BANANALAND: Benvenuti nel colorato mondo del food delivery
Bananaland, un progetto nato a Napoli grazie allo sviluppo della Dark Kitchen attraverso virtual store.
Non è l’inaugurazione di un nuovo parco di divertimento né tantomeno uno store dedicato alla vendita di frutta.
BANANALAND è un nuovo modo di vedere la ristorazione. È una startup innovativa e rivoluzionaria che concentra ben 5 virtual store, con lo scopo di introdurre e sviluppare, anche a Napoli, il fenomeno della Dark Kitchen.
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Bananaland: ma cos’è la Dark kitchen?
Stiamo parlando di una ristorazione finalizzata esclusivamente alla consegna a domicilio. L’attività si concentra in cucine-laboratorio dove vengono elaborati piatti di qualità destinati al trasporto su due ruote e ad essere consumati comodamente a casa dal cliente, ottimizzando tempo e risorse. Chef & Driver, divengono così, le figure chiavi e le colonne portanti di questa nuova attività. Bananaland prevede ben 5 virtual store.
I 5 virtual store by Bananaland
Bananaland ha iniziato una collaborazione con i principali team member del mondo del Delivery, come Uber Eats & Consegnam, almeno per ora. Ed è grazie a queste partnership che chi ordina può assaggiare 5 tipologie di ristoranti virtuali, 5 nuovi marchi, 5 street food riuniti sotto il controllo di un’unica gestione e nel cuore di un’unica famiglia.
Ecco quali sono:
PATATURK KEBAB, HD (hot Dog in alta definizione), MBK (Martin Burger King) FOCACCERIA CONTEMPORANEA e FRITTO BOMB (pig and chicken lab).
PATATURK: È tipicamente un gioco di parole che lega Napoli alla Turchia. L’eufemismo “Pataturk”, che si sostituisce bonariamente alla bestemmia napoletana, contiene appunto la parola “Turk” patria del Kebab. Questo store, infatti, è dedicato alla vendita di Kebab contaminati da varie etnie e da contorni napoletani.
HD (hot Dog in alta definizione) Nasce dall’idea di esaltare i colori delle combinazioni dei contorni che andranno a comporre i vari Hot Dog, appunto una definizione e una qualità in HD.
MBK: (Martin Burger King): Punta sul quasi acronimo e assonanza con Martin Luther King. Sostituendo il titolo del celebre discorso tenuto da Martin Luther King nel ’63, “I Have a Dream” con “I have a Burger”. La sua filosofia è di abbracciare un’identità americana con l’influenza dei nostri prodotti. Sarà un menu con un numero limitato di panini con un impronta decisa, i quali varieranno con l’alternarsi delle stagioni.
FOCACCERIA CONTEMPORANEA Che mira maggiormente alla tipicità e alla varietà della farcitura che va dai prodotti tradizionali, ai contrasti dell’agrodolce, ai sapori forti ma allo stesso tempo alla semplicità.
FRITTO BOMB: Pollo e maiale fritto in molteplici panature. Una bomba di croccantezza e sapidità in cui fanno sfoggio cotture e panature particolari allo scopo di esaltare le due tipologie di carni.
Ma che c’entra la parola“Banana”?
La parola banana deriva da “Banana.Studio”, ovvero l’agenzia di marketing & comunicazione creata dallo stesso team di BananaLand. Graphic Designer, Art Director & Copywriter che hanno contribuito alla realizzazione di questo nuovo progetto curandone l’immagine e la Brand Identity dall’inizio alla fine.
I benefici
Inevitabilmente, il periodo storico e l’emergenza in atto già da un anno, hanno influito sull’incremento delle consegne di piatti pronti a domicilio. E questo ha contribuito a cambiare le abitudini dei clienti, e di conseguenza dei ristoratori. Sempre più persone utilizzano Delivery App per ordinare cibi pronti più volte a settimana. Chi per pigrizia, chi per fretta, chi per una voglia di ampia scelta e soprattutto, come nel caso di Bananaland, per un giusto rapporto qualità-prezzo.
Il concetto di ristorante va così a perdere la funzione di momento di convivialità e di socialità per dare maggiore importanza alla qualità del prodotto e alla velocità nel prepararlo. Vi è quindi un’attenzione alla gestione del prodotto, in toto.
I benefici sono molteplici. Oltre ad un’ ottimizzazione delle risorse e del tempo, i vantaggi riguardano anche i costi. Si azzerano, infatti, i costi di affitto, delle attrezzature, utenze e pulizie.
A cura di Anna Antonucci