A tal proposito, è stata mandata in onda mercoledì scorso, sulla prima rete dalle 12.00 alle 13.30, la diretta dei suoi funerali che ha ottenuto più di 5 milioni di telespettatori: un risultato sorprendente, nella sua tristezza. Mio ‘eroe televisivo’, GRAZIE di esserci stato! <3

Con quest’ultimo toccante punto, finisce una delle Top 10 più soddisfacenti! Spero che vi siate divertiti e abbiate colto, anche questa, il mio “humour” nel descrivervi le news scelte … Al prossimo mese!

di Nicola Compagnone

Al Museum shop e bar è stato presentato il libro: “Non Avrai altro Dio all’infuori di Claudio” di Ivan Fedele e Rosa Alvino

I posti più improbabili in cui ti puoi innamorare sono tanti, in fila al supermercato, in fila alla posta, in fila ad un concerto… ed è qui che tra i protagonisti della nostra storia è scoccata la scintilla. Ed il concerto era quello di Claudio Baglioni. “Non avrai altro dio all’ infuori di Claudio” è il titolo del romanzo scritto a quattro mani da Rosa Alvino , scrittrice e giornalista e dal compagno Ivan Fedele, attore del duo Ivan e Cristiano, protagonisti di “Made in Sud”. Il mondo dei fan è l’ elemento caratterizzante della storia, come ci hanno raccontato i due autori, alla presentazione del libro al Museum shop e bar di Napoli, ai microfoni di streetnews.it.
Incontri, raduni, gite per partecipare ai concerti e Luca, il protagonista maschile, è un fan sfegatato, quasi ossessionato che vive per Baglioni. Sara, dottoressa, conduce un esistenza tranquilla e si trasferisce a Roma in seguito alla fuga del padre a Cuba. Un amore inaspettato e travolgente che cambia la vita ai due protagonisti, liberamente ispirato alla vera storia d’ amore dei due autori. Due passioni che s’ incontrano e che travolgono e sconvolgono, due amori che sembrerebbero non poter convivere ma che rendono il racconto, come la vita, semplicemente appassionante.
Dopo la presentazione i due autori si sono intrattenuti con i loro fan, firmando copie e scattando foto. Potete trovare tutte le info delle prossime presentazioni del romanzo sui profili Facebook di Ivan Fedele e Rosa Alvino.

a cura di Michele Vario

Casalnuovo, al “Magic Vision” chiude in bellezza l’ultima de “Don Chisciotte della Pignasecca”

