Tre performer si esibiscono senza successo in una vetrina. Testo e regia di Gennaro Esposito. In scena Marta Chiara Amabile, Giuseppe Di Gennaro e Enrico Disegni.
Debutta stasera al Teatro Tram di Napoli la nuova produzione di Teatro dell’Osso e Teatro Tram, “Le Buste”, testo e regia di Gennaro Esposito. Stasera e venerdì alle ore 20, sabato alle ore 19, e domenica alle ore 18, in scena sul palco della sala di via Port’Alba Marta Chiara Amabile, Giuseppe Di Gennaro e Enrico Disegni. Lo spettacolo racconta la storia di Asia, Federico e Tommaso, tre amici, performer e giovani artisti disoccupati che, a loro modo, cercano di farsi notare nel mondo delle performance artistiche, guadagnandosi così attenzione e riconoscimento. Per questo una volta a settimana mettono in scena, all’interno di una vetrina di un negozio sfitto,il ripetersi della vita quotidiana, indossando una busta sul viso che ne cela l’identità. L’esperimento non sembra portare a grandi frutti, finché un giorno, un avvenimento cambia totalmente le carte in tavola.
“La genesi dello spettacolo mi è capitata tra le mani per puro caso – spiega l’autore e regista Gennaro Esposito – Mi trovavo a cena in un noto fast-food, quando ho visto questo ragazzino mangiare indosso sul viso la busta dello stesso, per nascondersi. Seppur tutti intorno a lui non facevano altro che ripetere le stesse medesime azioni, lui si era reso unico e allo stesso tempo uguale agli altri poiché privo di una reale identità”.
“Le Buste” fanno ridere, nel senso più ampio. I tre protagonisti sono comici, ma spesso non se ne rendono conto. Sono buffi mentre cercano di essere serissimi. Nel tentativo di differenziarsi da ciò che condannano, da ciò che mettono in mostra, essi compiono un percorso dantesco nei gironi dei loro stessi innumerevoli peccati. Per poi ritrovarsi ugualmente in un inferno, piuttosto che ascendere perlomeno al purgatorio. Non è dato modo, se non con l’immaginazione, allo spettatore di vedere cosa fanno esattamente durante le loro performance. Nessuno di loro mostra mai le “stigmate” del vero artista, la passione e il senso di sacrificio adatto al compito che hanno deciso di compiere. Come degli scappati di casa, come dei personaggi vaganti, essi si ritrovano in questo posto senza avere neppure una vera e propria coscienza del cosa li riconduca lì. Eppure, nei loro ingenui sogni, c’è qualcosa di così vero, di così vivido, da rendere facile all’occhio umano dello spettatore ritrovarci un pezzo di sé in quello specchio rivolto verso il pubblico.
Gennaro Esposito, classe 1992, studia alla Scuola Elementare del Teatro di Davide Iodice e con Professione Teatro di Mario Gelardi. Debutta nel 2017 con lo spettacolo “La Morte Rinata”, poi mette in scena “Misura per Misura» di William Shakespeare e lo spettacolo “Controvento” in cui dà voce ad alcuni personaggi storici di Napoli. Nel 2020 è finalista alla prima edizione del premio De Berardinis con lo spettacolo “Le Buste”.
Foto: Valentina Cosentino