Il grande soprano è morto a 89 anni a Savona
Se ne va una delle grandi protagoniste dei palcoscenici lirici del ventesimo secolo, una delle ultime testimoni della Golden Age dell’opera, Renata Scotto. Originaria di Savona, aveva debuttato nella sua città natale a soli 19 anni, nel 1952, come Violetta Valery nella Traviata.
È diventata nota al pubblico internazionale nel settembre del ‘57 grazie a una produzione della Sonnambula del Teatro alla Scala a Edimburgo: la protagonista della tournée era la “Divina” Maria Callas, che però non poté prendere parte alle recite nuove aggiunte dal Teatro Scaligero in virtù del grande successo riscosso. A sostituire la Callas fu proprio Renata Scotto, che allo stesso modo incantò il pubblico nell’opera belliniana.
Da lì tantissime le recite oltreoceano al Metropolitan, diverse le storiche produzioni nei grandi teatri italiani, basti ricordare un’edizione del Barbiere di Siviglia a Napoli, insieme ad Alfredo Kraus e Aldo Protti nel 1958 oltreché le sue storiche recite verdiane. Proprio di Verdi il soprano ebbe a dire: “non esiste la voce verdiana, esiste un cantante che può cantare Verdi. Ci sono le difficoltà della tessitura e dell’espressione. Per mantenere un’espressione come da spartito il cantante non dovrebbe mai respirare, ma è Verdi che ti lascia libero di costruire un’espressione e un’interpretazione libere”. 12 i titoli del compositore di Busseto debuttati da Renata Scotto, 10 quelli pucciniani, tra cui la sua iconica Madama Butterfly.
Nella seconda parte della vita lavorativa, la Diva ha intrapreso la strada della regia d’opera, che l’ha portata a collezionare molti premi e riconoscimenti. Dal 1997 era Accademica di Santa Cecilia, stesso anno in cui ha fondato l’”Accademia Operistica Renata Scotto”. Dal 1979 risiedeva a New York, sposata con Lorenzo Anselmi, già primo violino alla Scala di Milano, di cui era rimasta vedova dal 2021.
Il ricordo dei grandi della lirica di oggi
Moltissimi i messaggi di cordoglio dei grandi artisti. Commovente la testimonianza di Jessica Pratt: “Renata ha creduto in me quando nessun’altro l’ha fatto. […] Ha dato tanto a questa forma d’arte in tanti modi, come cantante, direttore di scena, mentore e insegnante. Mancherà a tutti noi”. “Era una delle mie compagne più frequenti sul palco con ben oltre 100 rappresentazioni insieme nel corso della nostra carriera e soprattutto una carissima amica”, è ciò che si legge dal post di cordoglio di Plàcido Domingo. Rosa Feola, una delle sue allieve nonché soprano di rilievo internazionale dal cuore casertano, riporta: “oggi (16 agosto, n.d.r.) è una giornata buia. Ma ti ringrazierò sempre per aver illuminato la mia vita”.
a cura di Giuseppe Scafuro