Quella proposta al “Magic Vision”, lo scorso 26 marzo sera, è stata l’ultima tappa dello spettacolo “Don Chisciotte della Pignasecca”, per la regia Alessandro Maggi. Esso, ispirato al capolavoro della letteratura mondiale di Miguel de Cervantes, è un libero adattamento di Maurizio De Giovanni, con protagonisti i napoletani Peppe Barra e Nando Paone, rispettivamente nei panni del bizzarro hidalgo spagnolo e del suo fido scudiero Sancho Panza.
Diversamente da come si può credere, la commedia si allontana dal romanzo cavalleresco per costruire una sua favola sognatrice capace di celebrare le illusioni e gli scontri con una realtà fantastica, che ha come territorio la “Pignasecca”, il più antico mercato all’aperto di Napoli e situato nella celebre zona dei “Quartieri Spagnoli”.
La scena prende inizio con l’arrivo di Don Ghigliotti e del fedele Sancho, depositari di delusioni e segreti. Il primo si dimostra stralunato e un po’ folle, con i suoi principi ed i suoi sogni inafferrabili, il secondo possiede un’ammirevole pazienza di chi vuole trovare un po’ di tornaconto da avventure non sempre positive. De Giovanni, così, immagina il suo mondo di bugie veritiere e fa incontrare i suoi “eroi” con altri “eroi” di una Napoli di matrice buona. Il tutto, però, procede in modo che il gioco dei personaggi non quadri. Nella messa in scena, infatti, sono presenti un oste balordo ed un millantatore malvagio, una fanciulla seducente ed orgogliosa come una principessa, un professore ambiguo e sapiente, un incolto di buoni sentimenti. Le spiccate personalità dei personaggi, dunque, sono tessitrici di storie e invenzioni intrecciate, che sembrano pretesto per personali performances messe assieme. Le musiche di Patrizio Trampetti sono state per gli attori, soprattutto per Peppe Barra, occasioni di lodevoli irruzioni canore.
Rimane la prova intensa, dolorosa e, allo stesso tempo, umana di Nando Paone che appare da un lato generoso, e dall’altro spaurito nell’inseguire demenziali illusioni, ma che poi, una volta ritrovato il tanto agognato “tesoro” e riflettuto su sé stesso, capisce il vero senso della vita. Anche per Peppe Barra tale prova è stata una conferma della sua poliedricità artistica, grazie all’impagabile ironia e alla voce forte, elementi che fanno da contrappunto a Paone.
Le scene ed i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, mentre le luci di Gigi Saccomandi. Intensi e sinceri sono risultati gli applausi del pubblico per quella che è stata, appunto, “l’ultima” del tour teatrale.
Si ringraziano nuovamente i responsabili del “Teatro Pubblico Campano” e la proprietaria del teatro, il Consigliere Delegato del Consiglio Metropolitano Katia Iorio, i quali fanno sì che la redazione di #StreetNews continui ad avere l’incarico di addetto stampa per questa stagione teatrale, quasi terminata. Il prossimo, ed ultimo, spettacolo al “Magic Vision” sarà “Hai un amico all’Inps?” di Gaetano Liguori e Rosario Verde, con Davide Ferri e Rosario Verdi, in programma mercoledì 18 aprile alle 21.00.
di Nicola Compagnone

“ Super Power “ il nuovo album dei … “ Rumba de Bodas “!

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Dapprima artisti di strada, poi la presenza su palchi importanti… “ Rumba de Bodas “! Contatto Elia che parla a nome del gruppo.
Come vi incontrate?
Al liceo, in realtà io sono nel gruppo da 4 anni, col tempo ci sono stati vari cambi di formazione, di quel periodo sono rimasti solo 3 componenti. Comprarono un furgone per portare la propria musica in  giro per l’Europa, tutto è iniziato così e così è proseguito.
In che modo nasce il nome del gruppo?
“ Rumba de Bodas “ vuol dire la rumba del matrimonio in spagnolo, con la parola rumba in bolognese intendiamo anche confusione, è un po’ l’atmosfera che cerchiamo di ricreare nei concerti, quella che sovente si vive anche nei matrimoni con i vari incontri generazionali, il nostro infatti è un pubblico variegato, abbraccia diverse fasce di età.
Da artisti di strada alla partecipazione a Festival importanti…
Si, due strade parallele, suonavamo per strada e sul palco, prima le esibizioni come artisti di strada erano preponderanti, soprattutto Bologna è stata una vetrina importante,  ora è un’attività che abbiamo un po’ interrotto perché sono molti i concerti che stiamo tenendo anche all’estero. Prendere parte a Festival di un certo rilievo  ci ha fatto vivere delle emozioni straordinarie, il lavoro quotidiano porta  i suoi frutti, delle grandi soddisfazioni.
Com’è suonare all’estero?
E’ molto bello, il pubblico è partecipe, ad esempio in Germania le persone sono attente e ricettive, hanno una buona educazione della musica dal vivo.
Il 16 marzo scorso è uscito il vostro nuovo album “ Super Power “.
Il nostro terzo album, il primo  con etichetta discografica “ Irma Records “, i primi due erano autoprodotti. Questa volta abbiamo lanciato il funk, abbiamo maturato un po’ la black music ma c’è sempre un’influenza latina.
Vi frequentate al di là del lavoro?
Certo, abbiamo un ottimo rapporto, quando siamo in tour è come essere in gita! Al rientro ognuno ha una propria vita ma siamo come fratelli.
C’è un momento che ricordate in maniera particolare?
L’anno scorso la chiusura al “ Festival Artisti in Piazza “ a Pennabilli ( Rimini ), un momento molto suggestivo, commovente, un concerto magico dalla prima nota all’ultima. Un altro è stato il concerto in un centro sociale in Germania, il pubblico era numeroso, era tutto pieno.
Progetti futuri?
Portare in tour quest’album, calcare palchi sempre più belli e quanto prima realizzare un nuovo lavoro, per tutte le novità ed aggiornamenti ci si può avvalere delle nostre pagine presenti sui vari social.
La piacevole atmosfera, l’allegria, il sano divertimento, la musica travolgente per riuscire a coinvolgere proprio tutti!
di Margherita Saporito

