mercoledì, Settembre 18, 2024
No menu items!
HomeRedazione StreetNewsMusicaSu il sipario a Pesaro: “Bianca e Falliero” inaugura il ROF tra...

Su il sipario a Pesaro: “Bianca e Falliero” inaugura il ROF tra gli applausi.

Il primo appuntamento rossiniano ha anche battezzato il nuovo Auditorium Scavolini.

Finita l’attesa per gli appassionati di lirica accorsi nella città di Pesaro. Al via la più importante rassegna al mondo dedicata al compositore Gioachino Rossini, il Rossini Opera Festival, con la rappresentazione di “Bianca e Falliero”. L’opera compare sul cartellone del Festival per la terza volta in 45 anni, dopo la memorabile produzione con Katia Ricciarelli, Marilyn Horne e Chris Merritt del 1986 e quella diretta da Renato Palumbo del 2005 con Daniela Barcellona e Francesco Meli.

La Prima si è tenuta al PalaFestival, o Auditorium Scavolini, struttura realizzata a metà secolo scorso ma soggetta a un lungo restauro che l’ha restituita nello scorso febbraio ai pesaresi in tutto il suo nuovo splendore, alle prese con il suo primo evento del ROF proprio in questo periodo. Nel pubblico, tra melomani e appassionati, presenti autorità locali e nazionali (avvistata la Senatrice a vita Liliana Segre) e artisti del campo dell’opera tanto di oggi quanto di ieri, come il grande soprano, nonché attuale Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, Cecilia Gasdia. Vivacità tra il pubblico pagante per il momento tanto atteso e presenza di molte telecamere, da quelle di Rai5 a quelle delle emittenti regionali e provinciali.

Alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, in gran forma nel suo complesso, Roberto Abbado, direttore d’orchestra di riferimento nel panorama internazionale, conoscitore prezioso dell’opera italiana e del repertorio contemporaneo. Il suo gesto, ponderato ed efficace, è accompagnato da movimenti chiari e un ampio respiro quasi a sostenere i musicisti. La direzione è dunque corretta, senza fronzoli, più che adatta a un’opera come questa, sontuosa sia per struttura musicale che drammaturgica. Il nuovo allestimento firmato dal monegasco Jean-Louis Grinda prescinde dalla Venezia del 1600 e dà vita a una regia pressoché atemporale che si concentra sulla psiche dei personaggi, sull’alternarsi degli eventi (compresi tutti i colpi di scena) ma soprattutto sulla musica di Rossini. I cambi di scena sono tutti eseguiti “a vista”, di fronte al pubblico, per mettere in risalto la meccanica musicale dell’opera, semplice solo all’apparenza. Unica pecca fin troppo modernista la proiezione durante il coro iniziale di una “mappa interattiva” a indicare l’avanzata dell’esercito spagnolo nel ‘600 verso Venezia e la costa adriatica, seguita da filmati storici in bianco e nero ritraenti popolazioni martoriate da una qualche guerra del secolo scorso.

Un cast di voci sontuoso, promosso per intero dalla sala.

Il cast vocale, con ogni interprete al debutto nell’opera, mantiene le aspettative e regala emozioni in ogni singolo momento della rappresentazione. Menzione d’onore a Jessica Pratt, punta di diamante di Rossini e del Belcanto tutto, ospite storica del ROF e protagonista nel ruolo di Bianca. La sua resa vocale fa corrispondere la grande tecnica vocale e l’inconfondibile timbro alla resa scenica di una donna straziata dalla sorte e dalla consapevolezza di non poter coronare il suo amore per Falliero, se non alla fine dell’opera, con l’inaspettato colpo di scena. Passaggi al sottovoce, coloratura, cromatismi ascendenti e discendenti, in conformità con lo spartito rossiniano, avvalorano la performance di Pratt. Di pregevole fattura il duetto con Falliero nel primo atto (“Sappi che un dio crudel”) e quello con il padre Contareno nel secondo atto (“Non profferir tal nome”), mentre a consacrare la figura di artista del grande soprano australiano è la cavatina finale “Teco io resto”. 

Da 10 anni presente per eventi del ROF è il mezzosoprano giapponese Aya Wakizono, che aggiunge al suo repertorio uno dei più classici ruoli en travesti del repertorio rossiniano, quello di Falliero, il valoroso guerriero veneziano, sventurato nell’amore per Bianca perché ostacolato dal padre di lei, Contareno, portata a processo e salvato da un atto generoso sul finire dell’opera. Anche nel suo caso padronanza assoluta dei mezzi belcantisti, con un facile passaggio dal registro grave a quello acuto su cui i brani di opere come questa si basano e viceversa. Acclamatissima la sua cavatina “Alma, mio ben, sì pura” seguita dall’aria “Tu non sai qual colpo atroce”.

Dmitry Korchak è uno splendido Contareno, il cattivo dell’opera, intento a dare in sposa sua figlia al ricco Capellio e che, mosso a pietà, solo alla fine dell’opera consente l’unione di Bianca con Falliero. “Pensa che omai resistere” è brano assolutamente impervio per qualsiasi tenore, così come il già citato duetto con Bianca “Non profferir tal nome” e il russo mantiene un perfetto equilibrio tra agilità e potenza nella voce, a inscenare la giusta dose di perfidia e intransigenza che questo ruolo richiede. Capellio è il personaggio che apre al lieto fine, l’unico che, memore del suo essere giudice, antepone al furore che lo vede lontano dal cuore di Bianca il senso della giustizia e lascia che la decisione sul “rivale” Falliero vada al Senato e non al Consiglio dei Tre. Giorgi Manoshvili lo rende con precisione sul palcoscenico, con movenze e espressioni da ricco uomo di potere e una vera voce da basso. A completare il cast Nicolò Donini nel ruolo di Priuli, Carmen Buendìa in quello di Costanza, Claudio Zazzaro (ufficiale/usciere) e Dangelo Dìaz (cancelliere). Ottima performance del Coro del Teatro Ventidio Basso diretto dal Meatro Giovanni Farina.

Un successo generale, un ritorno con furore quello di “Bianca e Falliero” a Pesaro, un inizio di assoluta qualità che dà il la a un’edizione scoppiettante che vede quest’anno per 4 opere più una in forma di concerto (“Il viaggio a Reims”), insieme a concerti, recital e composizioni sacre. Il ROF lascia intendere dunque che la stella del “Cigno di Pesaro” veglierà ancora alto per molto tempo nella sua città natale, che per la quarantacinquesima edizione quest’anno onora la sua memoria e la sua opera immortale di uomo di musica e grande compositore.

A cura di Giuseppe Scafuro – immagini riservate.

image_printStampa Articolo
Redazione StreetNews.it
Redazione StreetNews.it
Il 16 Settembre 2016 nasce StreetNews.it, quotidiano on-line di diffusione delle principali notizie regionali e nazionali con un particolare focus sulle news locali. La redazione, avvalendosi della collaborazione di professionisti in vari settori come grafica pubblicitaria, web e social marketing, web master, videomaker e film-maker, giornalisti, fotografi, event manager e altri, offre la possibilità di realizzare piani di comunicazione su misura: Articoli, comunicati stampa, banner grafico da inserire in video e rubriche, banner sito, cortometraggi e realizzazioni video per privati, aziende e locali, reportage fotografici. Sponsorizzazione negli eventi organizzati dalla redazione: Striscione, Flyers, T-shirt, Gadgets.
RELATED ARTICLES

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -

articoli popolari

commenti recenti

- Advertisement -