Pallavolo, passioni e tanti sogni da afferrare… Marco Meoni!

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Campione di pallavolo di Serie A e Nazionale, porta con sé un bagaglio ricco di esperienza e riconoscimenti… Marco Meoni!
Come ha inizio il tuo percorso?
Come tutti i ragazzi facevo sport, li ho provati tutti, via via li mollavo, fin quando mio padre mi ha spinto a provare la pallavolo, uno sport per il quale probabilmente non avrei optato, le mie caratteristiche fisiche e l’approccio tattico positivo mi hanno agevolato, man mano mi ha affascinato molto ed ho proseguito.
Quale delle squadre in cui hai giocato hai più a cuore?
Ogni squadra rappresenta un pezzo di vita, i miei tre  figli sono nati infatti in tre città diverse, forse tra tutte il Padova che è la squadra in cui ho esordito ed anche la mia città, è stato molto gratificante.
E il trofeo più importante?
Tutti i trofei hanno un valore, ti segnano professionalmente e umanamente, quelli con la nazionale soprattutto ti restano nel cuore e nella testa. Una vittoria meravigliosa è stata quella della “ World League 1995 “ , eravamo giovani esordienti, siamo riusciti a vincere, un momento che ha segnato la carriera di tutti noi.
Com’è giocare in nazionale?
Per un atleta è l’espressione massima di realizzazione professionale, giocare per quella maglia, quei colori, per la patria, non ha eguali.
C’è un momento che  ricordi maggiormente?
Sempre la finale della “ World League 1995 “, eravamo davanti a 25000 persone, abbiamo vinto giocando contro il Brasile in Brasile, un’emozione straordinaria.
Cosa fai adesso?
In questo momento… un’intervista! ( Sorride ). Mi sto dedicando a delle attività imprenditoriali, ho due locali a Porto Recanati: un bar gelateria e un’enoteca ristorante, poi c’è l’azienda di famiglia con mia moglie che si occupa di consulenza aziendale. Questi lavori portano via molto tempo ma sono comunque rimasto legato alla pallavolo, posso considerarla una passione e ciò mi consente di dare il meglio, è stata una parte importante della mia vita, d’estate organizzo il “ TorMeo “, un torneo di green volley.
Progetti futuri?
Ne ho tanti, sono un grande sognatore, talvolta la realtà ti riporta con i piedi per terra, le giornate sono troppo corte per fare ciò che vorrei, ho però lo spirito di chi inizia a lavorare, vedremo i sogni da portare avanti.
Passione da coltivare e ancora tanti i sogni da afferrare, in volo, ad uno, ad uno…
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di Saporito Margherita

Talenti Emergenti: il vincitore della 2° tappa è Aniello De Luca

Si è tenuta venerdì 16 marzo la seconda tappa del format ideato da Davide Napoletano, Talenti Emergenti. Ancora questa volta, la seconda tappa si è tenuta al White Angel, locale di Antonio Ambrosino. La combinazione che  ha decretato il successo della scorsa tappa si è affermata anche venerdì sera, con Maurizio Viviani al microfono. A giudicare i ragazzi di questa ondata di talento sono stati, ancora una volta, il sindaco di Cicciano dott. Raffaele Arvonio, Barbara Giugliano, Massimo Palmese, Nicola Napolitano. Ad aggiungersi alla giuria, questa volta, sono state Carmen Canonico e Gelsomina Napolitano, scrittrice del sito indipendente Words.

Ma veniamo ai veri protagonisti della serata, i talenti, che si sono contesi a suon di musica la targa della serata e la possibilità di vincere il contest nell’ultima tappa. A sfidarsi sono stati sette cantanti, una ballerina e una coppia di ballerini: Aniello De Luca (Il mare calmo della sera), Giusy De Sena (Mala Femmena), Martina Furino (Non è detto), Valentina Ferrara (Ti avrei voluto dire), Massimo Montanile (La voce del silenzio), Miriam Menichini (In the name of love), Francesco Paolino Acrieno (Sud Extincion). Tra i ballerini ricordiamo invece Angela Strocchia (Comptine d’un autre ete l’apres midi), Angelo Criscuolo e Carolina Buonagura (Reggaeton lento bachata).

La serata si è svolta in modo davvero molto veloce, anche grazie all’intrattenimento di Maurizio Viviani, che ha alternato le interpretazioni dei ragazzi, con gli interventi illuminanti dei giudici lì presenti in sala. Fondamentale è stato anche l’intervento del regista e attore Barbato De Stefano, che – anche se è arrivato più tardi – non ha rinunciato a questo evento.

Alla fine delle esibizioni, sia i giudici che il pubblico hanno espresso i propri voti, ponendo sul podio Massimo Montanile (3° posto), Angelo e Carolina (2° posto) e Aniello De Luca (1° posto).

Noi vi diamo appuntamento al 6 aprile, con la terza tappa di Talenti Emergenti, ricordando che se avete un talento e volete mettervi alla prova, potete seguire quanto indicato nella locandina che segue. Noi vi aspettiamo.


a cura di Michele Vario

Competizione, forza, determinazione… Luigi Mastrangelo!

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Una forte passione per lo sport lo porta a diventare un eccellente pallavolista, simbolo della nazionale italiana… Luigi Mastrangelo!

Come ha inizio il tuo percorso?
Ho sempre fatto sport, da piccolo giocavo a calcio, andando avanti crescevo molto in altezza, c’era una squadra di pallavolo nel mio paese, in tanti mi proponevano di provare a giocare lì, io rifiutavo, pensavo fosse uno sport prettamente femminile, col tempo decisi di provare ed è stato il contrario di ciò che immaginavo. Uno sport molto bello e non solo femminile, un gioco di squadra che cominciò ad appassionarmi sempre più. Ho iniziato proprio lì dove abitavo, “ Under 18 “, poi “ Serie B “ e successivamente “ Serie A “. In quest’ultima ho giocato per 19 anni, come tutti i giovani ho fatto la gavetta, ho avuto il piacere di far parte di club importanti.
Tanti i trofei vinti, quale ricordi maggiormente?
Ricordo la vittoria con la nazionale al Campionato europeo 2005 a Roma, c’erano circa 15000 persone, fu una vittoria molto sofferta, una bella emozione. Un altro momento fu la sconfitta col Brasile un anno prima alle Olimpiadi di Atene, conquistammo l’argento, un po’ d’amaro in bocca, l’avversario aveva qualcosa in più, noi però riuscimmo a dare il massimo e quell’argento fu definito un “ oro bianco “.
Quale delle squadre in cui hai giocato hai più a cuore?
La nazionale ovviamente ed il Cuneo dove ho vinto tanto e dove attualmente vivo.
Cosa si prova a giocare in nazionale?
Il segreto è non pensare alla responsabilità che ti conferisce quel colore, bisogna concentrarsi sul gioco, in quel momento rappresenti l’Italia. La prima partita avevo un po’ di timore, andando avanti quella maglia è diventata come una seconda pelle.
C’è un momento che ricordi in maniera particolare?
Le quattro Olimpiadi, abbiamo vinto tre medaglie importanti, 2 di bronzo e una d’argento. L’Olimpiade porta con sé tanta magia, è un momento che tutti gli atleti vorrebbero vivere, lo ricordi per tutta la vita.
E poi la tv… Ti abbiamo visto a “ Ballando con le stelle “ e “ Pechino Express “.
In questi reality ci vai con la mentalità che hai in campo, a “ Ballando con le stelle “ mi allenavo tanto, per me che ero alto era più difficile, ci tenevo a fare bella figura, è stato un modo per imparare cose nuove, mettermi alla prova. Mi affascina molto la tv, curo la mia immagine e quale modo migliore per mostrarsi se non la televisione?
Progetti futuri?
Cerco per l’appunto di fare ospitate televisive, reality, amo la competizione, vorrei partecipare all’Isola dei famosi, sarebbe per me una grande prova. Per tutte le novità ed aggiornamenti ci si può avvalere delle mie pagine ufficiali presenti sui vari social.
Competizione, forza, determinazione, emozioni! Tutto ciò che occorre a formare un grande campione…

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di Saporito Margherita

Barbato De Stefano e il suo nuovo documentario “ #ViVi “!

Novità per l’attore regista Barbato De Stefano che tocca argomenti molto delicati cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso il suo nuovo documentario “ #ViVi “.  Un progetto che intende catturare l’attenzione verso le insidie del web, trappole nascoste, sovente sottovalutate. E’ lui stesso a parlarcene.
“Tutto è nato a scuola, dove insegno, i miei alunni mi parlarono di alcune “ challenge “, delle sfide online come la “ Blue Whale “ , un gioco che dura 50 giorni in cui persone, che si definiscono curatori, conducono pian piano adolescenti ad annientarsi fino ad arrivare ad un punto estremo dove c’è in ballo la vita. Ne parlammo, rimasi basito, è proprio in quel momento che è nata l’ispirazione. Ho voluto raccontare ed informare di ciò che si sta diffondendo in rete, situazioni viste talvolta in maniera superficiale, che tanti genitori non conoscono, ho cercato di dare il mio contributo per riuscire ad arrestare questo dramma, attraverso l’arte ho lanciato un messaggio a tutti coloro che da questo terrore rimangono turbati.
Sulla mia pagina Facebook ho messo in atto una sorta di combattimento dei social per riuscire a creare qualcosa di positivo. Per 50 giorni ho ripreso attimi di vita reale, una partita al calcetto, una serata a teatro, un tramonto, tutto quello che accade nella quotidianità, ho mostrato la normalità. Da maggio fino a metà luglio ho ripreso attraverso delle tappe un mondo parallelo, la bellezza della vita avvolta nelle cose più semplici. Ho utilizzato il cellulare rendendolo uno strumento che potesse portare a realizzare qualcosa di costruttivo, alla fine ho fatto un montaggio. Quindi da una parte il dramma e dell’altra la sua risoluzione attraverso la poesia delle immagini.
“ # ViVi “ sta avendo un buon riscontro, il trailer sulla pagina Facebook ha totalizzato 400000 visualizzazioni, il documentario è stato tradotto in inglese e giapponese perché possa avere risonanza a livello internazionale ed è stato già proiettato in 10 istituti nell’ambito nazionale. Ci saranno delle altre proiezioni, le prossime saranno il 16 e 17 marzo all’Istituto  Masullo Theti  di Nola ( Napoli ), il 28 aprile al Teatro Brancardi di Avella ( Avellino ) in occasione della festa del libro e dei fumetti ed il 17 maggio  a Milano Municipio 8 organizzata dall’Associazione Noesis “.
Varcare i confini del profondo, cogliere attraverso la poesia delle immagini la parte migliore di ciascuno di noi…
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di Margherita Saporito

Casalnuovo, “Magic Vision”: Tartaglia e Mazza tra fede e scienza (in chiave ironica) presentano “Tutto il mare o due bicchieri?”

Si è concluso al “Magic Vision” di Casalnuovo, con grande successo di pubblico, il tour in Campania dello spettacolo “Tutto il mare o due bicchieri?”, di e con Eduardo Tartaglia affiancato dalla sua dolce metà sia nella vita che sul palcoscenico, Veronica Mazza.
La commedia, inscenata lo scorso 9 marzo dalle 21.00, rappresenta con leggerezza e comicità il tema della religiosità partenopea, legato al culto di San Gennaro e a forme di devozione popolare. Il regista Tartaglia, infatti, riflette sul bisogno di riti popolari come lo scioglimento del sangue  del patrono di Napoli (simboleggiato da i “due bicchieri” del titolo) e sul bisogno, ben più importante, di una fede più solida e virtuosa (indicata come “tutto il mare”), a prescindere in questo caso dal ‘miracolo di San Gennaro’.
Oltre alla coppia Tartaglia-Mazza, a completare il cast ci sono stati gli altri esilaranti attori napoletani: Stefano Sarcinelli, Giovanni Allocca, Pierluigi Iorio e Antonio Dell’Isola. I protagonisti, dunque, si interrogano sulla fede non solo cristiana, ma anzi di tutte le religioni che offrono ai loro credenti l’opportunità di sperare che l’agognato miracolo possa arrivare in virtù delle promesse fatte dai rispettivi profeti. Religione e scienza, a loro volta, sfociano nel filosofico per poi tornare all’attualità, senza però perdere la matrice comica e annoiare il pubblico. Il tutto, infatti, è condito da simpatiche gag e doppi sensi che portano i personaggi a scontrarsi tra loro e creare una serie di equivoci che rendono la recitazione godibile e spassosa.
La storia prende il via nel luogo simbolo per i napoletani, ovvero il Duomo di Napoli, dove è stata di lì a poco rubata l’ampolla contenente la preziosa reliquia del sangue di San Gennaro. Il vice commissario Ercole Portone (‘alias’ Sarcinelli) viene svegliato nella notte dal questore per indagare e per fare in modo che la notizia non venga divulgata. Speranza subito resa vana dalla presenza di Gerardo Stanco (Allocca), amico del sagrestano interpretato da Tartaglia, che di conseguenza è l’unico testimone dell’accaduto. Si scoprirà, dopo incomprensioni tra i due personaggi, che Stanco era stato avvertito della notizia da sua moglie Ingrid, a sua volta avvertita da Lucia moglie del sagrestano la quale irrompe sulla scena, preoccupata per le condizioni del marito.
Da quel momento in poi vengono fuori i cosiddetti “scheletri nell’armadio” dei vari personaggi: Lucia, che si scopre essere una lontana discendente del venerato santo, è affetta da una rara malattia degenerativa arrivata ad una stadio terminale, e il marito Angiolino Spertoso sta cercando in tutti i modi di salvarla, contando soprattutto sul supporto di San Gennaro. Il finale è aperto, in quanto l’autore lascia allo spettatore l’immaginazione su come siano andate a finire le vicende inizialmente intricate.
Anche la scenografia, essenziale e un po’ cupa, rispetta i due filoni di maggiore interesse: il primo tempo, ergo, è ambientato nel Duomo di Napoli in rappresentanza della religione, il secondo tempo nel centro di ricerche scientifiche di Salerno per la scienza. Qua arriva colui che si è impossessato furtivamente del sangue del santo patrono per chiedere allo scienziato Pranzocena (Dell’Isola) di clonare, addirittura, il patrono partenopeo.
Il linguaggio è un mix di napoletano e italiano, con giochi di parole (Ingrid la moglie di Gerardo diventa “Ingrip” per ingrippata, “Ingrif” per ingrifata e “Ingric” per ingriccata; oppure l’aggiunta di “colazione” dinanzi al cognome Pranzocena, da parte del sagrestano) e riferimenti ad opere della migliore tradizione teatrale napoletana.
Buona la prova recitativa ed il passaggio tra momenti più goliardici ad altri più seri è ben accompagnato, così come buoni sono i contenuti presenti nella commedia, che sembrano scontati ma non sono sempre facili da spiegare e il regista è riuscito nell’intento. Tartaglia e Mazza si confermano grandi professionisti del teatro contemporaneo, grazie alla propria bravura e versatilità. Vera sorpresa dello spettacolo, però, è stato senz’altro Stefano Sarcinelli nei panni del vice commissario, il quale  merita di avere più riconoscenza in teatro perché dimostra non solo di avere tutte le caratteristiche di una solida spalla ma anche da protagonista.
Anche questa volta si ringraziano i responsabili del “Teatro Pubblico Campano” e la proprietaria del teatro, il Consigliere Delegato del Consiglio Metropolitano Katia Iorio, i quali fanno sì che la redazione di #StreetNews continui ad avere l’incarico di addetto stampa per la stagione teatrale in corso. Il prossimo spettacolo al “Magic Vision” sarà “Don Chisciotte della Pignasecca” di Alessandro Maggi, con Peppe Barra e Nando Paone, in programma lunedì 26 marzo alle 21.00.
di Nicola Compagnone

“ Oltre “… “ Tartaglia Aneuro “!

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Un gioco di parole conduce ai… “ Tartaglia Aneuro “! Contatto Andrea Tartaglia che parla a nome del gruppo.
Come ha inizio il vostro percorso?
Io suonavo la chitarra, andando avanti ho avvertito la necessità  di avere un tappeto sonoro maggiore, ho incontrato gli altri componenti del gruppo col quale ho riscontrato una buona intesa musicale, ci siamo confrontati fino a diventare affini.
Dove vi siete incontrati?
In una scuola di musica, abbiamo iniziato a lavorare insieme, ne è nato un bel progetto ed una bella amicizia.
Come nasce il nome del gruppo?
“ Aneuro “ è una parola che appartiene al dialetto puteolano, ha più significati, un’ora, nudo, un euro, giocando un po’ con le parole è venuto fuori il nome che abbiamo scelto.
Il 15 dicembre 2017  è uscito il vostro nuovo disco “ Oltre “…
Si, prodotto da “ iCompany “, raccoglie 11 brani tra cui le collaborazioni con Daniele Sepe, O’ Zulù e Ciccio Merolla. Il titolo rimanda ad una bussola che indica la direzione “ oltre “, affinché si possa andare al di là della monotonia del quotidiano, oltre la superficialità dei media,  le insicurezze. Non ci poniamo su un piedistallo, cerchiamo di dare stimoli a noi stessi e agli altri perché si possa andare “ oltre “.
C’è un momento che avete particolarmente a cuore?
Io personalmente ricordo quando ho suonato a Capodanno a Pozzuoli ero lì fino alle 23:45, a mezzanotte dovevo essere all’evento in Piazza del Plebiscito a Napoli, credevo di non farcela e invece giusto pochi secondi prima sono riuscito ad arrivare sul palco per il brindisi, una bella emozione! Col gruppo è stato invece quando abbiamo vinto un viaggio ad Amsterdam, un’esperienza molto interessante durante il quale abbiamo sviluppato anche dei brani.
Progetti futuri?
Procedere con i vari impegni e soprattutto portare questo disco in giro, per tutti gli aggiornamenti sulle date e le altre novità ci si può avvalere della nostra pagina ufficiale presente su facebook.
Continua il cammino,  la musica proietta in avanti,  gli occhi  puntati sulla  bussola, che senza dubbio indica la strada giusta…

di Saporito Margherita